Hero - Dragonball super

XVI - come il lupo tra le pecore

Erano ancora con volti increduli, Aatashi scambiò uno sguardo con il capitano prima di avvicinarsi.

-ne sei sicuro?-
-si-
-una volta preso il posto del gran sacerdote non so quanto tempo potrà passare prima di riportarti indietro-
-ne sono consapevole... Ma c'è bisogno di una guida-
-m-ma Jiren perché vuoi andare? Dovresti rimanere per-
-ho giá preso la mia decisione Toppo...-
-è deciso allora... Vieni con noi, è giá tutto pronto-disse quasi seccato il capitano.
-voi restate qui... Torneremo con il gran sacerdote-
-Jiren fai attenzione-

L'alieno annuì prima di seguire Aatashi.

Percorsero un lungo corridoio, c'erano tante porte sigillate da catene bianche, di tanto in tanto si poteva vedere che qualcosa cercava di sfondare la barriera, tuttavia si placavano immediatamente quei suoni inumani, Jiren le osservava in assoluto silenzio, sebbene fosse curioso, i passi riecheggiavano sul pavimento nero, giunsero al cospetto di una porta, nessuna catena bianca a tenerla chiusa, il capitano la aprí poggiando una mano sulla superficie e facendola scomparire, rimase sulla soglia prima di richiuderla e lasciare Aatashi e Jiren all'interno.

-sei pronto?-domandò serio il dio.

Jiren annuì.

-bizzarro... Proprio tu vuoi incontrare lei-
-cosa ci sarebbe di strano?-
-non è lei che ha ucciso molti dei vostri?-

Rimase in silenzio.

-anche se... Non penso che il vostro incotro possa sfociare in una lotta sanguinaria-
-dipenderà da lei, non da me-
-vero... Ma sappi, Jiren, che non sempre le cose sono come sembrano-

La stanza era buia e fredda, un odore di pioggia si propagava nell'ambiente, al centro un pozzo dall'acqua bianca, luminosa come la luna.

-come farò a prendere il posto del gran sacerdote?-guardava l'acqua come incantato.
-oh... Semplice, comunque ti consiglio di trattenere il respiro-

Si voltò con un espressione confusa ma non poté chiedere altro, Aatashi aveva assunto l'aspetto di un drago, le scaglie dorate riflettevano la luce del pozzo, gli occhi divennero il riflesso stesso di una nebulosa, lo spinse bruscamente nel pozzo, Jiren provò a tirarsi fuori dall'acqua ma, era come se una forza invisibile lo tirasse piú giù, stranamente la temperatura era tiepida, poteva sentire molti suoni e voci, non sapeva a chi appartenessero ma lo facevano rilassare,stranamente.

Passarono pochi minuti e dal pozzo venne, letteralmente, lanciato fuori Daishinkan, che tossí piú volte prima di riprendere il fiato, gli abiti non erano bagnati, sembrava incolume, tirò su il viso e incrociò lo sguardo di Aatashi che era tornato sotto forma di kaioshin, sorrise all'angelo e gli porse la mano.

-Daishinkan-sama finalmente è tornato!-
-ma... Come? Cosa è successo? Dov'è Blue?-
-purtroppo Blue non è tornata, sono stato in grado di liberare lei, ma al prezzo di un altro-
-vuoi dire che... Qualcuno ha preso il mio posto?-
-corretto-
-come faranno a tornare? Blue mi ha detto che...-
-oh non si preoccupi di quello, Blue sa bene che ogni regola si puoi infrangere, basta solo capire che direzione prendere, ma adesso venga, ci sono persone che la attendono per riportarla a casa-
-c-capisco ma...-
-adesso non si deve preoccupare di niente, tutto si risolverà a tempo debito-

I due uscirono dalla stanza, finalmente il gran sacerdote era tornato sano e salvo, c'era solo da sperare che Jiren potesse fare lo stesso.

Da Jiren.

Sbatté violentemente contro una parete rocciosa, ci volle qualche secondo per capire dove fosse e far sparire quel dolore alla testa, era una grotta, questo era palese, vuota e fredda come il ghiaccio, sapeva che Blue era da qualche parte, ma forse non avrebbe dovuto approcciarla così di petto, magari lo avrebbe potuto attaccare, uscí ed iniziò ad osservare l'ambiente, sembrava un pianeta come un altro, ma c'era troppo silenzio e quando la calma è cosí raggelante era segnale che qualcosa stava per accadere.