Capitolo 15 A

17 9 0
                                    

Gea, Roseville, 14 luglio 2022

Hunter e Georgia avevano passato la notte a dormire pesantemente nel letto matrimoniale. Non appena avevano appoggiato la loro testa sul cuscino erano crollati come due neonati all'interno del mondo dei sogni.

Georgia fu la prima a svegliarsi e, senza avere la minima idea di che ore fossero, accese la piccola torcia e si avviò verso l'uscio di casa per prendere una boccata d'aria.

Appena aprì la porta, un tenue bagliore rischiarò la stanza attraverso la luce del sole che arrivava dalla porta aperta del piano terra del condominio. Spense allora la torcia e, con passo assonnato, iniziò a scendere la scalinata fino a giungere alla porta che dava sull'esterno.

Il Sole splendeva già alto nel cielo e l'assenza di nuvole lasciava presagire una nuova giornata calda e afosa. Probabilmente era già passato mezzogiorno, ma era da giorni che non riuscivano a dormire bene e quella necessaria nottata di riposo sentiva che l'aveva ricaricata di energie.

Dopo qualche minuto speso per osservare il panorama caldo e silenzioso, tornò al secondo piano e iniziò a sgranocchiare qualche biscotto.

Terminata la colazione, si avviò verso il bagno per fare i suoi bisogni mattutini. Dal piccolo oblò nella parte alta del muro, i raggi del sole penetravano all'interno della stanza andando a disegnare un grosso tondo bianco sulla porta del bagno. Una volta seduta sul water ammirò il suo viso all'interno dello specchio davanti a sé.

Se fosse stata una mattinata normale probabilmente si sarebbe vergognata a mostrarsi a qualcuno in quello stato, con i capelli neri scompigliati, due piccole occhiaie sotto gli occhi e un viso più pallido del solito. Ma considerando la situazione in cui si trovavano e considerando che Hunter si era trovato faccia a faccia con un piccolo mostro a quattro zampe, magari vederla in quello stato non gli avrebbe fatto poi un grande effetto.

La cosa che le dava fastidio, però, erano le sue labbra carnose, che ormai diventate secche ed aride sembravano al tatto dure come dei mattoni. Se ne era sempre presa cura fin da piccola, utilizzando quantità industriali di burro cacao per renderle lucide e morbide, ed erano la parte del suo corpo di cui andava più fiera.

Ma al momento avevano problemi peggiori da affrontare e poi a cosa le sarebbero servite delle labbra morbide? Tanto non c'era rimasto più nessuno da poter baciare... a parte Hunter.

Scosse energicamente la testa scacciando il pensiero e alzandosi dal water poi, dopo aver dato un'ultima occhiata a sé stessa nello specchio, uscì dal bagno.

Hunter stava ancora dormendo beato sul letto, ma avevano in programma un lungo viaggio verso Sacramento e non potevano permettersi di gingillarsi per dei giorni mentre quelle creature mostruose giravano per le strade.

Dopo essersi legata i capelli in modo da formare una piccola coda di cavallo, si avvicinò alla finestra e, silenziosamente, aprì gli scuri portando luce alla stanza e sperando che il suo amico si svegliasse. Evidentemente, però, il suo piano non aveva funzionato, dato che il ragazzo non aveva fatto una piega.

Così, prese un po' di coraggio e, avvicinandosi a lui, lo scosse leggermente ritraendosi subito, come se stesse stuzzicando un orso.

Hunter aprì lentamente gli occhi con uno sbadiglio poi, quando riuscì ad inquadrare Georgia, le sorrise «Ehi, che ore sono?»

«Non ne ho idea, ma direi che siamo nel pomeriggio e tra un po' dovremmo muoverci!»

«Cavolo, sarei rimasto a dormire per una settimana intera» le disse, mettendosi a sedere sul letto. «Direi che potremmo preparare il necessario così tra un'ora possiamo partire»

VAMP: il primogenitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora