L'uomo biondo, col viso coperto di sangue, aprì la bocca nel tentativo di mangiare una parte del corpo di suo figlio, mentre era ancora vivo e cercava di strapparsi dalla presa di quel cannibale che lo stava trattenendo per la gamba.
Arrivando all'improvviso, sferrò un calcio dritto in faccia all'uomo biondo, che sprofondò in mezzo alle sfere colorate per via del colpo, lasciando la presa su di Mike. Prendendolo da sotto le spalle, lo aiutò a tirarsi fuori da lì, facendolo rialzare.
«Fortuna che non ti dovevi mettere nei casini...» gli disse, un po' scocciato.
«Papà!» esclamò Mike, non appena lo vide. «Come fai ad essere già qui?»
«È una storia lunga, ho incontrato Hunter e gli ho dato la pistola facendogli promettere che sarebbe uscito, scendi le scale e raggiungilo. Qui ci penso io!»
«Cosa?» disse Mike, contrariato. «E tu gli hai creduto? Non lo farà mai, cazzo!»
«Che palle!» sospirò, «Prima mi dici che sono troppo duro con lui e ora ti lamenti perché sono stato troppo morbido!»
Le palline all'interno della vasca iniziarono a muoversi, portando alla luce due braccia sanguinanti che si aggrapparono al bordo della vasca.
«Ci penso io ad Hunter!» gridò Mike, iniziando ad allontanarsi. «Stai attento a quel tipo! Gli piace strappare la carne delle persone a morsi e nonostante gli abbia sparato sembra ancora un osso duro».
L'uomo biondo si sollevò con l'aiuto delle braccia e, uscendo dalla vasca, tornò in piedi guardando la sua precedente preda scappare via.
Tirando fuori dalla sua cintura un taser elettrico, lo ammonì «Ora sono io il tuo avversario!»
Con uno slancio, il cannibale partì all'attacco alzando un braccio, come per colpirlo in faccia. In tutta risposta puntò il taser davanti a sé e sparò, convinto di prendere in pieno il suo avversario che però, avendo ormai capito il funzionamento delle pistole, si era già improvvisamente abbassato, ferendolo con un oggetto duro al ginocchio e scivolando sul pavimento, finendo dietro di lui.
Quel bastardo aveva fatto una finta fingendo di colpirlo dall'alto, era una persona sveglia con la quale non avrebbe potuto scherzare. Col ginocchio dolorante si voltò a guardare il suo nemico.
Tra le mani, l'uomo biondo impugnava una pistola nera dalla parte della canna. Da dove diavolo era riuscito a recuperare quell'arma? Al momento era inutile chiederselo ma, da come la stava tenendo, sembrava essere scarica, quindi la situazione non era del tutto peggiorata per lui.
I fili del taser elettrico che avevano mancato il bersaglio erano pendenti verso il basso. Per ricaricare la sua arma avrebbe dovuto distogliere la concentrazione dal suo avversario e perdere del tempo a infilare i fili con le freccette che davano la scossa all'interno della pistola, ma al momento non poteva permetterselo. Al primo cenno di distrazione quell'uomo lo avrebbe attaccato.
Tenendo lo sguardo sull'uomo biondo, iniziò a muoversi lateralmente cercando di spostarsi da quel luogo. Tutti quei tubi e quei tappeti gli avrebbero soltanto dato fastidio e avrebbero rischiato solo di farlo cadere o di impedirgli di colpire nuovamente il suo bersaglio.
Uscendo lentamente dalla zona giochi e riavvicinandosi al corridoio, notò il foro del proiettile nel braccio dell'uomo. Con la ferita che continuava a perdere lentamente il sangue e il braccio che era quasi del tutto immobile, sarebbe stato impossibile per lui attaccarlo da quel lato, quindi, si sarebbe dovuto preoccupare solo del braccio destro in cui era impugnata la pistola.
Probabilmente, se fosse riuscito a sprecare un altro po' di tempo, il cannibale si sarebbe indebolito in seguito alla perdita di sangue. Allo stesso tempo, però, doveva riuscire a risolvere la situazione in fretta, prima che arrivasse la nuova squadra d'assalto.
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VAMP: il primogenito
Science FictionIn una tranquilla giornata, una nube scura compare dal nulla sterminando l'intera popolazione mondiale. I pochi superstiti riusciti a nascondersi scopriranno presto però che non tutto ciò che è stato inghiottito dalla nebbia è morto. Dei nuovi esser...