VAMP: il primogenito

Capitolo 19

Gea, Sacramento, 16 luglio 2022

Il giorno prima era riuscito a parlare con la copia di sé stesso appartenente ad un altro mondo.

Ancora faticava a credere a tutto quello che stava succedendo e, proprio per questo, non aveva la minima idea di come avesse fatto a convincere quei due individui dall'altra parte dello specchio.

Eppure il piano di Georgia aveva funzionato alla perfezione e sembrava fossero riusciti a convincere anche Mike, nonostante il suo iniziale scetticismo. Il suo amico gli mancava da morire, con la sua allegria e il suo modo di fare scherzoso che riuscivano ad alleggerire anche le situazioni più spiacevoli, e non appena lo aveva visto non era riuscito a trattenere le lacrime.

Chissà dove si trovava in quel momento il Mike che lui conosceva, il Mike del suo mondo, e chissà se era riuscito a sopravvivere e ora si stava nascondendo da qualche parte. Di sicuro avrebbe preferito che fosse morto, piuttosto che fosse diventato una di quelle creature malvagie controllate dall'odio.

Questi ultimi giorni avevano dato una bella batosta alle sue emozioni: prima l'uccisione del mostro che aveva le sembianze di suo padre e poi l'incontro con un amico che aveva creduto non sarebbe riuscito a vedere mai più nel corso della sua vita.

Uccidere Royce gli aveva dato inizialmente una grossa scarica di adrenalina e gli aveva dato la convinzione momentanea di essere riuscito a sconfiggere il suo passato ma, una volta che la situazione si era calmata e si era preso cura delle ferite di Georgia, i ricordi passati erano tornati per tormentarlo.

La sua amica aveva provato a confortarlo e a fargli pensare ad altro ma la scorsa notte aveva raggiunto l'apice, svegliandosi di soprassalto singhiozzando e gridando dal dolore. Probabilmente avrebbe dovuto affrontare i suoi demoni ancora per molto tempo e se ne sarebbe dovuto fare una ragione.

Solo Mike era stato in grado, ai vecchi tempi, di aiutarlo e di farlo sorridere nonostante i momenti duri che stava passando, ma ora non era qui e non avrebbe potuto contare sul suo aiuto. Questa volta toccava a lui alzarsi in piedi da solo e trovare un nuovo scopo per la sua vita!

Ormai il loro mondo e tutto quello che conoscevano era morto o distrutto. E anche se fossero riusciti ad annientare per un qualche miracolo questi esseri misteriosi, poi cosa avrebbero fatto?

Avrebbero tentato di ripopolare il mondo come se fossero Adamo ed Eva? Valeva davvero la pena combattere per un destino del genere, lottare per ottenere una cosa simile? Non era più semplice lasciarsi abbandonare e farsi uccidere da quelle creature?

Nel corso della sua vita sarà pure stato in grado di rafforzare il suo fisico ma riconosceva a sé stesso di aver sempre avuto uno spirito debole. Probabilmente era tutta colpa dei suoi genitori, che avevano disintegrato ogni sua convinzione più e più volte facendolo sentire una persona inutile e impotente.

Era riuscito a fuggire e a trovare un nuovo modo di vivere, in cui si sentiva accettato dagli altri e in cui gli piaceva fare il ragazzo duro e coraggioso, ma quando veniva messo alle strette ecco che il suo animo codardo tornava ancora una volta a galla, scaraventandolo nella più totale disperazione.

Ma questa volta non poteva arrendersi! Se fossero rimasti davvero solo in due a combattere quell'intero esercito di creature, probabilmente sarebbe andando in un luogo isolato da tutti a godersi gli ultimi momenti della sua vita, attendendo la morte. Ma ora c'era in palio qualcosa di più importante: lui poteva aiutare a salvare un intero mondo.

Poteva permettere che almeno l'altro Hunter riuscisse a vivere una vita più felice della sua, avrebbe permesso a Mike di continuare a portare la gioia nella vita delle persone ed Aaron probabilmente sarebbe diventato un grande uomo d'affari o qualcun altro di importante. Chissà perché lui non era stato presente in quello scantinato, solitamente erano come un gruppo inseparabile, ma si era completamente dimenticato di fare domande al riguardo vista la situazione.