Capitolo 18 B

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Avevano appena parcheggiato all'interno di quello che sembrava un enorme prato. All'interno della distesa d'erba, un'infinità di macchine erano accostate l'una a fianco all'altra, dando l'impressione che all'interno del locale avrebbe trovato molta più gente di quello che si sarebbe immaginato.

Mentre riusciva a sentire la musica di quella specie di discoteca, nonostante fossero ancora ben distanti da essa, l'ansia aveva iniziato a farsi ancora più viva. Riusciva a sentire l'umido sotto le ascelle ed una strana sensazione di nausea che probabilmente l'avrebbe portato a vomitare la pizza che avevano mangiato per strada.

In lontananza, tra gli alberi che si trovavano davanti a loro, si intravedevano le luci del locale insieme ad una serie di ombre che andavano e venivano lungo una piccola strada sterrata.

«Fai finta che sia una discoteca come tutte le altre» gli disse Mike, dandogli una pacca sulla spalla. «Adesso entriamo pagando il ticket, cerchiamo la persona per cui siamo venuti qui e, poi, ti prometto che ce ne andremo non appena avremo concluso l'affare!»

«V-va bene» rispose impaurito.

Scese dalla macchina aprendo lo sportello e subito fu invaso da un fresco venticello notturno che lo fece leggermente riprendere, poi, si avviò con Mike verso il vialetto che si trovava tra le piante davanti a loro.

«Come...» disse, deglutendo e fermandosi.

«Dimmi, cosa vuoi sapere?» gli chiese Mike, cercando di farlo sentire il meno a disagio possibile.

«Come mi devo comportare lì dentro?»

«Sii te stesso! Se qualcuno ti guarda tu distogli lo sguardo e se qualcuno ti viene a parlare tu di' semplicemente che non sei interessato. Mica sono bestie che ti saltano addosso e ti stuprano!» disse Mike sorridendo.

«Ok, grazie...» rispose, accennando un piccolo sorriso incerto. «Tu ci vieni spesso qui?»

Mike si voltò a guardarlo, quasi sorpreso da quella domanda. «Sì, di solito vengo qui a fare serata con i miei amici e questo ci ha portato a conoscere il titolare di questo posto, è lui che stiamo cercando!»

«Allora non dovrebbe essere difficile trovarlo»

«No, non lo è, il problema sarà riuscire a fare un accordo con lui. È una persona con la quale è meglio non avere nulla a che fare!»

Davanti a loro, due enormi palme delineavano l'ingresso all'interno della struttura. Imbucarono l'entrata trovandosi all'interno di un corridoio blu scuro, ben spazioso, che conduceva verso la cassa dove bisognava pagare.

Ai lati del corridoio, coppie di uomini si strusciavano e si baciavano con foga mentre altri erano collassati a terra per il troppo alcool bevuto. Quel posto gli stava davvero mettendo i brividi: mentre stava in fila per pagare l'entrata, era rimasto a fissare per tempo quelle coppiette che si slinguazzavano davanti a tutti e non capiva come si dovesse sentire al riguardo. Doveva forse fare un'espressione disgustata?

Se non l'avesse fatta, forse, le altre persone che lo vedevano potevano pensare che anche a lui piacessero quel genere di cose, ma se Mike lo avesse visto poi ci sarebbe potuto rimanere male. Non gli sembrava proprio una cosa bella vedere quelle persone ostentare la propria omosessualità in quel modo lì, davanti a tutti, come però non gli sembrava una cosa bella nemmeno vedere un uomo e una donna che, in mezzo alla gente, si infilavano la lingua in bocca.

Quel genere di cose lo mettevano a disagio: poteva capire un semplice bacio a stampo o un abbraccio molto caloroso, ma quei due che aveva di fianco aprivano la bocca come se stessero cercando di mangiarsi la persona che avevano davanti! E ancora non erano nemmeno entrati, chissà che cosa avrebbe trovato dall'altra parte.

VAMP: il primogenitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora