Lo zoo

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Stropicciai gli occhi e misi bene a fuoco la vista. Questa non era la mia stanza.
Sobbalzai dal letto e mi osservai intorno. Ero nella camera di Alex e... cazzo avevo una sua maglietta.

Vidi abbassare la maniglia della porta ed entrò l'ultima persona che avrei voluto vedere. Abbassai il più possibile la maglia facendolo ridacchiare.
"Ho dormito qui stanotte?" indicai il suo letto.

"A quanto pare." rispose sedendosi sulla sedia girevole di fronte a me.

"E perché cazzo ho una tua maglietta addosso?" stavo andando in panico.

"Saresti stata scomoda con quel vestito." indicò il vestito appoggiato sulla poltrona.

"Mi hai cambiata tu?" sicuramente ero diventata bordeaux. L'idea che mi avesse vista solo in intimo... dio.
Venne verso di me poggiando le sue mani sulle mie spalle. "Ti preoccupa il fatto che ti abbia visto quasi nuda?" non scherzava più, anzi il suo sguardo si era anche addolcito. Annuii osservandomi le punte dei piedi.
"Bambina, guardami." mise due dita sotto il mio mento alzandomi il viso e fui costretta a guardarlo negli occhi che molto probabilmente erano diventati lucidi. Odiavo far vedere il mio corpo a chiunque, persino da mia sorella.

"Ehi." mi accarezzò la guancia con il pollice. "Sei bellissima. Non hai nulla di cui vergognarti." annuii poco convinta. Afferrai il vestito e mi diressi verso l'uscita. Stavo per uscire dalla camera quando mi fermai di colpo.

"Alex, che ore sono?"

"Le 10:30." rispose confuso.

"Cazzo!" portai una mano alla fronte. "La scuola! Avresti potuto svegliarmi!"

"Ho detto ai nostri genitori che non ti sentivi bene e mi sarei preso cura di te. Non preoccuparti." tirai un sospiro di sollievo. Uscii dalla porta ma mi fermai al richiamo di Alex.
"Dimmi." sussurrai.

"Vestiti, ti porto in un posto." annuii e tornai in camera mia.
Per quanto volessi, stargli lontana era impossibile.

Tirai fuori dall'armadio un jeans azzurro e una felpa rossa. Corsi in bagno e mi sciacquai velocemente la faccia. Lavai i denti e indossai i vestiti. Aprii il beauty case e tirai fuori un mascara e la matita. Usai entrambi senza esagerare, come sempre. E infine passai la piastra sui miei capelli neri.
Mi guardai un'ultima volta allo specchio e uscii dal bagno dirigendomi al piano di sotto.

"Sono pronta." accennai un sorriso e notai che anche Alex si era cambiato. Indossava un jeans nero e una felpa bianca e anche con delle semplici cose addosso era a dir poco perfetto.
"Così mi sciupi." ridacchiò e io spalancai la bocca. Abbassai la testa cercando di nascondere il rossore dalle mie guance e uscii di casa seguita da lui.
Andammo in garage e sperai con tutto il cuore che non usasse la moto. Con mia grande gioia le sue chiavi aprirono l'auto ed entrai al mio solito posto accoccolandomi tra i sedili.
Mise in moto e questa volta decisi di non chiedergli dove stessimo andando, sarebbe stato tutto inutile.

"Avrei voluto prendere la moto. Poi ho visto la tua faccia sconvolta e ho cambiato idea." si mise a ridere e lo fulminai con lo sguardo.

"Non voglio morire giovane Parker!" mi giustificai incrociando le braccia al petto.

"Peccato, pensavo ti piacesse starmi appiccicata." sul suo viso apparve un ghigno divertito mentre le mie guance si arrossarono le la decima volta in questa mattinata. "Smettila!" li diedi un pugno leggero sulla spalla facendolo ridere.

"Ti dona quel rossore sulle guance." portò lo sguardo verso di me. "Ti piace farmi sentire a disagio! Stronzo!" misi il broncio mentre lui continuava a ridere. Quel suono riecheggiava nella macchina silenziosa ed era a dir poco stupenda. "E non guardarmi, guarda la strada! O moriremo anche qui. Altro che moto." alzai gli occhi al cielo.

Dopo una mezz'oretta eravamo arrivati a destinazione. Scesi dalla macchina e davanti ai miei occhi lessi un grande cartello. "San diego Zoo."

"Mi hai portata allo zoo?" esclamai entusiasta.

"Abbiamo constatato che sai leggere." ridacchiò indicando il cartello in alto che avevo letto qualche secondo fa. Alzai gli occhi al cielo prendendolo per mano e trascinandolo all'interno.
Prese due biglietti pagando anche per me avendo dimenticando il portafoglio visto che non avevo la più pallida idea di dove mi stesse portando.

Mi guardai intorno e i primi animali che adocchiai furono i panda. Mi avvicinai con lui al mio fianco. "Sono adorabili." amavo gli animali anche se ci rimanevo molto male del fatto che dovevano restare chiusi in dei recinti. Mi misi a ridere quando uno di loro cominciò a rotolare per terra. "Guardalo, uguale a te." disse Alex indicandolo e gli tirai uno schiaffo sul petto.
"Ora vedrai chi sei tu invece."

Avanzammo e i successivi animali che adocchiai furono le giraffe. "Eccoti!" esclamai indicandole. "Sei una fottuta giraffa per quanto sei alto."

"Sei tu che sei una nanetta." mi scompigliò i capelli e gli feci il dito medio. Accanto alle giraffe c'era un altro recinto dove si trovava un gorilla da solo. "Vuoi andare a fargli compagnia?" scherzò il mio fratellastro come se mi avesse letto nel pensiero.

"Di sicuro preferirà la mia compagnia alla tua."
Alzò gli occhi al cielo e mi prese la mano. Intrecciò le mie dita alle sue e lo lasciai fare. "Guarda lì." con la mano libera mi indicò i fenicotteri.

"Quanto sono rosa!" esclamai correndo verso di loro trascinando Alex con me. "Oggi abbiamo constatato anche che non sei daltonica."

"Sei insopportabile." alzai gli occhi al cielo e poi fissai quegli adorabili animali rosa.

"Bambina, io ho fame. Che ne dici di andare a mangiare qualcosa?" annuii. Anch'io avevo un certo appetito.
Trovammo dopo qualche minuto un Mc Donald's e mi si illuminarono gli occhi. "Non poteva andarci meglio di così."

Alex mi aprì la porta ed entrai seguita a ruota da lui. Non c'era quasi nessuno visto che era ancora presto per pranzare ma dato che non avevamo fatto colazione stavamo morendo di fame entrambi.
"Ditemi pure." una ragazza abbastanza giovane ci sorrise, più che altro sorrise ad Alex. Se lo stava mangiando con gli occhi. Non so per quale motivo ma a quella sua reazione afferrai la mano di Alex e la strinsi alla mia.

"Io prendo un crispy mc bacon, patatine medie e coca cola." la fulminai con lo sguardo anche se non mi stava prestando molta attenzione.

"Per me lo stesso ma una birra al posto della coca."

"Certo." iniziò a portarci sul nostro vassoio le ordinazioni non osando spostare lo sguardo da Alex. Okay, era bello ma non sciupatemelo per favore. Cioè non sciupatelo, non era mio.
Mi diedi qualche schiaffo mentale per quei pensieri e notai che tutto ciò che avevamo ordinato era arrivato. Alex prese in mano il vassoio e ci andammo a sedere ad un tavolo.

"Mi piaci quando sei gelosa." mi tirò una guancia e io spalancai la bocca. "Io? Gelosa?"
Annuì e io scossi la testa. "Non è vero!" gli tirai una patatina in faccia.

"Come dici tu." la prese e se la mangiò immergendola nel ketchup.




SPAZIO AUTRICE:
nuovo capitolo interamente dedicato agli #Halex, amatemi.
Spero che vi piaccia come al solito!
Come avete visto nonostante tutto non riescono a prendere le distanze.
-Reb

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora