Ricordi

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- Fammi indovinare, ti diverti a spiarmi adesso? – disse Kazumi cercando di prendere Masaru per l'orecchio, come per punizione.

Questo, però, si scansò prontamente: - Mi hai preso per un novellino per caso? Ricordati chi ti ha insegnato a combattere! – sbuffando come il solito.

- Beh, sei pur sempre duecento anni più vecchio. Magari sei diventato più lento, nanetto! – ridacchiò Kazumi, cercando di toccargli la fronte per gioco. Ma Masaru si scostò di nuovo, prontamente: - Nanetto a me?! Ricordati chi è che va in giro con un mezzo demone ritardato, idiota! – disse cercando di rispondere alle provocazioni afferrando la sua ascia da dietro la schiena e piazzando un colpo verso Kazumi, che ovviamente evitò saltando.

- Oh! E questo? Allora è vero che sei diventato più lento, vedi che avevo ragione, ha ha ha!- ridacchiò sarcasticamente la ragazza sbeffeggiando il piccolo demone. Quest'ultimo si imbestialì ancora di più, e cominciò a sferrare diversi attacchi di ascia a Kazumi, sempre più velocemente, i quali vennero prontamente schivati. 

–Che fai, non attacchi? Hai paura di rovinarti lo yukata, piccola novellina? - provocò Masaru, accennando un sorrisetto.

Ecco allora che Kazumi gli apparse in un attimo dietro la schiena, con la punta della sua spada puntata verso il collo del demone. –Ti piacerebbe, nanetto. - gli sussurrò all'orecchio.

Masaru sorrise, scostando leggermente la testa verso destra: -Allora mi sottovaluti proprio...-; e repentinamente si spostò da quella posizione con una velocità incredibile, per saltare in equilibrio sopra la lama della Kurokuchi, riponendo le mani dentro le maniche del kimono.

Kazumi lo osservò sbuffando, rimanendo con la spada parallela al terreno.

Il piccolo demone ridacchiò di nuovo: -Non ti sembra mi manchi qualcosa? -

La ragazza allora cambiò espressione, accorgendosi di non notare l'ascia di Masaru. In un attimo capì cosa stesse succedendo, infuriandosi: - Masaru!! Giochi ancora con me come se fossi una ragazzina! - e velocemente guardò sopra la sua testa, individuando l'ascia che cadeva sempre più veloce verso di lei. A quel punto saltò via, portandosi con sé la spada.

In quel momento di distrazione, il piccolo demone riprese l'ascia un attimo prima che toccasse terra, e con un nuovo balzo si avvicinò a Kazumi, roteando la lama dell'ascia verso il collo di lei. Quest'ultima la fermò con la spada prontamente, ma con leggera fatica.

Masaru si avvicinò a lei, con sguardo compiaciuto: - Tu sei una ragazzina. –

Kazumi si imbronciò per l'affermazione, e fece la linguaccia per dispetto. A quella vista, Masaru non riuscì a trattenersi, scoppiando in una fragorosa risata. – Come se questo non testimoniasse quello che ho appena detto! Hahahah...- e si risistemò l'ascia dietro la schiena.

Kazumi invece incrociò le braccia, ancora con la spada in mano e con l'espressione sempre più imbronciata: -Tu non mi prendi mai sul serio! –

Masaru allora cercò di trattenere le sue risate: - Ma no, io ti prendo sul serio...-

La ragazza si accovacciò di fronte a lui, e cominciò a picchiettagli la fronte con un dito: -Stupidone.-

Masaru si coprì la fronte per farla smettere, arrossendo: -Sbaglio o avrei dovuto farlo io??- chiese, dopo aver riconosciuto il gesto.

Kazumi sorrise, guardando a terra, con un'espressione addolcita dai ricordi. 

-Masaru...-

-Uhm? -

-Non riesci proprio a sopportarlo, Inuyasha, vero? – chiese guardando negli occhi il piccolo demone.

Masaru arrossì ancora di più, per poi distogliere lo sguardo con fare imbronciato: - Non è quello, è che...- si bloccò, sentendosi gli occhi di Kazumi appiccicati addosso. Con quell'espressione che solo lei sapeva fare, per fargli dire la verità. -...non mi piace il modo in cui ti tratta. - continuò, dirigendo lo sguardo verso terra, come fosse imbarazzato.

-Ma-sa-ru!!!- ridacchiò Kazumi, picchiettandolo un'ultima volta sulla fronte: -Ti ho già detto che non sono più una ragazzina! –

Masaru si coprì di nuovo la fronte, sempre più imbronciato: - Lo so, ma io...-

Tutto d'un tratto, un forte colpo di vento seguito da strani rumori simili a versi di animali in lontananza, fecero tacere i due, distogliendoli dal dialogo. Si resero subito conto che c'era qualcosa che non andava: era come se l'intera foresta alle loro spalle venisse in qualche modo risucchiata verso un luogo preciso.

-Non mi convince, Masaru...- disse Kazumi, stringendo l'impugnatura di Kurokuchi.

L'espressione di Masaru tornò quella seria di sempre: -Forse dovremo dare un'occhiata. -

Kazumi guardò velocemente verso la capanna di Inuyasha e Kagome, per poi sospirare.

-...Vuoi che vada a chiamare il tuo principe azzurr...- cercò di chiedere Masaru, puntando il dito verso la stessa capanna. Ma prima che potesse finire, Kazumi gli piazzò stoicamente un pugno sulla testa, ed iniziò a correre verso la foresta.

All'interno della foresta, ogni animale presente cercava di scappare in direzione opposta a quella dove portava il vento. Persino gli alberi sembravano cercare di opporsi a quella forza. Kazumi tentò di annusare l'ambiente sperando di percepire qualche odore significativo, ma finché quel vento trascinava ogni odore dal lato opposto al loro, sapeva di avere poche speranze di sentire qualcosa.

-Cerchiamo di sbrigarci, Masaru. Questa cosa non mi convince per niente. - suggerì lei. Masaru annuì, guardandosi intorno mentre correvano.

-Da quella parte! - gridò ad un certo punto il piccolo demone, dimostrando di aver avvistato qualcosa.

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Inuyasha uscì dalla capanna gridando per cercare la sorella, emozionato: - Kazumi! Vieni un attimo, ti devo parlare! - ma il villaggio pareva vuoto, solo il vento faceva rumore. Si diresse verso la sponda del fiume, dove il suo naso suggeriva che Kazumi fosse stata da poco: -...Non puoi immaginare che cosa ho scoperto! Kazumi...- provando a richiamare la sua attenzione, ma ancora una volta aveva parlato a vuoto. A questo punto iniziò ad insospettirsi: -Kazumi? Dove ti sei cacciata??- gridò. Ma niente. 

In quel momento Masuyo uscì dalla capanna di Kagome per richiamarlo, con aria per la prima volta preoccupata: -Non è qui! -

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Un enorme ammasso di materiale gommoso continuava a muoversi davanti agli sguardi impietriti di Kazumi e Masaru. L'apparenza era quella di una montagna gommosa pronta a squagliarsi. Sembrava quello il punto di origine del vento. I due si fermarono davanti all'apparizione di quella cosa, non sapendo bene come comportarsi.

D'un tratto, sia quella cosa misteriosa che la foresta smisero di muoversi, provocando un silenzio incredibile. La creatura emise ciò che pareva un urlo prolungato, per il quale sia Kazumi che Masaru dovettero tapparsi le orecchie. Questi ultimi, appena possibile, impugnarono le loro armi, insicuri di ciò che era davanti ai loro occhi.

-VI STAVO ASPETTANDO...-     

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Inuyasha & Kazumi - A Feudal FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora