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★·.·'¯'·.·★ sʜᴀɴɴᴏɴ ★·.·'¯'·.·★

Mi spazzolai un'ultima volta i capelli castani e leggermente mossi poi mi voltai verso il mio letto, dove Delia - la mia migliore amica - stava appoggiando alcuni abiti che lei avrebbe tanto voluto vedermi addosso.

«Scordati che io metta anche solo uno di quegli abiti, piuttosto indosso il mio solito paio di skinny jeans neri e un crop top blu notte, ma niente di qualcosa di così scollato e corto», storsi il naso davanti a quei quattro abiti cortissimi e dai colori troppo appariscenti per i miei gusti, totalmente diversi da quelli di Delia.

Delia gonfiò le guance, pensando che facendo così sarebbe riuscita a convincermi a mettere un abito color giallo canarino dallo scollo a cuore, ma si sbagliava di grosso e, poi chi mai indosserebbe un vestito di quel colore? Solamente una pazza, ovvero la mia migliore amica.

Avevo imparato col tempo a resistere a quegli occhioni dolci e a quelle labbra carnose sporte in fuori in un broncio fin troppo adorabile.

«Scordatelo. Io quell'obbrobrio non lo indosserò mai», storsi il naso schifata per poi afferrare quello meno appariscente, ovvero un abito a mono-spalla verde oliva tempestato di orribili lustrini che sembravano luccicare come diamanti sotto alla luce.

Era bruttissimo per i miei gusti, ma in confronto agli altri, questo era quello più sobrio. Uno era fucsia con la gonna a balze in tulle - stile Barbie - mentre l'altro era sempre rosa e pieno di brillanti, che al solo sfiorarlo me ne restavano appiccicati alla mano talmente tanti da farmi sembrare una fatina delle favole.

«Ma è bellissimo. Tu ha un gusto orribile in fatto di abiti», borbottò infastidita lei, incrociando le braccia sotto al seno e fissandomi di sottecchi.

Feci spallucce, portando il mio sguardo nel suo di un azzurro cielo e tenendole testa con un mezzo sorrisino dipinto sulle labbra.

«Qui l'unica ad avere un gusto orribile per la moda, sei tu, mia cara Delia. I colori fluo e i brillantini non vanno più di moda da High School Musical», la rimbeccai per poi incominciare a spogliarmi davanti a lei, tanto a nessuno delle due creava problemi quella cosa. Del resto da bambine ci eravamo fatte tantissime volte il bagno insieme, talmente eravamo unite quindi cambiarci una davanti all'altra non era assolutamente un problema, pur essendo una lesbica dichiarata - cosa che a Delia non aveva mai dato fastidio, anzi più volte aveva detto di essere fiera di me per aver fatto coming out.

«Sei sempre così stronza!», Delia mi voltò la faccia, incominciando poi a frugare nella mia trousse dai colori molto vivaci.

Nero, grigio, blu e be', ovviamente il bianco perché quello ci poteva anche stare. Per il resto, nessun colore chiaro, cosa a cui Delia dava altamente fastidio perché per potersi truccare da me - quando suo fratello si chiudeva di proposito in bagno per farla ritardare a qualsiasi occasione dovesse andare -, doveva per forza portarsi la sua trousse e il suo profumo preferito. Del resto io usavo un profumo da uomo, molto più buono rispetto a certi per donne, fin troppo dolci e nauseabondi per i miei gusti.

«Lo so, ma mi ami lo stesso», le feci la linguaccia e lei in risposta mi mostrò il dito medio, cosa che mi fece ridacchiare.

«Ora mi cambio poi andiamo. Ariel mi ha scritto che verrà anche sua sorella. Tu sai chi è?», le domandai con curiosità, litigando con la cerniera del vestito che non aveva alcuna intenzione di collaborare.

Vedete, è destino che io non debba usare quel dannatissimo abito per quella serata. Molto meglio un fottuto paio di jeans ad un abito troppo appariscente.

E poi chi diavolo è la sorella di Ariel? Perché non sapevo avesse una sorella prima di adesso? Dove si era nascosta per tutto questo tempo?

«No, ma stasera la conosceremo.» Non vedo l'ora.

Milk [Supermarket Series ▪ Book #2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora