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★·.·'¯'·.·★ sʜᴀɴɴᴏɴ ★·.·'¯'·.·★

Camminammo mano nella mano per quasi un quarto d'ora poi finalmente raggiungemmo il bar più vicino e ci entrammo dentro, sciogliendo di malincuore l'intreccio delle nostre dita.

Jade mi mostrò un timido sorriso poi spostando lo sguardo verso il bancone, decise di ordinare una cioccolata, «T-tu cosa vuoi? O-offro io.»

«Io una birra», Jade sbatté lentamente le ciglia, fissandomi come se avessi appena detto la cosa più strana del mondo. Le mostrai un sorriso sghembo poi avvicinai il mio viso al suo, facendola arrossire all'istante, «Che succede piccolina?»

La vidi mordicchiarsi il labbro inferiore poi abbassare lo sguardo verso i suoi tacchetti neri mentre con le mani si torturava le pellicine delle dita, «H-ho diciassette anni, n-non mi è permesso ordinare a-alcolici», balbettò lei, facendomi spalancare gli occhi per l'incredulità.

Jade ha diciassette anni? Oh, porca troia! Sto uscendo con una minorenne. Okay, che ho solamente ventuno anni, ma è pur sempre più piccola di me di ben quattro anni, dannazione.

«Stai scherzando? Diciassette anni? Cazzo... Cioè, non fa niente... Ordino la birra e poi pago io», farfugliai infine, accarezzandole una spalla per tranquillizzarla e la sentii tremolare sotto al mio tocco, come se avesse appena avuto un breve spasmo di freddo.

Non era un grande problema; me la sarei ordinata da sola, come facevo molto spesso. «Per me una birra», dissi al barista che annuì velocemente poi gli passai i soldi e pagai il conto di entrambe.

Quando raggiungemmo il nostro tavolo, la sentii tirarmi per una manica del giacchetto per poi mostrarmi delle banconote, «I-i s-soldi della c-cioccolata», mormorò infine, tenendo il viso rivolto verso il basso.

Scossi immediatamente il capo poi con una mano le accarezzai una guancia bollente, facendola mugolare per sorpresa. Sorrisi intenerita poi le alzai il viso, portando due dita sotto al mento e incrociai i nostri sguardi per pochissimi secondi, poiché Jade lo aveva già distolto.

«Non voglio i tuoi soldi. Per questa volta pago io», mormorai lentamente, tenendo una mia mano ancora appoggiata sulla sua guancia infuocata, dove poi sentii i suoi muscoli contrarsi sotto al mio tocco.

Jade balbettò qualcosa a me incompressibile poi ritirò i soldi nel mio cappotto che le avevo prestato e si sedette velocemente ad una sedia mentre un cameriere servì le nostre ordinazioni.

Mi sedetti di fronte a lei poi afferrai la bottiglia di vetro verde della mia birra e la portai alla mia bocca, notando i suoi occhi azzurri, quasi blu, seguire tutti i miei movimenti per poi abbassare lo sguardo quando capì che la stavo fissando anche io.

«Con che cosa ti ha ricattato tua sorella per farti uscire questa sera? Non mi sembri proprio una ragazza a cui piace divertirsi in discoteca», le domandai curiosamente, anche perché volevo davvero capire cos'era passato per la testa di Ariel per decidere di portare anche Jade in discoteca, dove chiaramente non voleva starci.

Jade sembrò chiudersi ancora di più in se stessa poi si grattò una guancia color porpora, evitando in ogni modo il mio sguardo, «E-ecco... Uhm... S-solletico.»

Eh? L'ha ricattata con il solletico? Ho capito bene? E ha perso? Ma quanto è carina!

Milk [Supermarket Series ▪ Book #2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora