Milk [Supermarket Series ▪ Book #2]

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★·.·'¯'·.·★ sʜᴀɴɴᴏɴ ★·.·'¯'·.·★

«Shannon, tesoro, potresti andare a comprarmi queste cose al minimarket? Voglio preparare la torta salata che piace tanto a tuo padre, ma mi mancano proprio le cose più essenziali.»

Dopo aver ricevuto questa richiesta da mia madre — che ovviamente non potevo rifiutare —, mi ero cambiata e poi ero uscita di casa, avvolgendomi intorno al collo la mia adorata sciarpa nera e pelosa.

Quel giorno fa faceva più freddo di quelli precedenti. Be', eravamo pur sempre a gennaio e le temperature continuavano ad abbassarsi e ad alzarsi, cambiando da un giorno all'altro.

Diedi un'occhiata alla lista della spesa che mia madre mi aveva dato e sbuffai quando mi resi conto che avrei dovuto comprare più di quanto mi fossi aspettata.

Zucchine, scalogno, scamorza dolce, parmigiano e in alternativa del formaggio già grattugiato, pancetta dolce, uova e latte.

Latte? Ah, giusto... Quel cretino di mio fratello lo ha finito stamattina e mia madre sa che se non bevo almeno un bicchiere di latte a colazione, sto di cattivo umore per tutto il giorno.

Emisi uno sbuffo e davanti al mio viso si formò una nuvoletta di condensa. Alzai lo sguardo dalla lista della spesa, accartocciandola per poi infilarla nella tasca del mio cappotto ed infine entrai nel minimarket, venendo accolta dal caldo del riscaldamento.

Presi un carrellino blu poi stringendo le dita intorno alla maniglia allungabile, lo trascinai verso il primo step, ovvero nel reparto ortofrutta per prendere le zucchine, lo scalogno.

Finii di mettere anche le uova nel carrellino, diventato fin troppo pesante. Forse avevo esagerato con le zucchine, ma a me piaceva moltissimo fatte sulla piastra quindi ne ho prese qualcuna in più.

Ora mancava solamente il latte, ma dovetti fermarmi quando notai una ragazza accovacciata di fronte ai latticini, la quale sembrava essere rimasta imbambolata davanti ad essi.

Mi schiarii la voce, spostandomi una ciocca di capelli castana dietro un orecchio, ma non parve sentirmi quindi mi avvicinai col mio carrellino e mi misi dietro di lei per capire cosa stesse cercando e in quel momento la sentii mormorare qualcosa. Sembrava essere indecisa su quale gusto prendere il latte quella settimana quindi decisi di darle un consiglio.

«Potresti provare quello di mandorle... È molto buono», le consigliai, abbozzando un sorriso e pensando avrebbe alzato lo sguardo o almeno mi avesse degnato di un'occhiata, ma rimase immobile davanti al latte. Emisi un impercettibile sbuffo.

«E-ehm... E-ecco, i-io... N-non s-saprei», balbettò lei con voce sottile e tremolante. La trovai adorabile e leggermente buffa mentre il mio sorriso si allargava leggermente.

Volevo essere il più gentile con lei, ma avevo davvero bisogno di prendere quel latte per poi tornare velocemente a casa e aiutare mia madre con quella torta salata.

«Ti senti bene?», le domandai — dato che sembrava non volersi muovere da davanti i latticini —, appoggiandole poi una mano sulla spalla destra. Sotto al mio tocco gentile, la sentii tremolai come se avesse improvvisamente percepito freddo. Pochi secondi dopo la vidi cozzare le ginocchia sul pavimento ed emettere un verso strozzato.

Strizzai gli occhi, sentendomi in colpa per averla spaventata nuovamente poi feci per aprire la bocca e chiederle scusa, ma lei si alzò da terra e fulminea scappò via, uscendo senza aver comprato il latte.

Lanciai uno sguardo verso l'entrata del minimarket, ma quella piccola e tenera ragazza sembrava essere scomparsa quindi emettendo un sospiro, presi del semplice latte scremato e anche quello alle mandorle.

«Che ragazza strana... Spero di incontrala ancora, magari la prossima volta riuscirò a scambiarci più di due parole», bisbigliai a me stessa, avvicinandomi alle casse automatiche per poter pagare ed uscire da lì.