Milk [Supermarket Series ▪ Book #2]

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★·.·'¯'·.·★ ᴊᴀᴅᴇ ★·.·'¯'·.·★

Continuai a bere la mia cioccolata, percependo lo sguardo di Shannon bruciare sulla mia figura, facendomi sentire costantemente in imbarazzo. Perché continua a guardami? Ho qualcosa sul viso?

«H-ho qualcosa sul viso?», le domandai, toccandomi una guancia, ma non percependo niente di strano su di essa.

Lei ridacchiò, scuotendo appena il capo per poi inclinarlo d'un lato, mettendo in mostra il collo pallido, «Ti stavo guardando perché penso tu sia stupenda.»

A quelle parole persi un battito e arrossii nuovamente, grattandomi una gota rossa come il fuoco e distogliendo lo sguardo dal suo, «N-non s-sono così bella», balbettai imbarazzata.

Era la prima persona, all'infuori della mia famiglia, che mi diceva e mi trovava una bella ragazza. Di solito a scuola tutti mi prendono in giro per la mia timidezza e per quello mi avevano soprannominata brutto anatroccolo, mettendomi da parte e smettendo completamente di rivolgermi la parola, se non per offendermi con qualche loro stupida frase offensiva.

«Invece lo sei. Non sminuirti. Sei una ragazza meravigliosa, Jade. Solo perché sei timida, non significa che tu sia una brutta persona», Shannon mi diede un buffetto sul naso poi mi mostrò un dolcissimo sorriso che mi riscaldò il cuore, facendomi ricambiare in automatico.

Shannon appoggiò la sua mano sulla mia, stringendo le sue lunga dite calde intorno ad essa, aumentando così i battiti del mio cuore che sembravano tamburi nelle mie orecchie, «Non sminuirti per colpa delle parole di quattro imbecilli. Sei bella così come sei.»

Ridacchiai, sentendo il cuore esplodermi dalla felicità mentre giravo la mia mano col palmo verso l'alto per poi far intrecciare timidamente le nostre dita. Shannon con poche parole mi aveva resa felice e mi aveva fatta stare meglio, facendomi dimenticare per qualche minuto della mia stupida timidezza che mi impediva sempre di fare conoscenza di nuove persone.

«G-grazie Shannon, a-anche tu sei b-bellissima», balbettai ringraziandola poi tornai a bere la mia cioccolata, con ancora le dita intrecciate a quelle della ragazza davanti a me.

«Se ti dico che mi piacciono le ragazze, scapperai via da me?», domandò dopo un paio di secondi di intimo silenzio, facendomi strabuzzare gli occhi e sputacchiare la cioccolata.

Scossi all'istante il capo, stringendo con più forza la mia mano nella sua per farle capire che non sarei scappata, «N-no, sei la prima persona gentile con me e p-poi m-me ne fotto del tuo orientamento sessuale. Puoi a-amare chi vuoi, io non sono nessuno per giudicarti.»

«Grazie piccolina, sono così felice.»

Arrossii immediatamente a quelle parole, stampandomi sulle labbra un grande sorriso mentre continuavo a guardare negli occhi color cioccolato la ragazza di fronte a me, che non smetteva, nemmeno per un attimo, di scrutarmi con dolcezza. Mi piace.