Poi sentì bussare e non era ne mia madre ne mio padre e nemmeno Marta...
<< posso?>> una voce profonda e che mi faceva balzare il cuore ogni volta che la sentivo parlava da dietro la porta.
<< si...è ...è aperto>>
Eh sì era proprio lui....chi l'avrebbe mai detto. Einar Ortiz di nuovo nella mia camera. Ormai dopo anni. Quante cose erano cambiate in quegli anni. Il mio corpo...il suo corpo . Il mio modo di pensare così come il suo. Il mio carattere e il suo...
Che poi se ci pensiamo i secondi sono più lunghi dei minuti sono più lunghi delle ore che sono più lunghe dei giorni che sono più lunghe delle settinane che sono più lunghe dei mesi e degli anni.
Ecco...quei secondi per me durarano anni. Il tempo si era fermato. Vedevo il pomello girarsi e la porta aprirsi. Io non so se lui fece tutto in modo così lento per creare suspence oppure ero io che stavo elabaronado il tutto in modo così lento. Quando la porta si aprii il suo sgauardo bruciò su di me. I suoi occhi blu e freddi come il ghiaccio diventarono rossi come il fuoco e bruciavano.
<< ehi>> disse lui parlano per primo
<< ehi>>
<< come...come...va>>
<< potrebbe andare meglio.>> dissi sorridendo.
<< già>>
<< e tu come stai?>>
<< potrebbe andare meglio>> disse sedendosi sulla mia sedia nera con le rotelle
<< touchè>> gli dissi.
<< Ilaria non riesco a fingere okay? Non riesco a fare la parte del ragazzo calmo e tranquillo. Tu mi piaci okay ? Da sempre. E solo che il mio stupido cervello grande quanto una nocciolina dice al mio cuore grande e fesso di non seguire il proprio istinto e io sono così coglione. E lo sono ancora il doppio perchè sapevo tutto e ti ho spinta nelle sue braccia capisci... e sonè stato codardo. Io non avevo paura di lui. Io avevo paura di te di me...avevo paura di un noi...perchè sono egoista e preferisco uccidere qualcuno perchè ti ha fatto soffrire e no avercela a morte con me stesso. Perchè avere se stesso contro è La cosa più brutta del mondo... sei sempre stata la mia ancora di salvezza quando ero giù quando le mie amicizie in passato hanno preso il sopravvento., quando tornavo a casa tardi mi mettevo alla finestra e aspettavo le 7 per vedere te che alzavi la serranda e mi calmavi. Posso sembrarti un maniaco o un perfetto idiota ma...>> stavo metabolizzando il tutto non sapevo se ridere o se piangere lui continuava a parlare e io a sorridere come un ebete. Mi alzai mi avvicinai a lui che ormai era in piedi e gesticolava con le braccia in aria li presi il braccio e lo feci girare.
<<sarai anche un coglione ma mi piaci einar....mi piace un coglione>>
E poi accadde di nuovo. Ci baciammo. Questo bacio era passione desiderio e paura di perdere la persona che stavamo baciando. Però a differenza della mattina qui ci fu un tocco in più la sua lingua si insinuò nella mia bocca ed iniziarono a danzare. Non ero mai stata brava nel ballo io e lui lo eravamo nel canto ma a quanto pare no...anche noi sapevamo danzare in una maniera così naturale e genuina senza regole.
Ci staccammo per prendere fiato.
Lui appoggiò la sua fronte alla mia e sorrise.
<< non sai quanto io ti abbia desiderata >>
Non sono una tipa romantica. Sono una che crea muri e difficilmente li rompe ma in quel momento ero praticamente zucchero filato.
<< Non so cosa dire einar>>
<< infatti non parlare>>
E mi baciò di nuovo. Stavani per diventare un abitudine i suoi baci e tutte queste emozioni nello stomaco
<< mi farai morire se continui a baciarmi senza avvisarmi >> li dissi
<< non ora che ti ho ritrovata >>
Sorrisi .
Poi entrò mia madre ( per fortuna in quel momento )
<< einar vuoi rimanere a cena? Ho chiamato tua mamma ed è super d'accordo>>
<< ehm...si signora grazie mille >>
<< è da piccolo che ti dico che non DEVI chiamarmi così testone>>
<< scusa>> disse lui abbassando la testa e io risi a quella scena. Avevano sempre avuto un bel rapporto solo con mio padre un pochino meno. Era mio padre ed era geloso della sua amicizia ma in fondo li voleva bene ed era il figlio maschio che non aveva mai avuto
Einar allora decise di andare da sua madre e poi sarebbero arrivati più tardi infatti una mezz'oretta dopo arrivarono. Quella cena da informale si trasformò formale. Il compagno della mamma di Einar era tornato dopo anni trascorsi in iraq.
Lui si occupava della salvaguardia dei bambini era andato li per controllare la costruzione di ospedali e scuole. Purtroppo si era dovuto trattenere più del previsto. Perchè li hanno attaccati durante un escursione. Però ora era tornato . Lui era diciamo il capo di mio padre che li forniva materiale per la costruzione che aveva nella sua azienda. Mentre mi preparavo Chiamai Marta che a quanto pare era più su di giri di me e mi aveva quasi se non del tutto spaccato un timpano. Mi vestii in un modo semplice volevo indossare un jeans ma no. Mio padre ne era felice di farmi indossa un jeans mia mamma no. Io e i miei avevamo un rapporto fantastico erano la mia vita e adoravo il loro punzecchairsi e il loro essere giovani. Infatti capivano qualsiasi mia esigenza
Indossai un vestito BordeauxNon mi truccai non lo facevo mai. Mi piacevo al naturale in relatà non avevo bisogno del trucco.
Erano le 8 e 30 quando il campanello suonò. Scesi le scale 2 a 2 e quando incrociai i suoi occhi il mio cuore fece 2 capriole all'indietro.Autrice❤
Fatemi sapere cosane pensate
Votate VOTATE votate.
Un bacio
iris💋❤
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Blue eyes - Einar Ortiz E Irama Plume [🌟Cartaceo Nel 2019🌟]
FanfictionL'ultimo anno di liceo...ilaria se l'è immaginato un anno tranquillo. É pronta ad andare via da quella città. Ha tutto ciò che le serve...un corpo sano una testa qualche soldo ed un sogno nel cassetto. Ma si sa le aspettative a volte tradiscono. Qu...