12 ti troverò

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Ilaria's pov

Sapevo dove poteva trovarsi. Ci andava quando i bambini non volevano giocare con lui.
Ci andava quando litigavamo
Ci andava quando qualche ragazza li diceva di no ( fino a quando la pubertà non l'ha reso un Dio greco)
Era una collina.
Una specie di collina vicino casa nostra più o meno. Dietro le nostre case c'era un piccolo bosco. E tra le nostre 2 case c'era un sentiero abbastanza ripido. Si arrivava sopra una precipizio. La vista affacciava dall'altro lato della città. (Autore: questi aspetti morfologici sono inventati. Non penso che esistano) e da li si poteva ammirare la natura. Era rilassante.
Devo ammettere che era diventato anche un Po il mio posto. Quando volevo stare un pò per fatti miei andavo li.
Ogni volta che ci andavo portavo un libro con me. Nel mio zaino non può mancare mai un libro. E quel precipizio è il classico precipizio che ogni lettore vorrebbe avere dietro casa.
Era li...lo pensavo, lo sapevo, ci speravo.
Inciampaì un paio di volte. Il problema è che inciampavo sempre negli stessi punti da anni per colpa delle stesse erbacce.
Salii ed eccolo la. Seduto con le gambe e pensolanti.
Mi avvicinai cercando di fare meno rumore possibile. Anche se avevo l'eleganza di un elefante.
<<einar>>
Si girò. E mi osservò così tanto tempo che il suo sguardo bruciò quasi i miei vestiti.
Si rigirò
<<cosa ci fai tu qui?>>
<<sono venuta qua per te >>
<<io...puoi...lasciami solo okay>>
<< No>>
Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui.
Di solito non mi avvicinavo mai al precipizio
Mi appogiavo con le spalle all'unico albero presente sulla collina/precipzio
Perchè avevo paura di avvicinarmi troppo
<<come No?>>
<<no non ti lascio fin quando non mi dici perchè sei qua perchè se sei qua c'è un motivo>>
<<Come fai?>> mi disse.
<<come fai a fare cosa?>>....

Eianr pov.s
(I suoi pensieri)
Salivo ubriaco la salita ripida.
Non inciampai nemmeno una volta. Sapevo dove si trovava ogni singola pietra ed erbaccia. Il sole stava tramontando. Mia mamma sarà preoccupata ma non me ne frega niente ed è questo il bello.
Quando si tratta di lei non me ne importa.
Non mi importa nulla.
Ed è per questo che devo parlarle so che se le dico determinate parole. Lo lascerà stare e tornerà da me. Ma non posso. È felice. Sono un egoista preferisco che lei soffra per colpa di qualcun'altro e non perchè sia io a dirglielo. Però stava piangendo per me non per qualcun'altro. Vorrei picchiarmi da solo che situazione.

Ricordo inzio della scuola
Eravamo io Marco Luca e mario
<<Dai come iniziamo l'anno>> disse marco
<< mhhh ce ne una nuova>> dissi io
<< figo>> disse Luca
<<carne fresca>> aggiunse Mario
<< oppure puntiamo su altro>> Marco non finì la frase ed aggiunse
<< come cazzo è cambiata>>
<<porc...>> aggiunse il coglione di Mario
Mi giraì stavano guardando Ilaria.
La mia ilaria.
Avevamo litigato da anni ormai ma lei è sempre stata mia. E sopratutto i miei amici NO l'ho allontanata apposta.
<<NO...NON CI PROVATE VI GIURO CHE VI AMMAZZO >>
<<perchè cos'hai ortiz>> disse Marco
Un giorno quel bel faccino si sarebbe trovato nel cesso.
<<lei no...>>
<<che c'è l'amichetta del cuore non si può toccare ?>>
<<si non si può toccare >>
<<mhh vedremo>>
<<dove cazzo stai andando?>>
<<non posso neanche entrare prima in classe?>>
Si allontanò
Dissi a Mario e luca
<<ragazzi lo uccido se solo le rivolge la parola>>

Fine ricordo

Arrivai in cima e ripensai ho avuto un comportamento idiota. La Stavo solo allontanando con il mio comportamento da stronzo. Non avevo un piano in mente.
Però poi ripensai alle parole di Marco
<lei mi piace...non voglio farle del male. La scommessa è ritirata.
E poi tu l'hai fatta così tanto soffrire >>

Cosa dovevo Fare? Volevo gridare.
Dovevo allontanarla da me. Spingerla nelle sue braccia.
Però avevo un dubbio. Lui voleva che io li lasciassi la persona più importante della mia vita e io lo stavo facendo senza impormi.
DOVEVO LASCIARLA ANDARE...

Mi svegliai il sole batteva alto nel cielo.
10 di mattina.
Mi scoppiava la testa. Avevo così tanti pensieri mi avvicinai al precipizio e rimasi li per ore a pensaree a scrivere. Grande e grosso. Cattivo quando volevo ma scrivevo canzoni. Lei era stata a farmi appassionare alla scrittura. Tutto riportava a lei. Un nome. Il suo

<<einar>> la sua voce. Mi girai di scatto la osservai. Era lei qui per me aveva le scarpe sporche sarà inciampata almeno un paio di volte mi rigiraì
<<cosa ci fai tu qui?>> dissi
<<sono venuta qua per te >> il mio cuore come una ragazzina fece una capriola all'indietro
<<io...puoi...lasciami solo okay>>
<< No>>
Si avvicinao e si sedette accanto a me.
Mi girai e la vidi era vicino a me. Le nostre mani si sfioravano. E la sua bocca era così bella carnosa. Un pò screpolata dal freddo.
Aveva freddo.
<<come No?>>
<<no non ti lascio fin quando non mi dici perchè sei qua perchè se sei qua c'è un motivo>>
<<Come fai?>> le dissi... Non capivo era sempre li pronta ad aiutarti.
<<come fai a fare cosa?>>disse
<<ad essere così...ad essere te. Come fai Ilaria. Ti ho vista stavo piangendo ieri sera. Per me...voglio tanto proteggerti ti allontano e tu piangi per
Me sono un coglione...capisci un coglione >>
<<BEH quando vuoi bene a qualche persona. Non te ne importa>>
Guardava il vuoto... Mi riguardò
Guardava giù.
Oltre ad avere paura era in imbarazzo.
Non resistetti

Ilaria pov.s
Poi accadde tutto così velocemente e io...toccai il cielo con un dito.

Spazio autrice
Alloraaa sono un pò cattivella a lasciarvi così da questo capitolo si capisce moltooo.
Sono ancora molto confusa su come far continuare la storia.
Per il ruolo di Marco ed einar. Poi si vedrà fatemi sapere cosa ne pensate. Comunque ci saranno anche in altri capitoli i punti di vista di eianr ed i suoi ricordi
Baci
-iris💋

Blue eyes - Einar Ortiz E Irama Plume [🌟Cartaceo Nel 2019🌟]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora