3. ACCENNO DI UN SORRISO

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Irama's pov

<<Quindi Filippo, sei nato a Monza?>> mi chiede Carmen. 

E' una bella ragazza, lo ammetto. solo che è tutta la sera che mi sembra ci stia un tantino provando con me. 

<<Si.>> rispondo guardandomi intorno. 

Einar: <<Ma qualcuno ha visto Nicole?>> 

tutti scuotono la testa. 

Grace: <<E' uscita poco prima di noi. ha detto che voleva farsi un giro.>>

Einar: <<Ti ha detto dove andava?>>

Mi chiedo perchè Einar si preoccupi così tanto, dopotutto è solo uscita. capita anche a me di volermene stare solo.

grace scuote la testa. 

<<Tornerà...mica è morta.>> dico non curante. 

Einar: <<E' un po' giù ultimamente. non ci piace che stia sola.>>

annuisco. <<Io ho finito, Einar, Biondo, ci vediamo su. credo mi farò due passi.>>


venti minuti dopo

sono seduto sui gradini dell'hotel a fumare una sigaretta. 

e penso, penso, penso. mi sto trovando bene, qui. benissimo. ho già degli amici, e poi sono qui per cantare e non vedo l'ora. ma se non fossi adeguato?

ad interrompere i miei pensieri è una figura che sfreccia su per i gradini. <<Nicole?>>

lei si gira di scatto e sussulta per lo spavento. <<''buu''>> dico scoppiando a ridere. 

lei sorride e si avvicina. <<Ciao.>> 

<<Dentro erano tutti in pensiero perchè hai saltato la cena.>>

N: <<Ho mangiato qualcosa fuori. volevo starmene sola.>>

F: <<Successo qualcosa?>>

lei si limita a sedersi vicino a me. F:<<Vuoi un tiro?>> le chiedo.

N:<<In verità non fumo...ma okay.>> 

mi accorgo solo ora che ha degli occhi veramente stupendi. i capelli scuri le incorniciano il viso dandole un aria ancora più dolce. e poi ha due labbra sottili evidenziate da un rossetto rosso acceso.

F:<<Vuoi fare due passi?>> 

lei sorride. <<Certo.>>

Nicole's pov

Roma di sera è stupenda. più bella di Milano. piazza del popolo è praticamente vuota, e io e Filippo ci sediamo su una panchina.

F: <<Comunque sono contento che la mia canzone ti sia piaciuta.>>

N: <<E' molto bella secondo me.>> 

Filippo mi guarda con quei suoi occhi azzurro chiaro come se fossi una principessa. non credo lo faccia di proposito. gli viene naturale. credo.

F:<<Che cos'hai?>>

N:<<Non capiresti. e poi è una cosa lunga.>>

F:<<Ho tutta la serata libera.>> dice con un accenno a un sorriso.

N:<<Ti è mai capitato di volere una cosa così tanto da non essere in grado di raggiungerla?>>

Filippo sembra pensarci un po'. <<Quando aveva 13 anni, l'unica cosa che volevo era che gli altri mi vedessero come loro. invece no. io ero quello che parlava poco. che si teneva tutto quanto dentro. che voleva sempre restare solo. che preferiva ascoltare la musica piuttosto che giocare a pallone. mi ci sarebbe voluto un niente, in realtà. avrei solo dovuto ridere alle battute sconce, rasarmi a zero i capelli, parlare di stronzate. io volevo così tanto essere uguale a loro. ma mi sembrava impossibile, anche se facilissimo. perchè io ero così. così e basta.>>

non sembra gli faccia piacere parlare di questo. anzi. però credo lo stia facendo per farsi conoscere da me. sta provando ad aprirsi. lo apprezzo.

N:<<Vedi...ero così sicura che questo fosse il mio posto. ora fatico a vedermi qui, in un serale, in una finale. perchè mi sta tutto così stretto...il dover essere in un certo modo, dover dimostrere certe cose. non so se fa per me.>>

F:<<Vuoi fare la cantante, no?>>

N:<<Si.>>

F:<<E allora l'unica cosa che devi fare è cantare. non essere come gli altri vogliono. non si puo piacere a tutti, e non mi bisogna adattarsi a quello che gli altri vogliono da noi. devi solo fare quello che ti piace. cioè cantare. se a loro arriva bene, se no no. ma non è più un problema tuo, a sto punto. capisci?>>

mi piace ascoltarlo. e come ha fatto a capirmi così veloce?

sorrido. N:<<Hai ragione. E' inutile farsi complessi. io vado avanti per la mia strada.>>

F:<<Esatto. brava.>>

guardo Filippo intensamente. anche se sembrerò pazza. mi metto a fissarlo negli occhi. c'è qualcosa di strano in lui. come se fosse...triste? non so, non riesco a definirlo.

<<Cosa c'è?>> Gli chiedo.

lui sembra risvegliarsi da una trance e scuote la testa. <<mh, niente.>> e fa quel suo accenno ad un sorriso. non credo di avergliene mai visto fino ad ora fare uno vero. pazienza. ne ho di tempo. spero. 

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