Furono le due settimane più lunghe della mia vita.
Nonostante Cris, il papà, la mamma e Gabri passassero il 79% del loro tempo con me, in un ospedale, la noia, era inevitabile.
I pasti erano orrendi.
I panini erano arrotolati in un involucro di plastica, i salumi all' interno sembravano avariati, per non parlare del pane: duro come una roccia.
Fortunatamente io non fui costretta a mangiarli (perché ero massacrata da flebo), ma mia madre, padre, sorella, o fratelli, sì.
Finalmente arrivò il giorno in cui sarei dovuta tornare nella mia abitazione, ed ero più felice che mai.
Il dottore, però, mi raccomandò di stare in casa per circa un' altra settimana. Appena udii quelle parole avrei voluto restare in ospedale.Rientrata era sempre una sfida;
non uscire fuori e fare un giro a cavallo era straziante ed impossible!
Ma, tutto passa, e anche quella infinita settimana tramontò.
Era domenica sera.
Mi piazzai di fronte all'armadio, dovevo preparare i vestiti che avrei dovuto indossare il giorno dopo, a scuola.
Presi un paio di jeans nero largo e strappati.
Decisi di abbinarlo sulla mia felpa nuova del ChiaraFerragniCollection.
Presi le converse nere e le posizionai vicino al letto.
Diedi la "buona notte" ai miei, a mia sorella e a mio fratello poi, andai a dormire.
***
**DRINNNNNNNNN**Spensi immediatamente la sveglia.
Scesi dal letto e mi diressi nel bagno.
Mi feci una bella doccia e mi vestii.
Adoravo quei pantaloni neri a vita più alta, erano i miei jeans preferiti.Scesi giù in cucina e la mamma e il papà stavano facendo colazione.
<<Buongiorno mamma! Buongiorno papà>>
<<Buongiorno Elis>> disse la mamma con tono dolce
<<Buongiorno amore>> aggiunse il papà; io gli sorrisi.
Aprii il frigo, presi il latte e lo misi in una tazza; aggiunsi, poi, i cereali.
Appena finita la colazione mi diressi al piano superiore, in camera.
Mi lavai i denti, mi infilai le scarpe.
Successivamente mi posizionai di fronte lo specchio, legai i capelli in una cipolla e cercai di truccarmi.
Misi un po' di correttore sotto di occhi, mascara, del blash per rendere il mio volto più roseo è un burro-cacao.Erano le 7 e 45.
Scesi immediatamente al piano inferiore e con me anche Gabri.
Oggi Cris entrava alla seconda ora, mancava un suo professore.
Gabriella disse alla mamma:
<<Mamma?? Andiamo! Non voglio fare ritardo!>>
<<Sii arrivo>> urlò la mamma.Uscimmo tutte e tre di casa, e ci dirigemmo all'auto.
Arrivammo a scuola alle 8 e 5 minuti.
Gabriella corse dalle sue amiche nel cortile del suo istituto e io, entrai nella mio struttura scolastica.
Raggiungemmo la segreteria e qui, mamma, giustificò le varie assenze con un certificato del mio dottore.
Queste tre settimane di assenze non avrebbero influito sul rendimento.
Poi mi diedero un foglio in cui avrei dovuto inserire il corso extra-scolastico da seguire.
L'anno scorso avevo scelto diritto, ma ho scoperto che io odio il diritto, quindi quest'anno scelsi biologia.Uscimmo dalla segreteria.
La mamma disse:
<<In bocca a lupo, amore>> ,poi mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò.
La campanella suonava alle 8 e 30 minuti.
La scuola si stava cominciando a riempire.
Mi diressi all'armadietto e lasciai tutti i miei libri.
Attaccai sullo sportello interno il mio orario, alla prima ora avevo BIOLOGIA.
Presi libro e quaderno e mi diressi in laboratorio.[Lasciate una stella ⭐️ o un commento. Accetto tutte le critiche e le possibili variazioni del testo.
Grazie per la vostra attenzione, continua a leggere.❤️]
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Contro tutti
RomanceElisabet, o più comunemente Elis, è una ragazza di campagna che vive a 15/16 chilometri dalla città. Alloggia in una fattoria in compagnia di sua madre, suo padre, suo fratello e sua sorella. È molto legata alla sua famiglia, in particolar modo al s...