Erano quasi le 4 e 30 del pomeriggio.
I capelli erano ancora un po' umidi, ma quella sensazione bagnata non era così tanto irritante.
Avevo ultimato le materie per il giorno successivo, eccetto biologia. Dovevo ripetere tutto il capitolo.**TOC TOC**
Mi stupii del rintocco.
Non erano ancora le sette... evidentemente Gabriella era tornata prima.
Dalla mia cameretta urlai:<<Entra, è aperto!!>>
**TOC TOC TOC**
<<Ho detto: ENTRA!>>, ri-urlai.
**TOC TOC TOC TOC**
Stufata, mi diressi verso la porta.
E prima di comprendere chi fosse dissi:<<Ma sei scema, perché non...>> mi bloccai per qualche istante, poi aggiunsi bisbigliando
<<...entri>>Ero perplessa.
<<Ehm... accomodati Logan>> affermai successivamente per superare la mia figuraccia.
Non facevo mai entrare sconosciuti in casa, ma, in questa circostanza, ero obbligata
<<Ah, ok>> rispose Logan.
Lo accompagnai in salotto e lo feci sedere sul divano.
Era mal-ridotto. Aveva un occhi nero, le nocche delle mani che sanguinavano e del fluido rosso che usciva dal naso, sporcandogli le labbra.Mi diressi in cucina per prendere qualche biscotto e un bicchiere di acqua. Intanto, lui non fiatò.
Poggiai il piccolo vassoio sul tavolino, poi gli dissi:
<<Che ci fai qui...?>><<Bhe, per due ovvi motivi. Il primo è questo>>
Mise la mano destra nella tasca anteriore.
<<È tuo giusto?>> domandò con uno strano ghigno.
Era il mio cellulare.
Non comprendevo come potesse averlo ritrovato.
Prima ancora di prendere il telefonino fra le mani gli saltai addosso.
Non so perché, ma lo abbraccia. Fu qualcosa di istintivo.<<Grazie>> dissi dopo averlo accesso.
Era intatto. Nessun graffio o rottura...<<Ma come hai fat...>> pronunciai prima che lui mi interrompesse.
<<Non fare domande, i ringraziamenti bastano e avanzano>> affermò sciogliendo l'abbraccio.
<<Va bene..>> aggiunsi allontanandomi da lui.
Ci furono secondi silenziosi, poi, domandai:
<<E il secondo motivo?>><<Giusto, bhe...ho bisogno di un po' di disinfettante, garze, ghiaccio.>> rispose imbarazzato.
<<Ah... ok, cerco di provvedere>>
Cercai di medicarlo il più possibile, ma non ero molto esperta..
Aveva graffi ovunque, persino sul collo.
Inizialmente fu molto imbarazzante, ma, successivamente, riuscii ad essere meno trattenuta.
Stranamente, lui, mi sembrò dolce. Era così indifeso... aveva compiuto un gesto nobile e, io, torturavo la mia mente per comprendere il motivo di questo suo comportamento.
Mentre lo medicavo gli facevo alcune domande per comprendere quella buffa situazione.
Il sangue continuava ad fuoriuscire dal naso.
Decisi di prendere un fazzoletto di stoffa e di bagnarlo con dell'acqua.
Ritornai sul divano e cominciai a bagnare il suo naso e le sue labbra.
Logan era seduto normalmente (con le gambe aperte), ed io, ero di fronte a lui, inginocchiata fra l'apertura delle coscie.
Il taglio sotto il suo naso, sicuramente provocato da un pugno, gli faceva molto male.
Non sapeva come sfogare la sua sofferenza, così, improvvisamente mise le sue mani sui miei fianchi. Man mano che asciugavo il suo sangue lui stringeva il mio pigiama e la mia pelle.
Aveva gli occhi socchiusi.
Poi, mi fermai e lui mollò la presa. Aprì gli occhi ed io gli sistemai un ciuffo di capelli dietro le orecchie.
Era stranito da quel gesto, come se nessuno glielo avesse mai fatto.
Con le dita cominciai a toccare il suo collo, volevo capire cosa rappresentassero i suoi tatuaggi.
Alzai lo sguardo, e lui era lì, che mi fissava con quelle iridi ghiaccio.
Gli guardai le labbra rese rosse dal sangue. Era così affascinante.
La distanza che ci divideva diminuiva.
Le sue mani si spostarono dal bacino alla zona lombare della schiena.
Mi avvicinò a sè con gli occhi chiusi. Le nostre fronti si scontrarono. Le labbra erano divise da pochi centimetri. Lui esitò per un secondo, poi mi baciò.
Mi strinse fra le sue braccia e io avvinghiai le mie al suo collo.
Aveva delle labbra morbide.
Infilò la lingua nella mia bocca e cominciò e produrre dei movimenti circolari.
Io mi limitai a seguire i suoi movimenti, d'altro canto, era il mio primo bacio.
Le mie mani scesero al suo petto.
Riuscivo a sentire il suo battito.
Lui mi morse il labbro e concluse il bacio.
Con le sue mani mi strinse i polsi e sussurrò:
<<Elis, non toccarmi il petto>>
Quel suo bisbiglio mi estraniò...
<<Forse è meglio che vada, si è fatto tardi>> aggiunse.
Si alzò dal divano e si diresse verso la porta.
Prima che uscisse lo fermai tirandogli leggermente la maglietta.
<<Logan, quando hai tempo, passa di qui. Devo aiutarti a recuperare biologia>>gli dissi con tono dolce.
<<Certo>> rispose con un lieve sorriso.Aprì la porta, poi la chiuse alle sue spalle.
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Contro tutti
RomanceElisabet, o più comunemente Elis, è una ragazza di campagna che vive a 15/16 chilometri dalla città. Alloggia in una fattoria in compagnia di sua madre, suo padre, suo fratello e sua sorella. È molto legata alla sua famiglia, in particolar modo al s...