"Allora, sono passate circa due ore e non siamo riusciti a trovare molto su questa Anne Hathaway (Nota: Si, la moglie di Shakespeare si chiamava come l'attrice.. o forse è il contrario? :)) apparte dove e quando è nata e che era la moglie di Shakespeare.. Non mi sembra grande come inizio" disse Will, sbadigliando.
"Nessuno ti tiene qui" rispose Evelyn, con la testa china nel libro. Dopo un po', si rese conto che probabilmente era stata scortese, alzò la testa e si scusò.
"Mi dispiace, non volevo essere scortese.. solo che ancora non capisco perchè stai perdendo tutto il tuo prezioso pomeriggio con una che nemmeno conosci, che per di più è nera, ad assistere a qualcosa che probabilmente nemmeno ha senso!"
Will alzò la testa, poi si guardò intorno e, a bassa voce, sussurrò: "La verità..è che non ho molti amici, tutti i miei compagni amano andare in giro sulle loro lussuose macchine, prendere in giro i neri, rimorchiare le ragazze per poi lasciarle dopo due minuti.. a me invece.. a me piace leggere, scrivere, ascoltare musica jazz dal mio giradischi, guarda.."
"HAI UN GIRADISCHI?" quasi urlò Evelyn, attirando l'attenzione di tutti in biblioteca. "Cioè, tu hai un giradischi tutto tuo?"
Will rise. "Si, perchè, tu no?"
La ragazza si rabbuiò, abbassò lo sguardo e disse "No, i miei l'hanno venduto quando ero molto piccola: ho ancora qualche disco di mio padre però a casa, non so nemmeno se funzionino ancora"
"Beh, puoi venire da me qualche volta a sentirli, se ti va"
"Grazie... mi, mi farebbe molto piacere" disse lei, con un sorriso.
"E tu? Perchè sei sempre sola?" azzardò lui, giocherellando con una matita.
"Beh, non so se l'hai notato, ma sono nera" disse lei, fulminandolo con lo sguardo.
"Non è una scusa per non avere amici" la rimproverò Will.
"Beh, allora diciamo che sono nera ed asociale" continuò lei, abbozzando un sorriso.
"E diciamo che non corrispondo ai canoni che la società ci impone"
"In che senso?"
"Beh, non vado in giro con enormi vestiti a fiori, non mi cotono i capelli, non mi trucco abbastanza, non vado a fare spese con mia madre il sabato pomeriggio, non cerco di essere frivola e debole agli occhi dei ragazzi, non passo le giornate al telefono a parlare di attori o cantanti, non.."
"Ho capito, ho capito, sei.. diversa" disse lui, sorridendo.
"Si, è proprio così che mi chiamano, diversa" sospirò lei, ritornando sui suoi libri.
"Non lo prendere come un insulto, anzi! Per me è un complimento, significa che non ti lasci influenzare dagli altri ma sei te stessa, a me va bene cosi" la rassicurò Will, mettendo una mano sulla sua.
Lei subito la scansò e ritornò a leggere. "Un complimento" pensò Evelyn "certo, perchè uno va in giro a dare della diversa alla gente perchè vuole fare un complimento"
"Allora" incominciò Will dopo qualche minuto di silenzio "come vuoi fare con questa Anne Hathaway di cui non sai quasi nulla? Cambi persona?"
"No, è proprio quello il punto! Io voglio ricordare gente di cui non si è mai scritto, mai parlato, ma che comunque hanno contribuito alla riuscita di qualcosa.. Quelli, per me, sono i veri eroi"
"E allora come pensi di fare? Te le inventi?"
Evelyn alzò lo sguardo dal libro e fissò il vuoto davanti a sè per innumerevoli secondi. A Will balenò anche l'idea che fosse morta per asfissia.
"Hey! Terra chiama Evelyn!" urlò Will, sventolando la sua mano davanti allo sguardo perso della ragazza.
Evelyn sussultò poi, con la lentezza di un bradipo, posò lo sguardo su quello di Will e, per una manciata di secondi, i due si fissarono così intensamente che l'uno riusciva a vedersi negli occhi dell'altra.
Poi Evelyn esordì "Forse..potremmo, che so, inventarci la vita di tutte queste persone e poi scriverle su un libro, così tutti poi possono conoscerle e fare la stessa cosa che abbiamo fatto noi, fino a riuscire a ricordare quasi tutte le persone morte nella storia!"
Evelyn stava tremando dall'eccitazione, non si sentiva così da anni, da quando il padre era ancora vivo, accanto a lei.
"Okay ma questa non è storia, Evelyn. Questa è fantasia"
"Si ma pensa, potremmo scrivere del vero così come no, alla fine che importa, basta solo ricordare quelle persone che non ci sono più, ognuno riconoscerà in loro quello che in realtà vogliono essere e cioè degli eroi"
"Okay, mi sembra un'ottima idea" si convinse alla fine Will con un sorriso.
"Beh, allora io vado, ti lascio alla tua 'impresa da eroi'" disse lui, alzandosi dalla sedia.
"Come.. dove.. dove stai andando?"
"Ti lascio lavorare, no? E' una cosa tua, non voglio essere d'intralcio"
"Ma io ho bisogno del tuo aiuto, sennò come farò a ricordare anche gente bianca?" disse lei, ridendo.
Anche Will rise e si risiedette vicino ad Evelyn, aprendo una pagina bianca di quaderno ed incominciando ad immaginare la vita di questa Anne Hathaway in compagnia della sua nuova amica.
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Salve a tutti :)
Spero vi piaccia questa storia, fatemelo sapere :D
Baci,
Gaia <3
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Sotto lo stesso cielo
Fiksi RemajaLa storia di una ragazza come tante, o forse di una ragazza come poche, o forse quella di un ragazzo, o forse quella di un amore. Cosa accomuna questa ragazza con ognuno di noi? Ovvio, stiamo tutti sotto lo stesso cielo.