𝐕𝐈

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"𝕸𝖎 𝖕𝖎𝖆𝖈𝖊 𝖑'𝖔𝖉𝖔𝖗𝖊 𝖉𝖊𝖑 𝕹𝖆𝖕𝖆𝖑𝖒 𝖆𝖑 𝖒𝖆𝖙𝖙𝖎𝖓𝖔

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"𝕸𝖎 𝖕𝖎𝖆𝖈𝖊 𝖑'𝖔𝖉𝖔𝖗𝖊 𝖉𝖊𝖑 𝕹𝖆𝖕𝖆𝖑𝖒 𝖆𝖑 𝖒𝖆𝖙𝖙𝖎𝖓𝖔. 𝕾𝖆𝖕𝖊𝖙𝖊, 𝖚𝖓𝖆 𝖛𝖔𝖑𝖙𝖆 𝖇𝖔𝖒𝖇𝖆𝖗𝖉𝖆𝖒𝖒𝖔 𝖚𝖓𝖆 𝖈𝖔𝖑𝖑𝖎𝖓𝖆 𝖕𝖊𝖗 𝖉𝖔𝖉𝖎𝖈𝖎 𝖔𝖗𝖊, 𝖖𝖚𝖆𝖓𝖉𝖔 𝖋𝖚 𝖙𝖚𝖙𝖙𝖔 𝖋𝖎𝖓𝖎𝖙𝖔 𝖆𝖓𝖉𝖆𝖎 𝖑𝖆𝖘𝖘𝖚̀. 𝕹𝖔𝖓 𝖈𝖎 𝖙𝖗𝖔𝖛𝖆𝖒𝖒𝖔 𝖕𝖎𝖚̀ 𝖓𝖎𝖊𝖓𝖙𝖊, 𝖓𝖊𝖒𝖒𝖊𝖓𝖔 𝖎𝖑 𝖈𝖆𝖉𝖆𝖛𝖊𝖗𝖊 𝖉𝖎 𝖚𝖓 𝖋𝖔𝖙𝖙𝖚𝖙𝖔 𝖁𝖎𝖊𝖙-𝖈𝖔𝖓𝖌. 𝕸𝖆 𝖑'𝖔𝖉𝖔𝖗𝖊, 𝖘𝖎 𝖘𝖊𝖓𝖙𝖎𝖛𝖆 𝖖𝖚𝖊𝖑𝖑'𝖔𝖉𝖔𝖗𝖊 𝖉𝖎 𝖇𝖊𝖓𝖟𝖎𝖓𝖆, 𝖑'𝖎𝖓𝖙𝖊𝖗𝖆 𝖈𝖔𝖑𝖑𝖎𝖓𝖆 𝖔𝖉𝖔𝖗𝖆𝖛𝖆 𝖉𝖎... 𝖉𝖎 𝖛𝖎𝖙𝖙𝖔𝖗𝖎𝖆."










Giù nel Maine c'è un bambino che grida: " Papà, papà ci sono i serpenti che ti uccidono. Corri, corri, non ti fare prendere."
Tutte queste urla perché non ha mai visto il padre e quanto veleno emanava, ma almeno, sa che i serpenti sono innocui adesso.

Giù nel Maine c'è un padre che stringe sempre una cintura e la conserva sempre nelle sue giganti mani.
Urla sempre: " Gran pezzo di merda vieni qua e puliscimi le scarpe." Ha un figlio e non si direbbe mai che lo ha fatto scappare da una guerra. Questo bambino, Judas, ha la pelle diversa da quello del padre e non sogna nemmeno di averla come lui, poiché i serpenti vedono prima quelli più chiari, si è sempre ripetuto.

Gli racconta questa piccola e intensa storia, la nostra intervistatrice senza nessun inganno, però. Vuole solo scoprire che missione aveva lì, giù in Abadan.
Doveva salvare qualcuno, ve lo dico io. Solo che un kamasutra tira l'altro e si è finito per perdere il controllo della missione.

"Dovevo salvare quelle sei donne, ecco. La mia missione mi faceva sempre più schifo, giorno dopo giorno. Quelle luride e sporche donne, quel peccato primordiale, mi sorridevano sempre e mi elogiavano perché sapevano che ero il loro salvatore. Il mio amico, quello che ha lo stesso nome dell'ultima parola che ho detto, mi consigliò di approfittarne tanto non potevo perdere il pene, così ne scelsi una e, se ti può meravigliare, non era Lauren." Inizia così la giornata, là. La proprietaria, una certa Liv, entra per controllare il suo amichetto che la notte scorsa l'ha fatta rinascere, ma quest'altro benedetto, non la guarda neanche se le girasse per la poca materia grigia che ha di iniziare a fare la pole dance.

"Chi era, allora?" Chiede forse un po' sorpresa.

"Una tizia di nome Isa, se non sbaglio. Non ha importanza perché subito dopo la prima volta la buttai fuori dal mio corpo. Era rozza, non faceva per me. E fu in quel momento che Lauren si propose. Secondo lei - me lo confermò eh - se si prostituiva, riusciva a tornare a casa prima e baciare, finalmente, la sua terra. Ovviamente non fu così. Si innamorò, credo. Mi innamorai, forse. Ma non riuscii a salvarla, purtroppo."

"In che senso?" Domanda, questa volta, curiosa più della morte stessa.

"Ci fu un bombardamento vicino il nostro capannone e queste ragazze scapparono." Conclude. Eva pensa che sia la fine della storia, ma non sa che quei serpenti che girano intorno alla testa di Mark sono furbi e che vuole solo prolungare la storia, perché in fondo, quegli animali sono solo allucinazioni e, quel tizio, è solo un codardo che ha ucciso qualcuno che non doveva.

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Non crederete mai al finale. Cosa vi immaginate?

𝐕𝐢𝐫𝐠𝐢𝐧 𝐋𝐚𝐮𝐫𝐞𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora