[ C O M P L E T A ]
Sosta sdraiato in un prato ormai rinsecchito, insieme alle solite foglie gialle ed alcune rosse. Fuma con avidità una piccola ed insignificante sigaretta in memoria dell'adorata terra.
Osserva il cielo, alza le mani fin sopra i...
Son le quattro e un quarto del mattino, Eva beve un bicchiere di whisky, sa che si sta trasformando in lui o, per lo meno, sta prendendo le sue cattive abitudini. È a conoscenza, anche, che le bastano le sue ultime favole per poter mettere un punto fermo al personaggio che si è inventata in quella cittadina lontana chilometri dalla sanità mentale e dalle bancarelle sempre in giro per le case dei mozziconi di sigaretta.
Mark Lauren cammina ancora -addormentato, però - per le bancarelle delle pulci a Springdale, una città vecchia quanto il liquore che sta bevendo in quel bicchiere di vetro e come la giacca di pelle che conserva da anni oramai e solo Dio sa il perché.
Eva Collagham parla ancora con le persone per scrivere della guerra, chissà perché ha smesso solo adesso di chiedere il motivo per il quale Mark si facesse chiamare "Lauren" dopo le ennesime coltellate che lei medesima ha impugnato nel suo stomaco malformato. Chissà perché nessuno ha mai scritto di questa ragazza e chissà perché era così fissata con gli eroi, chissà perché, adesso, si ritrova con una matita in mano e non con una bic nera. Chissà.
"Mia dolce Eva credo sia arrivato il momento di svelarmi il motivo per cui mi volessi in quel tuo fottuto libro." Afferma con una misera cicca tra i denti e con una misera speranza di essere qualcuno.
"Voglio far capire che non tutti gli eroi sono tali." Sussurra per la prima volta la verità. Qualcosa che desiderava dire da esattamente nove giorni.
"E perché mai non lo sono? Illuminami, mia cara." La sfida con la poco luce che gli è rimasta in quegli occhi spazzati via dalla morte nera, la quale grida di essere uccisa un'altra volta.
"Per iniziare, direi la cosa più ovvia, ossia che non rispetti le donne, coloro che hanno permesso la tua formazione da coglione patentato. Come secondo motivo, ti elencherei le varie ragioni secondo le quali non ha svolto l'unico compito che ti è stato affidato in Iran. E, come ciliegina in una torta fatta di feti, hai nascosto il più grande segreto che conosco." Finisce così il suo patetico monologo, come se tali frasi potessero sminuire l'ego del grande e potente Mark Lauren.
"Beami della tua riposta, per carità, brutta cogliona."
"Tuo figlio: Judas."
Credo che basti questo per poter mettere quel punto definitivo che Eva aspetta da tanto e quel Mark - quello che tanto amate - ha percorso la via degli ingiusti e, adesso, sua madre - quella volontà maligna - lo sta cacciando via dall'inferno perché non esiste pena più dolorosa che vagare per i cimiteri senza mai trovare la propria anima da salutare.