Il proiettile

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- Sveglia!-
Cosa succedeva? Era tutto buio.
- Svegliati! - disse la dottoressa - È il gran giorno-.
Non capivo.
- Ormai hai 16 anni e sei addestrata -.
Non capivo ancora.
- Inizia l'allenamento -.
No, no, no, no.
-Anche H223 lo segue ... -
Aprii un occhio. Avrei visto Malcolm?.
- Che diavolo? -
La dottoressa era truccata alla perfezione: aveva i capelli raccolti in uno chignon e un sorriso smagliante.
Mi alzai dal letto e in pochi minuti mi vestii con i pochi abiti che avevo a disposizione.
- L'addestramento si svolgerà in 2 parti - mi spiegò mentre percorrevamo il corridoio.
- Ovvero? - chiesi curiosa, ma allo stesso tempo disinteressata.
- Prima parte, addestramento della telecinesi ...- disse, spalmandosi altro rossetto sulle labbra.
- Seconda parte, addestramento fisico -.
Qui parve triste per me, quando io invece preferivo l'esercizio fisico allo sfruttamento delle mie doti mentali.
- E Malcolm? Perché me lo fate vedere?- chiesi ancora intontita dalla recente sveglia.
- Perché ti sia da motivazione: più ti alleni più avrai occasione di vederlo -.
- Sul serio?!?-.
Ero incredula non pensavo fosse possibile che il dottore provasse umanità.
Ma forse, ora che ero a conoscenza del suo passato, sarebbe stato più ... buono?
Il pensiero venne interrotto bruscamente dallo sguardo sprezzante del dottore.
"No direi di no". Pensai.
- Bene almeno una delle mie due armi è arrivata con ben 6 minuti e 34 secondi di ritardo- d isse controllando l'orologio che aveva al polso.
Stavo per scusarmi, quando la dottoressa prese parola.
-È colpa mia. Ho insistito affinché facesse una rapida colazione -.
Sorrise smagliante al dottore che però non ricambiava affatto il suo entusiasmo.
-Lei sta giocando col fuoco, dottoressa. Non è il suo primo errore ... io li conto sa? E non mi piace questo suo atteggiamento; non ho mai condiviso questa folle idea di farla diventare dottoressa, così giovane ... ma ho avuto pazienza.  Pazienza che ora però si sta esaurendo - disse freddo.
- Veda di essere degna della base in cui lavora -.
Il sorriso sulla faccia di lei si spense come la luce nei suoi occhi.
-Bene ...- disse il dottore, guardando di nuovo l'orologio.
Poi si voltò verso la porta, da cui Malcolm era appena entrato, accompagnato da una dottoressa sulla sessantina abbondante, dai corti capelli grigi e dalle occhiaie bluastre.
- Dottoressa Rowck! - esclamò il dottore quando la vide.
Non gli importava di Malcolm.
Ma a me si.
- Malcolm ... -.
Ma lui non mi sorrise. Non mi rispose nemmeno.
- Che gli avete fatto? - sbottai io guardando il dottore.
-Si è ridotto lui così -.
Non capivo e non volevo capire.
- Ha preso il triplo della dose giornaliera -.
Capii che parlava di farmaci.
- Nulla gli sembra reale al momento - spiegò il dottore guardandolo bene. - Ma forse così collaborerà -.
-Mostro! - gli gridai
- No H112. Lui lo ha fatto per te, se c'è un mostro qui, sei tu -.

Dopo poco ci fecero posizionare uno accanto all'altra, ma lui sembrava assente ...
Ed ad un tratto compresi la differenza tra lontananza e distanza.
Lui era lì accanto a me, ma io avvertivo che era distante chilometri.
- La dottoressa vi sparerà contro e voi dovrete difendervi -.
-Ci sparerà?!?  Cosa diavolo volete da noi?! -
- Non aveva detto che gli avrebbe sparato contro dei proiettili veri - disse la dottoressa Rebecca .
La anziana signora invece osservava la scena compiaciuta.
-Sono le mie armi e le uso a mio piacimento- disse il dottore.
Ma la cosa più terribile e che con la parola "armi" lui si riferiva a me e a Malcolm, non alla pistola che teneva in mano.
- Mey ... ho un piano ... -.
Lo stavo ascoltando scandire le parole in un sibilo.
- Loro non ci faranno mai vedere il sole - disse poi.
-Malcolm che stai dicendo? -.
- I proiettili sono la nostra salvezza ...-.
No. Non era Malcolm a parlare. Non poteva finire così la storia.
- Io non ce la faccio più Mey ...-.
Stava piangendo ma l'espressione restava assente: era come parlare ad un fantasma.
- Non vorrai mica farti colpire ... -.
Lui rimase in silenzio e cominciò a guardare un punto fisso con aria assente.
- Paul lo ha fatto ... -.
-Cosa?-.
- Si è ucciso ...-.
Mi stavo spaventando.
Paul non era morto lo avevo visto la sera precedente e stava bene. O forse no?
-Paul ... il Soggetto H214 si è ucciso? -.
Chiesi alla dottoressa, che abbassò lo sguardo.
Capii subito la risposta.
Si, era morto.
E si, a breve sarebbe morto anche Malcolm.
Ad un tratto partì un colpo.
Avevano sparato.
Verso Malcolm.
Il colpo era ben centrato da lì a pochi secondi gli avrebbe trapassato la testa.
Feci l'unica cosa che potevo fare in pochi secondi: mi parai davanti a Malcolm. Vidi il proiettile passarmi attraverso la spalla.
Mi guardai la ferita.
Guardai l'espressione inebetita di Malcolm.
Guardai il dottor Luster. Era preoccupato?
Poi non vidi più nulla e caddi a terra pesantemente, priva di sensi.

Soggetto H112 2 (Soggetto H112 saga)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora