Richard luster

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Quella mattina nello studio del dottore faceva freddo. Doveva essersi avvicinato l'inverno.

- Cosa vuole esattamente che io faccia? – chiesi irritata a Richard Luster che mi guardava aspettando un mio segno di reazione.
- Devi trovare Hellen -.
- Lei poi mi farà vedere Malcolm? - dissi decisa.
- Ci penserò ... dipende anche dal comportamento di H223 -
Rimasi perplessa da questo riferimento; ma sembrava proprio che Malcolm avesse creato scompiglio.
- Lei me lo deve giurare -.
- Tu trovala, Poi ne parleremo - ribatté acido come sempre.
- D'accordo allora -.
Mi sorrise e posò sul tavolo quattro oggetti.
Subito mi saltò all'occhio un oggetto che avevo già visto più volte.
- In che modo potrei rintracciarla con un braccialetto da ricovero? -
Il dottore si incupì.
- Non sai niente di tua madre - disse poi arcigno.
- Lei ... dopo aver perso tuo padre, che condivideva la mia idea fin dal principio, e dopo averti affidata a me era disperata ...- stavo seguendo il discorso senza pormi troppe domande.
- ... lei ha continuato a piangere per la separazione da te. Ma raccontò a tutti che tu neanche eri nata –capivo, ora, e mi faceva male il cuore.
- Quindi l'hanno ricoverata in un ospedale psichiatrico? - conclusi io.
- Esattamente -.
Chiusi gli occhi.
La mamma me ne aveva accennato qualcosa, ma non era la mia priorità preoccuparmi per lei.
Gli altri oggetti sul tavolo erano un ciondolo, una veste ospedaliera e un elastico per capelli.
- Provo col ciondolo - dissi chiudendo gli occhi e collegandomi.
Il buio mi avvolse e mi ritrovai a provare una sensazione di freddo e di paura.
Ero nel corpo di una donna sulla trentina, capelli scuri a caschetto con la frangetta forse un po' troppo lunga.
-Sara ... - era la voce del dottore, non solo più giovane ma anche più gentile e carica di ... amore?
-Richard - il dottore si avvicinò e posò le mani sulla pancia della donna.
Era incinta.
-Come sta il nostro bambino? - chiese Luster mentre baciava la donna.-
- Bene. E il papà come sta ?-
- Bene amore-.

Non sembrava nemmeno il dottore. Era un qualsiasi papà innamorato di sua moglie. Indossava un completo elegante blu e i capelli biondi erano scompigliati sulla sua testa. Aveva accennata un filo di barbetta.
Si abbracciarono e piano piano la scena si sfocò ... e la donna cadde a terra.
-Sara!- Il dottore si inginocchiò accanto a me ... - Che succede? -e poi di nuovo: - Sara!-
quindi chiusi gli occhi.
Quando li riaprii ero su un lettino; le luci al neon mi davano fastidio agli occhi.
Accanto a me il dottore con le mani tra i capelli piangeva a dirotto
- Che succede Richard? - dissi io preoccupata.
Notai che avevo collegato al braccio una flebo
- Devi stare calma amore ... ormai è tardi ...-.
La donna venne percorsa da un brivido di paura e subito si andò a toccare la pancia.
Ma qualcosa non andava: si sentiva vuota. Lo avvertivo.
- Che è successo? -
- Il bambino ... - disse il dottore.
- Il bambino cosa?! - Sbottò la donna staccandosi la flebo.
- Non c'è più ... - disse tra i singhiozzi il dottore.
- Come può non esserci più? Che mi hanno fatto?!-
Le luci dell' ospedale ondeggiarono.
- Il bambino ti stava uccidendo; hanno dovuto farlo! -
Le luci per un attimo si fissarono e poi si spezzarono in mille pezzi.
- Ma cosa ... - disse il dottore.
- Hanno ucciso il bambino? - Chiese la donna con gli occhi ormai ribaltati all'indietro.
- Sara? - Il dottore era spaventato.
I vetri avevano preso a girare intorno alla donna.
- Sara ...cosa stai facendo? - gli occhi sgranati.
-Cosa hanno fatto al bambino? - ripeté la donna.
- Amore non c'è l'ha fatta, è morto, - disse il dottore sempre più terrorizzato.
Un infermiera entrò con delle cartelle e quando vide la donna circondata da vetri rotanti si terrorizzò e comincio a gridare.
La donna la sollevò da terra e provò a strangolarlo.
- Cosa avete fatto al mio bambino? – urlò.
- Le stava spaccando le costole; abbiamo dovuto ...-
L'infermiera morì. Con un colpo secco.
Il dottore sempre più terrorizzato si avvicinò a Sara e le disse.
- Tesoro ... ne possiamo avere un altro -.
La donna gridò e la stanza prese fuoco.
Non ne voleva un altro; lei voleva il suo.
Il dottore corse via e chiuse la porta lasciando la donna da sola in mezzo alle fiamme. In lacrime.
Poi buio.
Era morta.
E io con lei.
Seguii il dottore, che percorse il corridoio fino a raggiunger mia madre che si trovava nella sala d'attesa. Avrà avuto circa 30 anni.
I capelli biondi fino alle spalle, leggermente boccoluti
- Sara ... lei ecco ha dato fuoco a tutto!!! - disse pieno di terrore il dottore alla mamma che lo abbraccio e gli disse che lo shock della perdita del bambino poteva avergli dato alla testa
Dopodiché per dimostrargli che non vi erano fiamme, andò lei stessa nella stanza.
Quando vide che la stanza era annerita e che il corpo di Sara intatto, ma allo stesso tempo morto: giaceva al centro della stanza.
Mia madre si avvicinò a sentire il battito e come la toccò avverti una scarica fortissima allo stomaco.
Come una forza sovrannaturale.
- Tuo figlio ... sarà speciale.
Tieni questo - disse la donna che da tutti era stata ormai data per morta, passandole il suo medaglione. Prima di chiudere gli occhi e morire definitivamente.
Hellen si posò una mano sullo stomaco e improvvisamente si rese conto di aspettare un bambino.
E io sapevo non essere uno, ma due
Io e Chloe.
Si mise la collana al collo e scoppiò a piangere. E io con lei.
Questo spiegava come il dottore sapeva che io e Chloe saremmo state in grado di fare cose spettacolari.
Il nostro dono veniva da Sara.
Lei lo aveva trasmesso morendo a noi due.
Spiegava anche perché il dottore sapeva del paranormale.
Ad un tratto il dottore disse
-lo curerò ... il tuo bambino. Gli insegnerò ad usare i suoi poteri e troverò una cura ...-
Poi tutto divenne buio e tornai nello studio del dottor Luster
- l'hai trovata? – disse.
- Lei vuole curarmi? - chiesi io sbattendo i pugni presa da un improvvisa rabbia-
- Non siete curabile: tutto ciò che posso fare èrendervi utili per qualcuno altro.
Facendovi predire attentati.
O usarvi nell'esercito ...-
Sospirò.
-Hai visto Sara .. .non tua madre non è vero?

Feci cenno di si.
- Lei sapeva proiettare i suoi poteri su gli altri. E lo ha trasmesso a tua madre che però essendo incinta li passò a voi due -.
- Senti, facciamo cosí ...per oggi vai a riposarti troveremo Hellen domani-
Acconsentii e me ne andai in camera mia, pensando di aver visto per la prima volta il lato umano di Richard Luster

Soggetto H112 2 (Soggetto H112 saga)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora