Capitolo 1

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Era passata ormai una settimana dal giorno in cui avevo scoperto che avrei fatto un fim.

Ovviamente, dopo la chiaccherata con mio fratello, Miss Biondina studio per diventare manager si era svegliata.
Hai capito la Bella Addormentata?

Comunque, dopo avermela presentata e averci fatto la solita chiacchera del tipo "Tocca mio fratello e giuro sull'anima pia di mio nonno che ci guarda da lassù che prendo un coltellino da formaggio e ti ci cavo gli occhi", capii che saremo diventate amiche.

Isabelle è una ragazza veramente dolce, simpatica e gioviale. A differenza della Isabella che avrei incontrato poco dopo...

Ma questa è un'altra storia.

Passò una settimana e iniziarono i preparativi per il mio trasloco in America. La situazione in casa era veramente qualcosa di indecente. Probabilemente se fosse venuta a trovarci nostra madre la trovavamo secca sull'uscio.

C'erano cartoni di pizza dimenticati sul tavolo del salotto (perchè cucinare è un optional), roba da lavare dimenticata probabilmente da qualche era.
Quell'ambiente rappresentava appieno la situazione mentale che avevo in quel momento.

Due giorni dopo arrivò il copione. Presa da un'euforia piuttosto esagerata, punzecchiai mio fratello (nel vero senso della parola, visto che avevo una forchetta in mano) affinchè me lo facesse leggere.

Dopo solo poche righe, mi innamorai completamente del mio personaggio: Rita è una ragazza coraggiosa, intrapendente e anche molto intelligente. Non è la solita ragazza che ha bisogno di essere coccolata e protetta. Forse mi piaceva così tanto perchè mi rispecchia. Mi ci ritrovai molto nelle righe di quelle infinite pagine.

Infinite nel vero senso della parola, visto che quel copione pesava ben 3 chili! Una bomba!

Il giorno della partenza fu, in qualche modo sconosciuto alla scienza, ancora più incasinato.
Mi alzai la mattina presto e per scaricare la tensione decisi di fare una corsetta. Così indossai leggins sportivi, una canotta, una felpa, scarpe da ginnastica e inforcai gli occhiali, perchè essendo una talpetta che alle prime ore di mattina ha male agli occhi, non mi misi le lenti a contatto.

Tornai una mezz'oretta dopo. Appena arrivata, vidi che mio fratello si era svegliato e stava preparando i pancake.

Ok, iniziavo ad amarlo.

Feci una doccia al volo, indossai dei jeans strappati bianchi e una T-shirt nera e mi diressi in cucina.

Seduta sullo sgabello, mi ritrovai davanti uno splendido piatto di pancake fumanti con del burro sciolto sopra. Dieta? Ma quale dieta?

-Hai preparato la valigia? O almeno hai scelto cosa ti devi portare? - mi chiese mio fratello, riportandomi nella realtà dal paradiso dei pancake fumanti. -Ehm, no. Ma si.-

Alzò un sopracciglio.

-Nel senso che ho scelto cosa portare, ma devo ancora fare la valigia. Calmati, il volo è alle 4 del pomeriggio! Sei peggio di mamma certe volte- dissi, dopo aver ingoiato una grossa fetta di pancake.

Alzò gli occhi al cielo. Certe volte mi viene voglia di prenderlo a pugni: quando dobbiamo uscire, in realtà, facciamo sempre tardi perchè lui si prepara tutto precisino. Ci metto meno tempo io a truccarmi che lui a vestirsi. Ed è tutto dire!

-Comunque, oggi mi è arrivato un messaggio da parte di Isabelle. Dice che non ti dovrai trovare un appartamento, perchè il cast starà in un hotel riservato vicino agli studi. Vedi di fare la brava.- aggiunse alla fine, lanciandomi un occhiata da sopra il bicchiere di succo di frutta.

Effettivamente, l'ultima volta avevo quasi mandato in frantumi una vecchissima statua quando un mio collega mi aveva fatto uno scherzo. Ci scusammo per il quasi danno, ma per fortuna nessuno si accorse che avevamo rovinato il parquet.
Ma dico io, chi cavolo ci mette una statua centenaria preziosissima in una stanza d'hotel?

THOMAS BRODIE SANGSTER/ NEWT IMAGINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora