Capitolo 7

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Tutt'oggi non so spiegarmi come cavolo ho fatto quella notte ad addormentarmi.

Sarà stato il fatto che l'ultima volta che avevo dormito era sull'aereo, e non avevo propriamente dormito, o il fatto che ero esausta mentalmente e quindi fisicamente. Fatto sta che mi addormentai di colpo.

Il giorno dopo mi risvegliai verso le otto in mezzo al lenzuolo, che era stato completamente sradicato. Era bagnato in alcuni punti dalle mie lacrime, in altri sporco di trucco.

Mannaggia, avrei dovuto dire qualcosa a Jennifer...

Mi alzai e andai davanti lo specchio. Non era proprio una bella vista: i capelli erano completamente sparati e annodati, il trucco sbavato sulle guance e gli occhi rossi. Cristine avrebbe dovuto fare miracoli per l'intervista di oggi.

Stavo per andare in bagno per darmi una rinfrescata al viso, quando sentii bussare alla porta. C'era una voce, ma ero troppo assonnata per riconoscerla.

Aprii e mi ritrovai davanti un Dylan piuttosto sorpreso. Solo in quel momento mi resi conto che il mio aspetto faceva paura.

-Alzati la maglia- mi ordinò.

-Che cosa!?-

-La cicatrice Sophie! -

Alzai leggermente la maglia e gliela feci vedere. Spalancò gli occhi, bisbigliando qualcosa che sembrava molto -Quindi Kaya aveva ragione-.

Abbassai violentemente la maglia quando tentò di avvicinarsi.

-Ehi, non ti avvicinare. Non aiuti così. Come ha reagito Thomas?- chiesi, non riuscendo a trattenermi.

-Ah, ma quindi non ti ha parlato? Si vede che dormivi. Dopo averci ascoltato è andato a piedi, e sottolineo, A PIEDI, da un bar qui vicino dove ci eravamo fermati, fino a qui. Hai stregato quel ragazzo, molto probabilmente.- disse, sogghingnando.

-Io non ho stregato un bel niente! Come potresti amare una persona come me!?- urlai esasperata.

-Come si fa?! Sophie, io non ti ho conosciuta bene nel privato, ma so che tu fai un sacco di beneficienza e aiuti i ragazzini più bisognosi personalmente. Già questo mi ha colpito. In più ora veniamo a sapere che non ti sei voluta vendicare di uno che ti ha quasi uccisa, e che ti ha rovinato la vita, per salvare dei bambini! Altro che Rita, il tuo personaggio si doveva chimare Sophie.- mi disse.

Fui molto colpita dalle sue parola: in fondo, un sacco di gente fa beneficienza. Poche, ma abbastanza, aiutano di persona i più bisognosi. E sono certa che, anche se sono rare, ci sono persone che hanno preferito salvare qualcuno piuttosto che vendicarsi.
Perciò, perchè qualcuno doveva amare proprio me?

-Ora dov'è?-

-Sta dormendo nella sua stanza.- disse.

-E poi, perchè ti preoccupi tanto?- aggiunse -insomma, la vera domanda e come stai tu!-

-Benino. Forse.-

Ero insicura, non sapevo come mi sentissi. Insomma, da un lato ero felice di essermi sfogata con qualcuno e che quel qualcuno pensasse che fossi incredibile; dall'altro ero triste per quello che avevo passato. E per quello che avevo fatto passare a Thomas.

-Vabbè, ora devo andare. Ci vediamo giù, Dyl?- gli chiesi.

-Fai veloce che ti offro la colazione al bar. Poi magari andiamo insieme agli studi che ci aspettano truccatori, parrucchieri e quant'altro. Ti va?-

-Ma sì, dai, andiamo-

-Ok, ci vediamo giù tra mezz'oretta?- chiese, guardando l'orologio.

-Vaaa bene. A tra poco-

THOMAS BRODIE SANGSTER/ NEWT IMAGINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora