Capitolo 3

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Ero appena scesa dalla macchina, con la valigia in mano, quando sentii una voce chiamarmi. Alzai lo sguardo e vidi Cristine, la mia estetista e parrucchiera.

Le corsi incontro -Ehi, Cristine! Come mai qui?-, la salutai abbracciandola.

-Ciao Sophie! Sono qui perchè sarò io a renderti bella in questi giorni, secondo te?- mi disse, facendo l'occhiolino.

Ne fui felicissima. Cristine è bravissima con piastre e phon, in più fa una manicure da dio. E avevo già avuto brutte esperienze con parrucchiere che per darmi un look con i capelli scompigliati come dopo una lunga corsa me li avevano completamente bruciati.

Entrammo chiaccherando del più e del meno.

-Come va con il piccolo Mark?- chiesi curiosa. Mark è il figlio di Cristine, che però ogni tanto è costretta ad abbandonare per seguirmi in giro. Mi rattristava molto questa cosa, ma fui felicissima la volta in cui mi aveva chiamata Zia Sophie.

-Oh, benissimo. E dimmi un po', invece, come va la tua relazione con Thomas Brodie-sangster?- chiese.

Aspetta. Cosa?

-In che senso scusa?- chiesi bloccandomi di colpo.

-Non state insieme quindi? Ah, lo sapevo, gossip del cavolo..- disse, scuotendo la testa. Tirò fuori il cellulare e mi fece vedere uno scoop su Internet.

La giovane attrice Sophie Stennardo, dopo una imbarazzante caduta, incontra dopo anni il suo vecchio collega, Thomas Brodie-sangster, con cui reciterà nel prossimo film The Maze Runner. Secondo alcuni, dopo essere caduta, Sophie è rimasta ad osservarlo. Un paparazzo ha tentato di fare qualche domanda all'attore, visto che Sophie se ne era andata, ma egli non ha voluto lasciargliela fare, andandosene a sua volta. Che sia nato l'amore tanto atteso? Lo scopriremo presto. Per adesso vi lasciamo la foto scattata.

Sotto c'era una foto che mi ritraeva con Thomas, dove io ero per terra, leggermente rossa in viso, mentre lui era girato verso di me, con un'espressione confusa ma anche lui intensamente coinvolta. La salvai e chiesi a Cristine di mandarmela. Mi chiese il motivo, ma non le risposi.

L'avevo salvata perchè era bellissima.

E perchè dovevo assolutamente mandarla a Jane, ovvio.

Ringraziai Cristine e la salutai, dirigendomi verso la reception. Arrivata, vidi una ragazza con i capelli corti rosso carota e degli occhiali poggiati sul naso molto professionali alzare lo sguardo sopra di me. Il suo viso si illuminò in un sorriso.

-Salve. Sophie Stennardo? Io sono Jennifer Burtle, la segretaria principale qui. Se hai bisogno di qualunque cosa, chiamami pure.- mi disse.
-Le chiavi della sua stanza. Sistemi pure tutto, poi verrò a farle fare un giro.- concluse, allungandomi delle chiavi.

Le presi ringraziandola. La mia stanza si trovava al quinto piano e avevo una valigia con un peso non indifferente, perciò andai dritto di filato verso l'ascensore. Appena si aprirono le porte sentii delle voci provenire da dentro e mi ritrovai davanti Dylan O'Brien e quella che pensavo fosse essere la sua manager.

-Si, Dylan, e quindi in questa parte... Oh! Salve.- disse la ragazza. La osservai più attentamente: bionda, unghie lunghe smaltate di rosso e vestito attillato nero, con un paio di tacchi vertiginosi. Pensai al mio aspetto, con i miei jeans neri e le semplici Converse rosse.

"Sophie, perchè ti preoccupi dei tuoi vestiti?"

Alzai lo sguardo e vidi Dylan per la prima volta dal vivo. Aveva i capelli neri spettinati e probabilmente non si faceva la barba da un po', visto che aveva i baffetti. Aveva un look molto sportivo e un'espressione da piantagrane che mi fece subito sorridere.

THOMAS BRODIE SANGSTER/ NEWT IMAGINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora