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気が狂った目

OCCHI DANNATI

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Io e Jimin non parlavamo spesso di Youra.

Forse Jimin pensava non mi importasse più.
Forse lo pensavo anche io.

Ma nonostante l'avessi cercata in un'altra risata, in un altro paio d'occhi a mandorla color marrone, quel marrone scuro che riesce a capire il tuo stato d'animo al solo contatto, denudandoti e lasciandoti disarmato con solo i tuoi sentimenti allo scoperto; nonostante l'avessi cercata in qualche libro, in una canzone, penso sia arrivato il momento di cercala in lei stessa.

Ma me ne sto accorgendo solo ora.

Ed è ciò che mi spaventa. Che sia troppo tardi.

Troppo tardi per riaverla inidietro.
Per riaverla solo io.

《Ho bisogno di sapere dove si trova Youra》dissi a Jimin mentre era seduto sul divano con un libro poggiato sulle sue gambe.

Ammetto che feci un grande sforzo per chiederglio, ma cercai di non far trasmettere nessuna emozione dal mio viso.

《Ah, beh lei di solito a questo orario si trova a lavoro, come mai ti interessa?》disse controllando l'ora.

Avrei sperato non mi facesse quella domanda, che ammetto mi fece sentire un pò in imbarazzo, infatti preferii non rispondere. Penso che Jimin se ne accorse infatti lasciò perdere.

《Lavora al market vicino la biblioteca》disse rompendo quel silenzio imbarazzante che si stava formando nella stanza.

Non sapevo avesse iniziato a lavorare lì.
E chissà quante altre cose non sapevo di lei.

Annuii e uscendo di casa mi diressi verso questo market.

Se vi state chiedendo cosa avessi intenzione di dirle, beh non lo sapevo nemmeno io. Sarei andato d'istinto, come faccio la maggior parte delle volte.

Ho sempre amato il rischio, fare la prima cose che mi passasse per la testa, non pensare alle conseguenze e non avere rimpianti.

Jimin ha sempre cercato di mettere freno a questo mio comportamento perchè secondo lui sarebbe stato pericoloso.

Questo è il motivo per cui non risposi alla sua domanda di prima e per cui ancora non gli ho ancora parlato delle mie intenzioni. Mi avrebbe fermato e preso per pazzo.

Forse avrebbe ragione.

Una volta arrivato feci un profondo respiro ed entrai.
Entrai con una speranza che poco dopo svanì nel nulla lasciandomi come se fossi solo.

Successe infatti che girai tutto il market, guardai in ogni reparto fino a quando decisi di chiedere direttamente ad una cassiera saltando tutta la fila.

《Percaso sa dirmi dove si trova Youra? Dovrebbe essere una sua collega. Mi hanno detto che lavora qui》dissi lasciandomi alle spalle le lamentele delle persone che si trovavano in fila.

《Si, lavora qui ma ora è in ferie. Mi dispiace.》

Bastò quella frase per far nascere in me quel senso di sconfitta e di rabbia.

Rabbia verso Jimin.

Lui che lo sapeva non mi aveva detto niente.

Corsi via per andare a casa.

Lo trovai ancora lì seduto sul divano come se nulla fosse successo.

《Allora? Com'è andata?》

Quelle parole mi sorpresero. Come se lui sapesse già le mie intenzioni nonostante io non gli avessi detto niente ma allo stesso tempo sapevo stesse mentendo.

《Tu lo sapevi! Non me lo hai detto》dissi puntandogli il dito contro.

《E tu? Tu me l'hai detto?》disse senza spostare il suo sguardo dal libro.

Quel suo comportamento mi dava così tanto fastidio. Feci finta, ancora una volta, di non aver sentito ciò che aveva detto e subito dopo distolsi lo sguardo.

《Yoongi-hyung, dannazione ai tuoi occhi. Parlano troppo》

利己的 𝐞𝐠𝐨𝐢𝐬𝐭𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora