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嫉妬

GELOSO

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Ci eravamo preparati per il fatidico giorno.

Jimin era davvero elegante.

Stava molto bene, sembrava quasi un principe.

Non che io voglia esagerare, ma io in confronto sembravo un barbone, con indosso le mie solite Converse nere.

《Perchè, non metti qualcosa di più elegante? Cioè non che così stia male, però secondo me anche un aspetto curato ti darà qualche punto in più》disse aggiustandosi la giacca davanti lo specchio.

Abbassai lo sguardo per vedere cosa non andasse nel mio abbigliamento.

《Tieni questi, penso che ti andranno》disse lanciandomi dei suoi indumenti.

Li guardai schifato e li lanciai sul letto.

Di certo non necessitavo dei suoi vestiti per riottenere Youra..

Bastava soltando ridonarle indietro il mio cuore senza farglielo scappare dalle mani.

Jimin si avvicinò al letto e li riprese.

《Sto cercando di darti una mano. Non costringermi a cambiarti》disse porgendomeli.

《Ma io non ti ho chiesto una mano》dissi scartandolo e uscendo dalla porta per chiamare un taxi che ci avrebbe portato a destinazione

Una volta arrivati scendemmo dal taxi che Jimin si era offerto di pagare e alla vista dell'enorme casa non feci a meno di spalancare la bocca.

《Chiudi la bocca che entrano le mosce》disse Jimin divertito.

《Chiudi la bocca che entrano i cazzi》dissi per poi lasciarlo indietro.

《Proprio grande questa casa eh!》disse Jimin raggiungendomi.

Aveva uno stile moderno ed era composta da due piani che affacciavano sul mare.

《Ricordi il piano, giusto?》chiese poggiando la mano sulla mia spalla.

《Non ho voglia collaborare con uno come te, ce la farò benissimo da solo, ora vai pure》dissi avanzando facendo cadere nel vuoto la mano appoggiata di Jimin.

Avevo deciso di parlarle da soli, avendo più intimità mi sarei espresso meglio.

Non sarei mai entrato dentro quella casa per nessuna ragione a mondo.

《Yoongi, sei sicuro? Io sono qui per te》

《No, sei qui perchè ti ha invitato Youra. Ora levati dal cazzo che ne hai già visti abbastanza》dissi rimanendo impassibile.

I nervi di Jimin si rilassarono quasi come se si fosse arreso.

Lo speravo tanto.

《Ok Yoongi, fai come vuoi. Non voglio pressarti. Ma lasci che ti auguri buona fortuna》disse con gli occhi lucidi.

E invece no. Non poteva capirmi.

Non poteva capire quel mix di emozioni che si era formato dentro di me.

Non poteva capire come io stessi soffrendo e come mi stessi facendo del male costruendo muri alti, che potessero superare il mio orgoglio.

Mi ero nascosto dietro uno dei tanti alberi che circondavano questa grande casa in pace di Dio.

Lo vidi bussare alla porta per poi controllarsi intorno norvoso.

La porta si aprì e dietro di essa si rivelò colei per cui avevo viaggiato per giorni.

Era li che alla vista di Jimin sorrise.

Mi chiesi quale sarebbe stata la sua reazione una volta che mi avrebbe visto.

L'armonia che si era creata venne interrotta dall'arrivo di Shin che abbracciò e baciò Youra.

In quel momento provai tristezza.

Mi sentivo perso e geloso.

Forse non era gelosia, era il dispiacere nel sapere con quanta facilità io fossi stato sostituito.

Ero geloso di lei anche se non mi apparteneva.

Ed era questo il punto, che non apparteneva a me.

Forse era gelosia perchè quel sorriso non appartenva a me, i suoi occhi, lei.

利己的 𝐞𝐠𝐨𝐢𝐬𝐭𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora