抜け穴なし
NESSUNA VIA DI SCAMPO
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Bussammo alla porta per entrare.
《Comportati bene, non farmi fare il papà!》dissi nell'attesa di essere aperti.
Preferii avvisarlo prima che mettesse in atto una delle sue insolite scenata da bimbo piccolo. Nel frattempo una strana sensazione di adrenalina si faceva strada lungo il mio corpo.
《Per cosa mi hai preso, un bambino? Comunque papino, cosa le dirai?》
《Non chiamarmi in quel mo-》dissi imbarazzato.
Non feci in tempo a rispondere che la signora aprì la porta facendomi sobbalzare dallo spavento.《Oh Santo Cielo! Figlioli da quanto tempo》disse con aria stupita dopo aver focalizzato le nostre figure.
《Salve signora》dissi mentre io e Jimin ci piegamno in segno di rispetto.
《Accomodatevi》disse facendo segno di entrare.
《A cosa vi devo? Questi li ho preparati prima, se avessi saputo della vostra visita ne avrei fatti di più》disse poggiando un vassoio pieno di biscotti sul tavolo.
《Oh beh, grazie signora ma noi giusto prima abbiamo mangiato e siamo pieni, vero Jimin?》dissi girandomi verso di lui sgamandolo mentre addentava un biscotto.
《Jimin!》lo richiamai a bassa voce.
《Oh si, vero》disse riporgendo il biscotto nel vassoio.
A quel gesto misi le mai nei capelli accorgendomi di avere addosso ancora quella ridicola codina, così la cacciai immediatamente imbarazzato.
《Noi siamo venuti qui per parlare con Youra》disse Jimin
《Oh, mia figlia non c'è. È andata in vacanza dai genitori di quel tizio, non ricordo il nome..Shin, si ecco! Hanno organizzato una piccola cena con i genitori del ragazzo, con le damigelle d'onore e con i testimoni. Beh in realtà avevano invitato anche me, ma sapete con l'età che avanza prendere un aereo è faticoso》
Il mondo in quel preciso attimo mi crollò addosso.
Il mio sguardo si poggiò su Jimin fulminandolo in quel preciso attimo.
Lui avrebbe dovuto fare da testimone.
Perchè non me ne aveva parlato prima di quella cena?
《Jimin, Youra mi ha detto che farai da testimone. Sono rimasta così contenta quando me lo disse. Ma perchè tu non sei già là. La cena si terrà fra pochi giorni》disse soffermando anch'essa il suo sguardo su di lui.
Pallida. La sua pelle era diventata così pallida da sembrare cera. L'unica cosa che fece fu annuire. E niente più. Il silenzio.
《Jimin ti senti bene?》disse la signora avvicinandosi a lui preoccupata.
《Mi scusi, è stato un piacere rivederla dopo così tanto, con permesso 》disse impassibile respingendola via.
Lo seguii mentre si dirigeva fuori dalla porta. Una volta preso dal braccio per fermarlo lui mi spinse facendomi cadere a terra.
《Cosa cazzo ti prende?》dissi rimanendo a terra scovolto.
La botta a contatto con la terra mi causò garaffi sulle mani da cui perdevo sangue.
Chiamatemi egoista ma una persona bipolare come lui non l'ho mai conosciuta.
《Lasciami da solo!》disse girandosi. Nonostante si girò solo per pochi secondi poteii notare le lacrime scorrere lungo il suo viso pallido.
Eccolo là. Era crollato, un'altra volta.
Tanti punti interrogativi iniziarono a ronzarmi intorno come delle fastidiose zanzare nel torrido caldo della notte.
Mi alzai da terra e mi diressi verso di lui per dare una risposta a queste mie domande. Si trovava poggiato sul tronco di un albero mentre aveva le mani davanti il viso.
《Lo sapevi?》dissi incazzato.
Non potete capire quanto mi sentivo incazzato e confuso. Non sapevo se mi avesse mentito fino a quel momento e per quale scopo.
《Se lo sapevi perchè mi hai portato fin qui? Rispondimi Jimin!》 Dissi alzando la voce per non sentire più i suoi singhiozzi soffocati per non far rumore.
《Smettila!》disse spingendomi via con entrambi le mani ma io riuscii ad afferrarle bloccandolo con le spalle all'albero.
《Nessuna via di scampo. Parla!》dissi stringendo i denti. Tutte quelle domande iniziavano ad assillarmi.
《Non capiresti, sei troppo egoista!》disse cercando di liberarsi dalla mia presa.
《Vaffanculo Jimin!》dissi buttandolo a terra.
Ero stufo di essere chiamato in quel modo. Quante altre volte la gente me lo rinfaccerà ancora?
《Non riesco a sopportare il fatto che tu ami altri occhi, che non siano i miei. Ti basta sapere questo?》disse alzandosi per poi tirare un calcio al tronco dell'albero con tutta la sua forza a disposizione, forse per punirsi da solo per ciò che aveva appena rivelato.
Rimasi immobile. Rimanemmo immobili. Ci guardammo e basta, come se ci parlassimo con gli occhi.
Non sapevo cosa mi stava succedendo, non sapevo come mi sentivo e non avevo parole, non lo sapevo spiegare. Ero in mezzo a troppi pensieri, troppi vuoti, troppe mancanze, tutto troppo e io troppo poco.
Distolsi lo sguardo per evitare i suoi occhi che sentivo sempre più attaccati a me, quasi come se mi facessero mancare l'aria.
Immediatamente si accasciò a terra probabilmemte per il dolore alla gamba provocato dal calcio.
Mi piegai preoccupato e alzando il suo sguardo lo ritrovai rigato dalle lacrime che inumidirono il mio collo dopo averlo stretto a me.
Spostai i suoi capelli davanti ai suoi occhi castani per vederlo meglio.
《Yoongi-hyung, tu ancora non lo hai capito》disse con un filo di voce.
《Io ti amo》
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利己的 𝐞𝐠𝐨𝐢𝐬𝐭𝐚
FanfictionAlla rıcerca del vero amore che alla fıne rısulta essere pıù vıcıno dı quanto sı creda «Too late, stupıd selfısh?» Iniziato il : 12/07/2018 Finito il: 28/07/2018