↬ 15 ↫

1.9K 178 157
                                    

幸運

BUONA FORTUNA

*:・゚✧ *:・゚✧ *:・゚✧:・゚✧ *:・

Era da ormai un'ora che mi trovavo lì fuori aspettando il momento adatto per mandare un messaggio a Youra.

D'un tratto si aprì la porta d'ingresso da cui uscì lei accompagnata da Jimin.

Cosa aveva intenzione di fare quel frocio?

Prese il telefono e iniziò a scrivere qualcosa e dopo qualche secondo mi arrivò la notifica di un suo messaggio.

"Buona fortuna"

Mi scrisse soltanto ciò prima di sussurrare qualcosa al suo orecchio per poi rientrare dentro.

Cosa diamine stava combinando?

Dovevo farcela da solo, non volevo che lui si impicciasse nella situazione.

Youra si trovava lì, con indosso un vestito nero lungo con alle spalle i suoi lunghi capelli chiari.

Era identica a quando la lasciai. Niente era cambiata in lei e di questo ne rimasi felice.

Mi feci avanti avvicinandomi a lei.

Quella probabilme era l'occasione giusta.

《Y-Yoongi? Che diamine ci fai tu qua?》disse imbarazzata.

La presi per mano e la accarezzai.

Prima che io potessi sentire qualche emozione le la cacciò subito via tirandomi uno schiaffo.

Passai la mia mano sulla guancia dolorante poi il mio sguardo si posò su Youra dall'aria alquanto amareggiata.

《È stato Jimin a portarti qua non è così?》disse con le braccia incrociate.

《Aspetta, fammi parlare》

L'attimo che aspettavo da tanto era arrivato.

Era come se fosse la prima volta che la incontrai. Ma stranamente non riuscii a provare nessun sentimento.

Forse sarà stata la causa di tutto lo stress accumulato negli ultimi giorni.

《Youra, mi dispiace per ciò che è successo fra noi due ma per te posso cambiare. Voglio che tu sia solo mia e per fare ciò ci metterò tutta la buona volontà di questo mondo. Te lo giuro》

La guardai profondamente nei suoi occhi marroni che in quel momento erano lucidi.

《Y-Youra io t..ti》era come se mi fossi bloccato, non riuscivo a parlare.

Lei scoppiò a ridere, non capii se era una cosa positiva o negativa.

《Yoongi tu vieni qui con il preteso di rivolermi indietro tre mesi prima che io mi sposi?》

Da qui capii che mi stava prendendo per il culo.

Non sapevo cosa diavolo mi stava succedendo e la sua risata iniziava a diventare sempre più imbarazzante per me.

Per quanto io cercavo di sforzarmi non riuscivo a dirle che l'amavo ancora.

《Yoongi, è una storia passata per me ormai. Se tu mi amassi davvero  capiresti la mia scelta. Ma maledizione al tuo ego! Ti ha sempre portato alla rovina》disse lanciando con gli occhi al cielo.

In quel momento mi sentii umiliato e impotente.

Ma non poteva finire così.

《Mi spiace Yoongi.》disse aprendo la porta per andarsene ma io la fermai chiudendola.

《Tu non sai quanti posti io abbia girato prima di trovarti, e non voglio proprio che la faccenda si chiuda in questo modo》dissi avvicinandomi al suo viso.

《Yoongi, ora a fare l'egoista sono io. Di tutto ciò che hai fatto per venire qua e di te non mi importa più niente》disse girando i tacchi per poi entrare in casa.

Mi chiuse la porta in faccia e io rimasi lì da solo con le mie speranze e il mio cuore in frantumi.

Jimin uscì da lì dopo pochi minuti.

Venne accanto a me e mi abbracciò avvolgendo le sue braccia lungo i miei fianchi e appoggiando la sua testa sul mio petto.

Ero lì immobile concentrato a guardare il vuoto e a morire dentro.

Jimin strinse la presa facendomi risvegliare dai miei pensieri.

Lo allontanai bruscamente.

Non volevo che lui continuasse a darmi affetto

《Perchè non ti levi dal cazzo frocietto eh?》

Lo spinsi via facendolo cadere a terra.

Mi guardò da terra con gli occhi lucidi.

Mi porse la mano per aiutarlo a rialzarsi dato la caviglia ancora dolorante, ma mi voltai indietro e me ne andai.

Dato che volevo stare solo, andai al mare che non si trovava molto distante da lì.

Cacciai le scarpe e alzai i pantaloni per poi immergere i piedi nell'acqua gelida del mare in inverno provando una sensazione di freschezza.

Mi girai e vidi la casa di Shin dove ora tutti si divertivano mentre io ero lì da solo.

Appena arrivato in albergo non esitai a lasciarmi andare sulla poltrona vicino al mio letto.

Persi il mio sguardo nel soffitto fino a quando non si posò sulla porta chiusa del bagno.

Potevo intravedere la luce accesa, probabilmete c'era Jimin.

Guardai con attenzione la porta fino a quando vidi macchie rosse che provenivano da sotto di essa.

Mi avvicinai alzai e andai a controllare preoccupato.

Cercai di aprire la porta ma era chiusa.

Inutile fu bussare alla porta e chiamare Jimin.

Il silenzio.

利己的 𝐞𝐠𝐨𝐢𝐬𝐭𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora