Era autunno. Faceva molto caldo, quasi 30 gradi. Era una temperatura altissima per essere i primi di Settembre. C'erano poche persone in giro per la città e quasi tutte sulla main Street. In quel momento, sulla main Street, arrivò anche una macchina. Era una giardinetta americana. Era di un giallo acceso, metallizzato, con le assi di legno scurissime, di rovere probabilmente. I sedili in pelle bianca pieni di sacchetti di MC Donald's, le carte dei panini sporche di salse sbattute per terra e i bicchieri di Coca-Cola vuoti sparsi per tutto il sedile posteriore. Era stato un viaggio lunghissimo, dal new Jersey al Maine, otto ore e mezza di viaggio in macchina. Eddie stava morendo di caldo, faceva fatica a respirare, gli stava venendo un attacco d'asma. Tirò fuori l'inalatore dal suo marsupio, prese un bel respiro e poi continuò a guardare fuori dal finestrino. Era in una nova città. 'nuova città nuova vita' pensò. Ci aveva pensato per tutto il viaggio. Non sapeva cosa fare, doveva andare a scuola il giorno dopo e non aveva ancora conosciuto nessuno. Aveva un'ansia indescrivibile di andare a scuola il giorno successivo. Eddie era molto timido, non riusciva mai ad ambientarsi in fretta. Il fatto di essere basso, magrolino e con il piccolo viso ricoperto di lentiggini lo faceva sentire in imbarazzo, anche se in realtà tutto ciò lo rendeva molto carino ed amichevole. Certo la sua malattia e come sua madre la affrontava non aiutavano per niente a sentirsi meglio con altri ragazzi, nuovi ragazzi. Faceva sempre più caldo in quella macchina e pensare ad una situazione del genere era la cosa peggiore da fare al momento. "Voglio uno slushy" disse Eddie. "Lo sai che è freddissimo, ti potrebbe venire una congestione! E se poi sei allergico a qualcosa che ci mettono dentro?! E se è troppo zuccherato e ti viene il diabete?!! E se..." "È uno slushy mamma, è solo ghiaccio colorato al sapore di frutta!" ribatté Eddie alquanto stizzito, "Non mi succederà niente". La madre lo fissò un'attimo colpita dal tono con cui le aveva risposto ma poi riprese a guidare. Cercarono lì intorno un minimarket e quando lo videro la signora Kaspbrak accostò, salutò Eddie e, mentre scendeva, lo prese per un braccio fermandolo. "Dimenticato niente?!" Eddie roteò gli occhi e guardò al cielo lasciando intendere che non ne aveva per niente voglia. La signora Kaspbrak si sporse un po' verso di lui e Eddie le diede un bacio veloce, un po' stizzito, sulla guancia, si girò e chiuse la portiera con un colpo. La signora Kaspbrak lo chiamò tirando giù il finestrino della portiera "Eddie caro, tesoro, non fare tardi. Torna prima delle quattro e mezza". Erano già le quattro meno un quarto. Eddie aveva giusto il tempo per prendere lo slushy e andare a casa. La sua NUOVA casa. Fece due passi e si guardò attorno prima di entrare nel minimarket. Aveva paura di poter incontrare qualcuno, nessuno in particolare ma l'idea di parlare con qualcuno che non conosceva gli metteva ansia. Quello era il minimarket per antonomasia: piccolo, porte scorrevoli automatiche, pieno di scaffali a loro volta riempiti con prodotti da tutto il mondo e con una macchina per gli slushies sulla destra, subito dopo l'entrata. Come ogni macchina per gli slushies che si rispetti aveva i quattro gusti principali: uva, ciliegia, arancia e limone. Ovviamente oltre a questi ce ne erano molti altri come il kiwi, la mela verde, il mirtillo, il lampone e almeno altri dieci tra cui il preferito di Eddie: quello all'ananas. Eddie prese il bicchiere grande lo mise sotto la bocchetta del dispenser e premette il pulsante per far uscire lo sciroppo congelato. Niente. Riprovò, due o tre volte, ma ancora niente. Si girò per cercare qualcuno a cui chiedere aiuto quando vide il cartello dei prezzi: 0,50 cent piccolo, 1 dollaro e 50 medio e 2,30 quello grande. Non era possibile! Non poteva prendere lo slushy grande! Aveva solo due dollari! Fece per andarsene quando sentì uno strano rumore provenire dalla macchina degli slushies. Si girò la fissò un attimo e di colpo un gettò di granita colorata di giallo uscì dalla bocchetta riempiendo il bicchiere e facendolo addirittura strabordare. Eddie non sapeva che fare. All'improvviso un ragazzo, che fino a quel momento lo aveva solo osservato mentre sceglieva le caramelle al banco dei dolciumi, si affrettò verso di lui, prese lo slushy, lo chiuse, prese una cannuccia, afferrò la mano di Eddie e gli disse "Seguimi!" trascinandolo fuori dal negozio prima che arrivasse il proprietario. Appena usciti i due si fermarono. Eddie ancora incredulo di ciò che aveva fatto, fissò il ragazzo che lo aveva appena aiutato. Era alto, almeno una testa in più di lui, portava gli occhiali con delle lenti molto spesse, e indossava una camicia rosa con sopra palme e fiori gialli. Anche lui aveva delle lentiggini in faccia, sotto quei bellissimi occhi di un marrone scurissimo, ma mai quante Eddie, lui ne era veramente pieno. Il ragazzo, che nel mentre si stava guardando in giro, si girò verso Eddie e gli disse "Allora ciao!" e si incamminò per andare al cinema. "Aspetta!!" disse Eddie e il ragazzo si fermò di scatto per poi girarsi con una calma più assoluta. "Come ti chiami?" chiese Eddie con il fiatone per la corsa appena fatta. "Richie Tozier" rispose il ragazzo guardando Eddie dritto negli occhi. In quel preciso istante Eddie diventò paonazzo, si sentì le gambe molli, gli venne uno strano formicolio allo stomaco e capì cosa si intendeva per colpo di fulmine, amore a prima vista.
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Eh già, ti amo... // Reddie
FanfictionStoria Reddie. Eddie si trasferisce dal New Jersey al Maine dove conosce Richie, di cui si innamora a prima vista, e gli altri membri del Club dei Perdenti, Beverly, Bill, Mike, Ben e Stan. Riuscirà Eddie a farsi amare da Richie? Riusciranno a mante...