*CLAP**CLAP**CLAP*. I due innamorati si allontanarono lentamente l'uno dall'altro, separando dolcemente le loro labbra. Si voltarono e udirono altri applausi, più di prima. Erano i Perdenti, stavano applaudendo felicissimi di questa accoppiata, non sapevano che altro fare quindi sorridevano ed applaudivano. Beverly si staccò dal gruppo e corse verso Richie ed Eddie per abbracciarli, con il viso rigato di lacrime, non di tristezza, ma di gioia. "Vi adoro ragazzi!" esclamò la rossa e, tenendo il collo del piccoletto con un braccio e quello del ricciolo con l'altro, diede ad entrambi un enorme bacio sulla guancia. Quando si staccò, i due ricambiarono il bacio e Beverly sentì le soffici labbra di Eddie e quelle bagnate di lacrime di Richie premere dolcemente sulle sue guance nello stesso momento. I tre si guardarono e scoppiarono in una risata, la più liberatoria che avessero mai fatto. "Beh, la notte è ancora lunga" interruppe dopo un po' Ben esortando i suoi amici ad uscire da quell'orribile casa. I sette ragazzi si avviarono verso la porta tutti insieme e vicini, Richie ed Eddie mano nella mano. Una volta fuori ripresero la loro strada verso la casa dei signori Templethon, due cari vecchietti che li riempivano sempre di dolci, e si misero a chiacchierare. Mentre passeggiavano a Stan sorse un dubbio e chiese "Ma da quant'è che state insieme?" e posò il suo sguardo sui due ragazzi. Stranamente la risposta arrivò immediatamente ma non da uno di loro due, bensì da Beverly. "Da un paio di mesi!" disse euforicamente la ragazza e tutti i Perdenti sgranarono gli occhi come se avesse detto chissà cosa. Bill fu il primo a staccarle gli occhi di dosso e si mise a contare ma il primo a parlare fu Stan. "Nottata frizzante?!" disse, ricordandosi di quella mattina di un mesetto e mezzo prima, "la risposta che mi aspetto ora è..." " Sì! Sì, è stata una nottata frizzante Stan the man" concluse Richie guardandolo con una serenità sconfinata; "Tranquillo, non è successo niente, è stata una serata solo di baci e..." "quindi, ca-ca-cadendo dalla bi-bici ha-a-ai sbatt-t-t-tuto su un-a ra-ra-a-dice?" balbettò Bill facendo una risatina e interrompendo Richie, dopo aver capito come sarebbe terminata la sua frase, "Beh Billy, a fin di bene si può dire qualche piccola bugia, no?" chiese Eddie ridacchiando, "C-C-certo, cre-e-edo di s-s-si!" replicò Billy e i due si fissarono per un paio di minuti sentendosi uno fiero dell'altro. Passeggiarono ancora qualche metro e arrivarono davanti alla casa dei signori Templethon. "Ma quindi vi conoscevate già?" chiese Mike per avere più informazioni possibili, gasatissimo come tutti per quella scoperta. Eddie si voltò fece per parlare ma una voce dolce, calma e fievole lo interruppe chiedendo da cosa fossero travestiti. "Ciao Rose!" dissero i perdenti all'unisono voltandosi tutti verso la veranda della casa. L'unico ragazzo che non parlò fu Eddie e questa fu la prima cosa che Rose, la signora Templethon, notò. "Ciao, io sono la signora Templethon, ma puoi chiamarmi Rose come fanno i tuoi amici," disse molto gentilmente la signora Templethon, "tu invece sei?" chiese Rose prima di stringere la mano di Eddie. Era una signora sulla settantina, capelli color argento che riflettevano la luce della Luna. Aveva un trucco molto leggero ma visibile che le contornava il volto: un lieve strato di fondotinta, un po' di fard sulle gote, gli occhi contornati di blu, il mascara che li faceva sembrare più grandi e l'ombretto fucsia che li rendeva più giovani. Indossava una magliettina bianca che terminava poco sotto la sottile cintura di cuoio che le teneva su i jeans a zampa di elefante che si era messa quella sera dopo aver completato la sua acconciatura con una coroncina di fiori colorati raccolti direttamente dal suo giardino. Ogni anno per halloween si travestiva anche lei e quest'anno, riciclando i vestiti che usava tutti i giorni un po'di anni prima, si era travestita da hippie, lasciando tutti i ragazzi a bocca aperta. "Io sono Eddie" disse il piccoletto, "piacere di conoscerla!" concluse e le strinse la mano. "Oh, dammi del tu!" disse la signora Templethon, "così mi fai sentire vecchia caro il mio Eddie!". Lo aveva conosciuto da pochi secondi ma si rapportava con lui come se lo conoscesse da anni come gli altri Perdenti. In effetti Rose era stata la prima signora a far fare dolcetto e scherzetto ai ragazzi quando avevano solo 6 anni. Il primo incontro era stato magico e nessuno di loro se lo era dimenticato: Rose era vestita da strega, aveva accolto il gruppetto di Bambini, accompagnati dai genitori di Ben, in casa, li aveva fatti sedere su un divano enorme e dopo aver giocato un po' con loro li aveva sommersi di dolcetti. Quello era stato il miglior halloween di sempre e nessuno, negli anni successivi, lo aveva ancora battuto. Rose per i ragazzi era diventata una nonna in comune e qualche volta la chiamavano proprio così e lei rispondeva dicendo 'i miei nipotini'. Ovviamente suo marito Silas era diventato il nonno e tutti gli anni accompagnava sua moglie in veranda per salutare i sette ragazzini, l'unico gruppetto per cui si scomodava tanto. "Ehi nonna" disse Richie "due cose, molto veloci: primo volevamo sapere dov'è nonno e poi volevamo chiederti se avevi ancora un po' della tua torta speciale sai, è il primo halloween di Eddie qui in città quindi volevamo portarlo al parco e passare un po' di tempo insieme". "Il nonno è a letto, oggi ha lavorato di più perché stiamo mettendo da parte i soldi per i vostri regali di natale, e sì, ho ancora qualche fetta di torta, ve la porto subito così poi fate vedere il parco a Eddie" rispose gentilmente Rose e iniziò ad avviarsi verso l'entrata di casa. Appena arrivata in veranda e aperta la porta si girò e, indicandosi l'osso tra il collo e la spalla, disse "ehi Eddie, se vuoi io ho del fondotinta per quello!" poi entrò e chiuse dolcemente la porta a zanzariera. Nessuno lo aveva notato prima perché la giacchetta di Eddie era piegata in modo che lo coprisse ma adesso che aveva stretto la mano a Rose e il bavero giallo si era spostato lasciando scoperto un succhiotto che Richie gli aveva fatto prima che si incontrassero quella sera anche i Perdenti lo videro. Il piccoletto diventò subito rosso dalla testa ai piedi e chiuse frettolosamente la giacca; anche se ormai lui e Richie si erano dichiarati l'idea di far vedere dei segni sulla sua pelle che non fossero naturali lo imbarazzava ancora un po'e il fatto che lo avesse notato una 'sconosciuta' prima dei suoi amici lo imbarazzò ancora di più. Richie si avvicinò al suo ragazzo e lo strinse fra le sue braccia rassicurandolo e prendendolo un po' in giro. "Ehi, stai tranquillo, non sei mica l'unico che deve nasconderli" gli disse scherzosamente indicando poi Bill dicendo di guardargli bene la mandibola. In effetti anche il grande Big Bill aveva una macchia violacea vicino al collo ma fino a quel momento Eddie aveva pensato fosse parte del trucco. "Stan non scherza mica sai!?" gli disse Mike che si era avvicinato per ascoltare la conversazione. "RAGAZZI!! GLIELO DOVEVO DIRE IO!" disse Stan sottovoce pieno di rabbia, "cavolo, volevo che lo sapesse da me e Billy! Siete proprio dei deficienti!" concluse il ragazzo ebreo e i suoi amici, compreso Eddie, si misero a ridere. Poco dopo ricomparve Rose con un sacchettino di carta che conteneva cinque o sei fette di torta avvolte nella carta stagnola. Bev si avvicinò alla signora Templethon per prendere la torta ma quest'ultima la fermò e le bisbigliò qualcosa all'orecchio. La ragazza diventò paonazza, si voltò a guardare i Perdenti e tutto quello che i ragazzi riuscirono a comprendere fu '... io e...cerchiamo di tener...ncora segreto!' e videro Rose fare una faccia di approvazione . Beverly le diede un bacio sulla guancia e raggiunse nuovamente i suoi amici. I sette cominciarono ad incamminarsi ma Rose chiamò ancora una volta Richie ed Eddie e gli fece cenno di avvicinarsi a lei. I due un po' perplessi le si avvicinarono e la scrutarono con occhi dubbiosi; lei al contrario li guardò con occhi dolci e pieni d'orgoglio e, rivolgendosi a Eddie, disse "non fartelo scappare, è proprio un bel bocconcino!" e, volgendo lo sguardo al ricciolo, continuò "ho sempre saputo che eri diverso dagli altri e ho sempre sperato che potessi trovare qualcuno da amare senza vergognarti e credo che finalmente tu ci sia riuscito!" per poi finire in bellezza stampando un bacio in fronte ad entrambi e lasciandoli andare con i loro amici.
"Lo ha sempre saputo" disse Richie dopo un po' che stavano passeggiando. Gli altri perdenti si fermarono, si voltarono, lo guardarono e aspettarono che continuasse. "Neanche io lo sapevo ma lei sì!" continuò scrutando il cielo pieno di stelle e tenendo per mano Eddie. "Lei è sempre un passo avanti ragazzi, lo è sempre stata e sempre lo sarà. Ci conosce troppo bene per sbagliarsi e questo è un legame che non potremo mai spezzare". Tutti sorrisero e ripresero a camminare pensando a cosa gli stava riservando quella serata. Finalmente, dopo una quindicina di minuti, arrivarono al parco e si sedettero vicino alla quercia contorta; Richie fu l'ultimo a rimanere in piedi quindi fu obbligato ad andare a prendere da bere agli altri. Chiese ai suoi amici cosa volessero e ognuno di loro, uno per uno, tutti con lo stesso tono di ovvietà, rispose 'uno slushy'. Non dovette nemmeno chiedergli come lo volessero perché tanto sapeva già i gusti preferiti di ciascuno di loro: mango per Mike, limone per Stan, lampone e ciliegia per Bev, mela verde e menta per Ben, mora per il grande Billy, cocco per sé e, ovviamente, ananas per Eddie; si voltò, cercò velocemente il carretto degli slushies con lo sguardo e una volta avvistatolo vi si diresse con calma. Non ci voleva tanto, il gelataio ci metteva davvero poco a riempire quei bicchieri, così Richie si allontanò e ritornò dai suoi compagni in neanche cinque minuti. Eddie fu il primo ad essere servito e iniziò a sorseggiare il suo slushy all'ananas quando gli venne in mente una domanda che Mike gli aveva posto prima di incontrare Rose, domanda alla quale non aveva ancora risposto. "No" esordì nel silenzio più assoluto, "no Mike, non ci conoscevamo già. Ci siamo conosciuti il giorno prima che iniziasse la scuola e io mi sono innamorato a prima vista di Richie. Il nostro primo incontro in effetti..." "...ha proprio a che fare con gli slushies" concluse Richie interrompendo il piccoletto. "Eddie era appena arrivato in città, era stremato per il lungo viaggio che aveva giusto terminato e, dopo neanche dieci minuti che era qui a Derry, aveva già rotto la macchinetta per gli slushies del minimarket di Jenkins. Per non farlo finire nei guai l'ho preso per mano, ho afferrato lo slushy e l'ho trascinato di corsa fuori dal negozio; dopodiché il piccoletto qua presente mi ha chiesto di accompagnarlo a casa e io, sapendo che c'era già qualcosa fra di noi ma ignorando del tutto cosa fosse, ho accettato e ho conosciuto, prima di tutti voi, la favolosa signora K, in vestaglia, con le ciabatte e una retina per capelli mentre lavava i vetri!" e tutti scoppiarono a ridere, compreso Richie che, pur di finire di raccontare l'aneddoto trattenne le risate fino a quel momento. I ragazzi rimasero al parco a chiacchierare ancora per un'ora e poi, verso le 22:00/22:15 si alzarono, si salutarono e si avviarono ognuno verso casa propria. Richie stava per imboccare la Main Street quando sentì qualcosa che lo strattonò per il braccio e che gli disse "Ho casa libera e questa sera sono pronto, sono tutto tuo!". "Eddie!" esclamò il ricciolo sorpreso delle parole sfuggite dalle labbra del suo ragazzo. "Beh, mia mamma è fuori città, è da mia zia perché sta male e ha bisogno di qualcuno che la aiuti quindi, visto che suo figlio è a più di cinquecento chilometri di distanza, è andata lei e mi ha lasciato casa libera per una sera perché pensava che sarei rimasto tutta la notte fuori ma dato che stiamo tornando a casa ora..." e concluse la frase con quel sorrisetto malizioso che di solito gli sfoggiava Richie. Il ragazzo più grande lo prese per i fianchi, lo sollevò e lo fece roteare per poi baciarlo e prenderlo per mano per farsi portare a casa. Tanta era la voglia che avevano di passare una notte insieme nello stesso letto senza vestiti e senza distanze che arrivarono da Eddie in dieci minuti, anche se in media da lì ci avrebbero impiegato il doppio del tempo. Una volta chiusa la porta di casa dietro le loro spalle i due ragazzi ripresero a baciarsi passionalmente. Richie sollevò ancora una volta Eddie, quest'ultimo gli avvolse la gambe intorno alla vita e si fece tenere in braccio dal ricciolo che lo prese per le cosce e gli afferrò saldamente la testa, stringendola alla sua e passandogli le dita fra i capelli. Per sbaglio urtarono il divano, ci caddero sopra e fecero finta di niente. Dopo un po' Eddie si staccò e mormorò a Richie "La doccia!", alché il ricciolo gli sorrise, lo prese di nuovo in braccio e lo portò in bagno al piano superiore. Si svestirono freneticamente, aprirono la tenda della doccia, iniziarono a far scorrere l'acqua e ci si fiondarono sotto per ricominciare a baciarsi. Il piccoletto ad un certo punto senza preavviso si allontanò, guardò Richie, gli disse "Stai pronto e gli afferrò il "CAZZO!!" esclamarono i due ragazzi, avevano appena sentito la porta aprirsi, chiudersi e la signora K gridare "Eddie caro sono a casa, tu sei già qui?".
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Eh già, ti amo... // Reddie
FanfictionStoria Reddie. Eddie si trasferisce dal New Jersey al Maine dove conosce Richie, di cui si innamora a prima vista, e gli altri membri del Club dei Perdenti, Beverly, Bill, Mike, Ben e Stan. Riuscirà Eddie a farsi amare da Richie? Riusciranno a mante...