*DRIN**DRIIN**DRIIIIIIIN*. La signora K fece un salto, quel poco di insalata che non aveva finito la sera prima cadde a terra insieme alla ciotola e ai grissini rovesciandosi sul tappeto. Sbattè gli occhi freneticamente per qualche secondo, distese gambe e braccia stiracchiandosi e si alzò dalla poltrona grattandosi la nuca e chiedendosi chi potesse essere al citofono a quell'ora del mattino. Contemporaneamente Eddie aprì la porta di camera sua, uscì, e si appostò dietro al corrimano per osservare la conversazione a dovuta distanza. La signora K guardò attraverso lo spioncino e notò un ragazzo alto, capelli neri, ricci, occhiali enormi riparati al centro con dello scotch e......un costume da Bruce Springsteen!? Ancora prima di aprire la porta allo 'sconosciuto' la signora K disse "Ciao Richie" con la voce impastata di chi si è svegliato da meno di cinque minuti. Richie bello sveglio, al contrario della signora, appena spalancata la porta si avvicinò all'uscio, fece un inchino, prese la mano della donna, la baciò e calò sul suo volto un'espressione maliziosa che di solito riservava solo a Eds. "Buongiorno signora K, dormito bene? Sentito niente di strano questa notte? Urletti, ha sentito ansimare, ha per caso udito, non so, il mio nome?" chiese il ricciolo molto maliziosamente, "No Richie, perché?!" domandò insospettita, ma ancora mezza addormentata, la signora K. "Beh," continuò, "si dà il caso che io e suo figlio abbiamo passato tutta la notte a sco-" "RICHIE!" intervenne Eddie da sopra le scale scattando ritto in piedi, "GIÀ QUI?!" continuò a denti stretti e lanciò un'occhiataccia al suo ragazzo iniziando a scendere le scale, scandendo un ritmo ben preciso, uno scalino per volta, un piede su ogni scalino, scandendo ogni passo, come una marcia. "SI DÀ IL CASO" riprese una volta in fondo alle scale calmandosi premurosamente, "che io sia già pronto! Prendo la bici e andiamo, OK!?" concluse sottolineando quell'Ok con un tono che lasciò Richie senza altre opzioni che rispondere affermativamente; il ricciolo alla vista di Eddie così incazzato, ma dall'aria tutt'altro che adirata, annuì senza protestare e lo lasciò uscire per farlo andare a slegare la bicicletta. Una volta allontanatosi il ragazzino, Richie riprese il discorso; "Vede signora, Eddie non vuole dirglielo ma.....ho preso una sua cosa senza avere il vostro permesso. Sì, potremmo dire che gliel'ho sottratta, rubata" e abbassò lo sguardo, "può perdonarmi?". Il piccoletto aveva finito di slegare la bici e si avvicinò ai due per sentire di che parlavano. "Beh, dipende. Cos'hai preso senza il mio permesso di così importante?" "La verginità di suo figlio!" concluse il ricciolo e tirò un sospiro di rassegnazione. La signora K sbarrò gli occhi e fulminò Richie con il suo sguardo. "AH-Ah-ah! Mi fai morire ogni volta che lo dici, poi quando l'hai detto al padre di Bev, pfiu, fan-tas-ti-co! Non ti preoccupare mamma, è solo uno scherzetto innocente!" si intromise Eddie con una risata più finta della banconota da sei euro. Sua madre iniziò a ridacchiare e Richie fece lo stesso sentendo le unghie del suo ragazzo che penetravano la carne del suo braccio destro. Il ricciolo salutò educatamente e si allontanò, salì in sella alla bicicletta e rimase lì ad aspettare Eddie. Quest'ultimo salutò la madre con un bacio sulla guancia e andò a sedersi sul portapacchi della propria bici per farsi scarrozzare fino al cinema dove avevano appuntamento con Beverly e Mike.
Appena usciti dal campo visivo della signora K Eddie esordì "Ma che CAZZO ti viene in mente!?", "Beh SCUSA se ho cercato di essere spiritoso! Come facevo a sapere che tua madre mi avrebbe preso sul serio!?" "PERCHÉ LEI LO SA, SA CHE SONO GAY!" "E IO COME POTEVO SAPERLO?!?!" "PERCHÉ TE L'HO DETTO IERI MA TU NON MI ASCOLTI MAI!!" e quelle ultime cinque parole conclusero così quel litigio fra fidanzati, uno stretto all'altro ma separati da un velo di rabbia ed imbarazzo. Richie era furioso e iniziò a pedalare più in fretta del solito. 'Meglio' pensò Eddie così il vento gli avrebbe asciugato le lacrime. Presero una via che Richie percorreva sempre e unicamente da solo e che passava dietro la scuola, ma non si aspettavano di vedere un tale spettacolo. Frenò di colpo, mise i piedi per terra e con la mandibola che gli penzolava per lo stupore indietreggiò di qualche metro. "Non dire niente" sussurrò Eds. Pensava di aver visto male, SPERAVA di aver visto male ma NON aveva visto male; Victor Criss stava limonando sul retro della scuola, aveva qualcuno in braccio, appoggiato al muro, le mani sotto le cosce per tenerlo su, le loro lingue che affondavano l'una nella bocca dell'altro e i suoi capelli, tra i suoi capelli strisciavano passionalmente delle dita, le dita di..... "Il GRANDE e SUPERetero Henry Bowers che se la spassa con Criss, il caro Victor Criss" esclamò Richie facendosi notare dai due ragazzi. "TI AVEVO CHIESTO DI NON DIRE UN CAZZO! VEDI!? NON MI ASCOLTI MAI!" strillò istericamente Eddie. "Il tuo ragazzo è quello perspicace qui, BOCCACCIA!". Henry aveva appena dichiarato guerra a Richie. Nessuno poteva chiamarlo boccaccia, nessuno eccetto i Perdenti, i suoi amici, ma NESSUNO, e qui intendo davvero nessuno, si doveva permettere di prendersi gioco di Eddie. Il ragazzo più grande fece uno scatto ma il piccoletto lo trattenne per una manica. "No, ti prego," disse con le lacrime agli occhi spaventato da ciò che sarebbe potuto succedere, "riprendi a pedalare, non ne vale la pena". "OH-Oh-oh, qui ti sbagli zuccherino, ne vale proprio la pena, oggi sì!" replicò Victor con un ghigno maligno in faccia ed estrasse il coltellino di Henry dalla tasca facendo scattare la lama e porgendoglielo. Questo lo prese, si fece dei taglietti sui polpastrelli di indici e medi, si passò le dita appena sotto gli occhi, sugli zigomi, disegnando due strisce sbavate di sangue tipo indiani d'America e poi succhiò quel poco che gliene rimaneva nelle dita per poi sputarlo a terra. Richie diventò bianco come un cadavere e non scandì più una parola; quando Henry faceva così voleva dire che avrebbe massacrato chiunque gli avrebbe dato fastidio. Rimase impietrito per la paura finché non senti Eddie che gli urlava nelle orecchie, "VAI VAI!" strillava, "PEDALA FORZA!!!" si stava sgolando e finalmente Richie riappoggiò i piedi sui pedali e fece per farli ruotare ma non ci riuscì, gli scivolò il piede. Eds si sentì sollevato in aria e un secondo dopo scaraventato per terra, Victor lo aveva trascinato giù dalla bici. Il ricciolo si alzò di scatto, buttò la bici vicino ad un albero e si affiancò al biondino per sferrargli un pugno che gli avrebbe rotto il labbro. Henry da dietro gli tirò una scarpata sulla gamba, proprio dietro al ginocchio, e una volta a terra sussurrò all'orecchio di Richie "Eh no, questo non avresti dovuto farlo". Si alzò e ordinò a Criss di legare Eddie alla rastrelliera con le manette rubate a suo padre e poi gli disse di prendere Boccaccia per le braccia tenendolo sollevato. Eddie iniziò ad urlare comprendendo la gravità della situazione in cui si erano messi e venne scaraventato contro la rastrelliera. "ZITTO FROCIO!" urlò Criss dopo averlo ammanettato e gli diede uno schiaffo così forte che Eddie rimase sordo e stordito per qualche minuto. Victor si allontanò e alzò da terra il ricciolo tenendolo per le braccia, gli sputò in faccia saliva mista al sangue che gli sgorgava dal labbro e poi fece spazio ad Henry spostando indietro la testa. "Come ti premetti..." sussurrò Richie con quel poco di energie che gli rimanevano ma fu interrotto da quattro nocche dritte sulla sua faccia, contro il suo naso. CRACK. Eddie conosceva bene quel suono, il naso si era rotto. "NOOOO!" ricominciò ad urlare. "ZITTO CAZZO! ZITTO TI HO DETTO" replicò Victor e Henry si avvicinò al piccoletto. Gli tirò un altro schiaffo e lo minacciò, "Osa aprire bocca un'altra volta e non ti risparmierò, farai la sua stessa fine". Eddie non disse niente ma qualcosa fece. Sputò in un occhio a Bowers e gli morse il naso; quello in risposta gli tirò una ginocchiata in pancia, un pugno in un occhio e Eds perse i sensi. Richie era allo stremo ma la rissa non era di certo finita lì. Victor lo scaraventò a terra e gli diede un calcio sulla schiena facendolo distendere sul terriccio che ora si stava tingendo di rosso sangue. Bowers prese un ramo e iniziò a pestare il ricciolo, lo picchiò come fosse un cane, un cane piccolo, solo ed indifeso. Dopo una decina di colpi si fermò e gli strappò la maglietta, gli incise le iniziali H.B. sulla spalla destra, gli diede ancora qualche colpo a pelle scoperta e poi gli tirò un calcio alle costole facendogli sputare sangue sui sassi. Richie si allungò cercando di prendere un altro ramo lì vicino ma Victor gli schiacciò la mano ancora prima che potesse appoggiarla rompendogli tutte le dita. Il ricciolo non riusciva più neanche ad urlare e quindi si rassegnò al suo destino. Henry lo prese per i ricci, gli alzò la testa verso la schiena, gli strappò gli occhiali dalla faccia e li buttò a terra frantumandoli. Lo rivoltarono. Victor gli prese una gamba, la distese, gliela ruppe schiacciandogliela contro una roccia e gli tirò altri due colpi alle costole rompendogliene altre tre. Bowers si abbassò ed estrasse la lama del coltello. Iniziò ad incidere una linea sul volto del ragazzo mezzo morto seguendo i suoi lineamenti e lo minacciò, "Se osi parlare con qualcuno di questo, sei MORTO!" e su quest'ultima parola calcò di più con il coltello e fece il solco finale più profondo, facendo quasi vedere la mandibola sotto la carne strappata. Si alzò, gli sputarono entrambi addosso e poi Criss gli diede il colpo di grazia tirandogli un ultimo calcio in faccia.
scusatemi un sacco per non aver pubblicato nulla per due settimane ma in questo periodo scolastico sono stato pieno di verifiche, quasi una al giorno. da ora in poi non ho praticamente più niente da fare quindi forse aggiornerò un po' più spesso, magari anche meno che una volta a settimana. detto questo O MIO DIO 1500 letture. ma siete seri?! non state scherzando?! oddio grazie mille a tutti quelli che stanno leggendo e sostenendo questa fanfiction vi ringrazio di cuore, mi aiutate ogni giorno con ogni lettura in più, grazie mille
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Eh già, ti amo... // Reddie
FanfictionStoria Reddie. Eddie si trasferisce dal New Jersey al Maine dove conosce Richie, di cui si innamora a prima vista, e gli altri membri del Club dei Perdenti, Beverly, Bill, Mike, Ben e Stan. Riuscirà Eddie a farsi amare da Richie? Riusciranno a mante...