"No, no, ti prego" singhiozzò Sero, colto da un radicato terrore, nel momento in cui potè constatare, oltre le sbarre della propria cella, la giovane incaricata a giustiziarlo, a privarlo della sua essenza.
"Fa silenzio." Lo sgridò con tono severo Kyoka, dando una breve e svelta occhiata alle sue spalle, tirando fuori un mazzo di chiavi color rame sporco e arrugginito, evitando di produrre troppo baccano.
"Cosa fai?" Balbettò una seconda volta lui, vedendo la ragazza aprire la gabbia, scrutando come stesse frettolosamente slegando le catene ai suoi polsi e alle sue caviglie.
"Ti porto in un posto" Fece lei, afferrandolo bruscamente per il braccio, incitandolo ad alzarsi, "cammina" ordinò fermamente.
"Ti scongiuro, non uccidermi" Acqua calda e salata rigò le sue guance, non riuscendo in alcun modo a contenere il timore di perdere la vita, "farò tutto ciò che vuoi, ma ti prego" continuò, venendo ripetutamente spinto dalla giovane ogni qualvolta si girasse o fermasse, percorrendo il cammino verso la sua fine.
"Finiscila di piagnucolare" Roteò gli occhi, lei, stufa delle ripetitive lamentele, sorreggendo con una mano la fioca luce che la candela produceva, dirigendosi fuori dalle segrete, attraversando quel lungo ed inquietante labirinto di corridoi, fino a giungere all'esterno.
Con il pollice, Sero asciugò una lacrima intenta a percorrere il suo viso, nel momento in cui lo scuro e sereno cielo, colmo di piccoli punti luminosi, fece la sua improvvisa comparsa sopra egli, come se soltanto la semplice visione di esso fosse bastata per tranquillizzarlo.
Si rese conto quanto librarsi verso l'alto, spiccare il volo in un salto, sentire il vento scalfire il proprio viso e volteggiare tra le nuvole diretto verso l'orizzonte, fosse una delle realtà più belle che lo caratterizzavano.
Per un attimo, poté comprendere cosa i Puri provassero, l'invidia e la rabbia che avvertinavo nei confronti di creature nettamente più potenti e maestose di loro.
Forse, se anche lui fosse stato un essere umano, avrebbe percepito un infinito odio verso chi riusciva a rendere tramite una trasformazione, il cielo raggiungibile.
"Mi dispiace" Sussurrò in un filo di voce Kyoka, colpendo con forza la parte posteriore del capo del ragazzo, con il proprio gomito.
"Ma non ho altra scelta." Si giustificò, sospirando, portandosi una ciocca di capelli neri dietro l'orecchio, osservando giacere al suolo il corpo svenuto di Sero.
Ella odiava, più di ogni altra cosa, fare quel genere di lavori, ma in alcun modo avrebbe potuto sottrarsi ai suoi doveri, tradire la sua gente.
Infatti, Kyoka, da parecchi mesi si era infiltrata astutamente nel covo dei Puri, osservando dall'interno tutte le loro strategie di combattimento e, soprattutto, fu abile nell'impadronirsi di un ampio bottino di informazioni, da riferire al giovane e valoroso Todoroki Shoto.
Ma stavolta, qualcosa di molto più rischioso l'avrebbe coinvolta, trasportando nella sua terra natia colui che, in un momento di terrore, aveva ceduto ai rivali il punto debole degli Ibridi.
Il suo popolo, quello che Sero riteneva una vera e propria famiglia, non desiderava altro che vedere la sua testa su di una picca.
"Mio Signore" Fece il suo ingresso un soldato, all'interno della vasta camera da letto del sovrano, "sono arrivati" lo informò, mantenendo lo sguardo saldamente piantato al suolo, in segno di rispetto.
"Bene" sentenziò Shoto, voltandosi da quella che era la sua terrazza, dove vi era visibile il proprio vasto impero.
Impugnò in un veloce movimento la spada, deposta delicatamente accanto al suo candido letto, "facciamo velocemente" uscì, sorpassando il suo interlocutore, percorrendo le scale, sino ad arrivare all'ampio giardino posto di fronte al castello.
Sero si risvegliò ai piedi del suo Lord, mentre confuso e spaesato, incontrava lo sguardo variopinto del nobile, la fitta e oscura nebbia che un occhio esternava e il puro zaffiro che l'altro mostrava.
"Maestà..." Mugugnò l'infedele, ancora fortemente stordito dal dolore che opprimeva il suo capo, pensando si trattasse di un'allucinazione.
"Al Tronco del Traviamento" brandendo la lama, alzandola in maniera eretta, Todoroki impartì il suo volere, indicando il grande albero reciso a pochi metri di distanza dalla sua persona, sul quale, da generazioni, gli Ibridi venivano giustiziati per tradimento.
Kyoka e il cavaliere al suo fianco, colui che l'aveva scortata dalla capitale degli umani sino alla sua terra, fecero ciò che gli era stato comandato, afferrando il traditore per le braccia, facendo strusciare il suo corpo privo di forze sino al legno, adagiandolo, lasciando sporgere la testa.
Todoroki si avvicinò, pronto ad adempiere ai suoi doveri, costretto a farlo.
Si mise in posizione, ponendo un piede di fronte all'altro "che questo vi rammendi" alzò l'arma argentata al cielo "che il tradimento non desterà impunito" fece, osservando come tranquillo il volto di Sero riposasse, avendo nuovamente perduto conoscenza, "non possiamo permetterci una guerra civile, non ora che il nostro diritto di vivere prorompente giunge" concluse il suo discorso, ricordando ai presenti la critica posizione in cui la loro specie si era inevitabilmente ritrovata.
Al fianco dell'arbusto mozzato, il Tronco del Traviamento, vi era una candela accesa, come se le anime colpevoli che lì venivano processate, meritassero un ultimo attimo di luce, un ultimo contatto con il fuoco, l'elemento che li aveva resi Ibridi.
Esitò, il Lord, ipnotizzato dai sinuosi e lenti movimenti della fiamma, mentre un enorme senso di colpa, di insoddisfazione lo attanagliava.
Ma, nonostante il suo cuore non volesse contribuire, non volesse far raggiungere a quel povero ragazzo un eterno sonno, fece ciò che era in suo dovere, ciò che avrebbe protetto la propria terra, la propria gente.
Un colpo secco e la lama tranciò il suo collo, facendo cedere in un taglio netto la testa di Sero dal resto del busto, rotolando lentamente a terra, mentre intorno non vi era che silenzio, ed un orribile e palpabile sensazione di morte.
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Buona Pasqua!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, alla prossima ♡.
- anchenot
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Ardens caedis // KIRIBAKU
FanfictionNessuno si sarebbe mai aspettato che l'avvenimento più bramato, l'estinzione di quelle mostruose creature che avevano mutato il mondo in un cumulo di macerie e cenere, avrebbe rappresentato una delle più grandi sciagure per il genere umano, facendol...