Capitolo 11

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In un scatto, il biondo si trovò costretto a ritrarre la mano dal volto dell'altro, quando lo stridulo suono del cigolio della porta si diffuse nella stanza.

Al suolo, leggere e fresche gocce d'acqua andavano ad infrangersi, mentre Izuku entrava nel luogo in cui era solito fare esperimenti, guarire i feriti, tenendo tra le mani un umido straccio.

Fece un passo indietro, Katsuki, lasciando all'altro lo spazio necessario per eseguire il proprio compito, mentre in silenzio lo osservava passare delicato il panno sulla pelle dell'Ibrido, ripulendo le zone in cui la sua lama si era precedentemente scagliata.

Si morse appena la lingua, Midoriya, nel tentativo di sopprimere le numerose domande che nella propria mente vagavano, non riuscendo ad ottenere alcun risultato.

"Comandante" lo chiamò il Ricercatore, mentre seduto su di uno sgabello in legno gli dava le spalle, "il suo atteggiamento è stato spunto di mie numerose riflessioni, sa?" sentì sotto il suo tocco il rosso irrigidirsi, consapevole che egli stesse solo fingendo di riposare.

"Cosa intendi dire?" Si mise a braccia conserte Bakugo, aggrottando appena la fronte.

"Non le chiederò il motivo delle sue insolite gesta, non rientra nel mio interesse saperlo" fece più pressione sul braccio di Eijiro, quasi stesse fremendo a trovare risposta a ciò che stava per proferirgli, "mi domandavo solo" sussurrò, in un filo di voce, "come può un guerriero valoroso come lei, devoto tanto alla propria gente quanto al proprio re, schierarsi dalla parte di un nemico?" procedette, tutto d'un fiato.

"La curiosità uccide, Maestro" ringhiò Katsuki, afferrando brusco il colletto del giovane, alzandolo da terra, rovesciando in quel gesto lo sgabello, mentre le sue iridi si incupivano, alimentate da un'improvvisa furia.

Come poteva essere riuscito a smascherare la sua recita, quando il sovrano stesso non ne era stato in grado?

"Questa sua reazione mi fa comprendere quanto i miei ragionamenti abbiano fondamenta" deglutì, abbandonando a terra il panno, "ma non si senta minacciato, non era mia intenzione" avvolse con le dita il polso dell'altro, nella richiesta di lasciarlo andare.

"Tu" in un attimo, tutto gli parve acquisire un senso, "hai donato al Lord il falso metallo, non è così?" strinse la presa alle sue vesti, riducendo le palpebre a fessure.

A quelle parole, Eijiro schiuse lievemente un occhio, rendendosi conto di come le cose si fossero rivelate molto più complicate rispetto a quanto credeva in principio.

Forse, la morte della sua specie non sarebbe più stata tanto imminente, forse, il fato gli avrebbe donato un'ultima fioca, ma reale speranza.

"Perché?" Continuò il comandante, istigato dall'improvviso e straziante silenzio di Izuku, non riuscendo a trovare una ragione valida a tale scelta, "hai sabotato la tua fazione" lo smosse, stringendo i denti, "hai condannato la tua stessa gente" sbraitò, privo di alcun controllo.

"E anche lei" sussurrò l'altro poco dopo, osando alzare i propri smeraldi ed innocenti occhi sui suoi, "nell'esatto istante in cui ha concesso la vita a quell'Ibrido" azzardò, non avendo ormai più nulla da perdere, "l'ha strappata a tutte le persone per cui lotta ogni singolo giorno" alzò il mento, venendo lentamente posato al suolo, mentre il biondo per la prima volta non sapeva come controbattere.

"Se è il mio tradimento che la tormenta, non tema, ne perderei la vita riferendo al Lord la realtà dei fatti" lo rassicurò, sistemandosi le vesti sgualcite, mentre scrutava Bakugo non aprire bocca, con lo sguardo fisso nel vuoto e la gola secca.

"Termina il tuo lavoro" lo congedò in seguito egli, distaccato, dirigendosi a passo spedito verso l'uscita, sbattendo la porta alle sue spalle.

Al calar del sole, in giro per i vicoli più umili e i luoghi più sfarzosi, non vi era che Kyoka, la quale assieme ad altre donzelle, avrebbe dovuto annunciare a tutti la celebrazione di un'imminente festività, dovuta alla, ormai certa, vittoria dei Puri.

Agitava in aria una piccola campanella, mentre si chiedeva come fosse arrivata a quel punto, ad abbassarsi a tali umiliazioni per il solo e mero piacere degli esseri umani.

Il suo sguardo si fece particolarmente attento, quando poté distinguere non troppo lontano, un verde groviglio di ricci farsi spazio tra i cittadini, sorridere amabilmente a chiunque incrociasse i suoi occhi.

Ella dunque, scattò in avanti, andando inevitabilmente a sbattere contro una donna intenta a comprare verdura, facendo rovesciare a terra le monetine che brandiva nel palmo.

Alcuna scusa fuoriuscì dalle labbra di Kyoka, troppo occupata ad afferrare il polso di Midoriya, trascinandolo via dalla confusione del mercato.

Si introdusse in una stretta stradina a fondo cieco, lanciandolo prepotente contro la parete.

"Oggi non è la mia giornata fortunata" emise un'espressione di dolore, Izuku, strizzando un occhio per l'urto, massaggiandosi con una mano il retro del collo.

"No, non lo è" fece lei a denti stretti, lasciando cadere in malo modo al suolo, in una pozza, la campanella che poco prima faceva tintinnare ripetute volte in aria.

"Ci conosciamo forse?" mostrò perplessità ai suoi movimenti il giovane, inclinando appena il capo.

"Ascoltami" sentenziò ella fermamente, "stanotte Lord Todoroki, colui che regna la fazione degli Ibridi, desidera vederti" gli bisbigliò, consapevole che se orecchie indiscrete avessero sentito tale conversazione, non sarebbe stata solo lei a rimetterci.

"Vedere me?" Socchiuse le labbra il Ricercatore, mentre una scintilla attraversava le sue iridi, mentre il suo battito diveniva celere.

"A mezzanotte in punto fatti trovare nei pressi del retro del castello, ti condurrò da lui" ella poggiò un palmo al muro, vicino al suo capo "sii puntuale, detesto i ritardatari" soffiò infine, allontanandosi dalla sua figura, mescolandosi nuovamente alla folla.

Izuku, restò lì fermo a fissare la campanella che zuppa giaceva in quella mescolanza di acqua e fango, perduto tra i suoi pensieri.

"Spero non abbia dubitato della mia parola" seppe solo pronunciare, tra sé e sé.


Spero vi sia piaciuto, alla prossima ♡

- anchenot

Ardens caedis // KIRIBAKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora