Capitolo 5

839 106 28
                                    

Il luogo era per lo più buio e trasandato, grandi ragnatele ornavano ogni angolo di quella piccola stanzetta, mentre il Ricercatore di corte, era intento a studiare con attenzione le interiora della carcassa di un roditore.

In una gomitata involontaria, fece crollare al suolo una pila di vecchi ed impolverati libri, grandi e spessi mattoni il cui argomento si accentrava principalmente intorno all'anatomia degli Ibridi, il pesante tonfo di questi ultimi lo fecero sobbalzare.

Si portò la mano al cuore, tentando di regolarizzare il battito cardiaco, mentre con i suoi smeraldini occhi, osservava lo stomaco spalancato di quel povero animale.

"Ricercatore" lo richiamò una grave voce alle sue spalle, "siamo incaricati di scortarla dal Sovrano" due uomini robusti, sottoposti del re, esposero al giovane le loro intenzioni, nel momento in cui si accostarono alla sua persona.

Non fece troppe domande, Izuku, si limitò a togliere lo sporco grembiule che indossava, slegando il nodo posto dietro il suo collo, e ad asciugare in un frettoloso gesto il sudore fisso ai lati della sua fronte, nel tentativo di rendersi un minimo presentabile di fronte al suo re.

A testa bassa, poi, Midoriya giunse sino alla sala del trono, porgendo i suoi saluti al Lord con un inchino.

"Avvicinati" Lo incitò egli con un cenno del palmo, facendo rimbombare il suo possente tono di voce in tutto il vasto e regale atrio.

"Mio Re, quale ragione lo ha spinto a convocarmi?" Espose il dubbio che più gli premeva, Izuku, sorridendo gentilmente al suo sovrano.

"Vi è un metallo, più prezioso dell'oro" Fece Enji, osservando i cari anelli che minuziosamente ornavano le proprie dita, "la nostra stessa sopravvivenza, ne dipende" lo guardò negli occhi, scrutando attentamente le sue genuine e pure iridi color smeraldo "perciò, in quanto Ricercatore di corte, desidero che tu ti faccia carico di un importante compito: trovarlo e portarlo a me" ordinò, non lasciandogli possibilità di scelta.

"Di che metallo si tratta?" Osò chiedere Izuku, sorpreso dal fatto che una responsabilità tanto grande gli fosse stata data.

"Non sono a conoscenza del suo nome" confessò la sua ignoranza in merito, Todoroki, "ma non deve importarti" sentenziò, in seguito, "ciò che ti è permesso sapere, è che esso si rivelerà per noi un importante spiraglio di luce, di speranza, nella guerra che da tempo combattiamo" lo informò, non volendo volontariamente metterlo al corrente di altro.

"In tal caso, spero di potermi rivelare utile a raggiungere codesto spiraglio, Sire" pronunciò tali parole, Midoriya, felice di poter contribuire alla sopravvivenza della sua specie.

"Sarà meglio per te" gli riferì Enji, in tono severo, "partirai oggi stesso, ho già fatto preparare un cavallo e un cavaliere pronto a scortarti" lo rassicurò poi, "dunque, buon viaggio" gli augurò infine, ghignando appena, potendo scorgere non troppo lontana, la scorciatoia che lo avrebbe portato alla vittoria, la sorprendente soluzione che avrebbe sprigionato la rivalsa su suo figlio.

"È troppo pericoloso" preoccupata, Momo strinse il palmo al polso di Shoto, bloccando i suoi movimenti, temendo per la sua incolumità, mentre la buia oscurità della notte non faceva altro che incombere su di loro.

"Ho il dovere di proteggere la mia gente, Yaoyorozu" le ricordò, scostandosi lesto dalla sua presa.

"Da morto non potrai proteggere persona alcuna" fece ella, riflettendo su come i Puri si stessero muovendo affinché potessero impossessarsi il prima possibile del metallo, credendo che in quel momento, dirigersi al vulcano fosse una pessima idea.

"Devo farlo, non ho altra scelta" espose la sua opinione, Todoroki, "i rischi a cui andrò in contro non intaccano minimamente ciò che sono in dovere di fare: trovare il metallo prima di loro" disse, allontanandosi da ella, colei che imperterrita continuava ad elencare la serie di pericoli che lo avrebbero travolto, prendendo tale decisione.

"Anche se lo trovassi, che cosa faresti, poi? La sua sola presenza basterà a indebolirti, entrarne in possesso per te sarà impossibile" le ricordò lei, provando in tutti i modi a dissuaderlo da quel piano suicida, "resta qui" i suoi occhi divennero lucidi, tristi al pensiero della morte dell'altro "con me" supplicò, osservandolo montare a cavallo, come se le sue disperate parole non lo scalfissero minimamente.

"Riposati, Yaoyorozu, farò il mio ritorno il prima possibile" si limitò a dire egli, fuggendo al galoppo verso sud.

Se si fosse trasformato, poco più di un battito d'ali sarebbe bastato per giungere a destinazione, ma, inevitabilmente, avrebbe in quella maniera attirato l'attenzione su di sé, mandando così in fumo la riuscita del suo piano.

In alcun modo poteva permettersi di correre un rischio simile, essendo anche consapevole, inoltre, che l'intera fazione dei Puri fosse perfettamente a conoscenza della sua possente e maestosa forma da Drago, considerata la grande particolarità che lo contraddistingueva:

Egli, era l'unico essere in grado di sprigionare dalle proprie fauci sia fuoco che ghiaccio.

All'alba, finalmente, dopo aver raggirato la capitale degli umani, inoltrandosi in fitte foreste, seppe abilmente raggiungere l'agognata meta.

Si ritrovò ai piedi di tanta imponenza, un vulcano dormiente, che non esitava, nonostante stesse giacendo da millenni, a inondare l'olfatto di Todoroki con un forte odore di bruciato.

Impugnò strette le redini, in allerta, consapevole che il pericolo più grande si sarebbe mostrato in quell'esatto istante.

Lentamente, proseguì la cavalcata ai piedi del vulcano, girando attorno ad esso, potendo percepire però, in un preciso istante, una sorta di calo di pressione, come se le sue forze lo avessero improvvisamente abbandonato, lasciando scoperto il suo lato umano.

Scese da cavallo, barcollando appena, mentre con le gambe tremanti si accovacciava al suolo.

Scavò con le dita, avvertendo, poco più sotto di lui, la ragione per cui il suo mondo stava rischiando di sgretolarsi, di divenire un cumulo di macerie.

"Ardens caedis..." recitò con un filo di voce tali parole, leggendo ciò che era stato inciso in maniera permanente nella pietra, sotto terra.

"Mi scusi, posso esserle utile?" Una gentile ed educata voce alle sue spalle, gli fece gelare il sangue, dandogli la consapevolezza di essere stato, molto probabilmente, scoperto.


Spero vi sia piaciuto, alla prossima ♡

- anchenot

Ardens caedis // KIRIBAKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora