Grida, ossa carbonizzate e un miasma soffocante, fu ciò che Denki visse in quelli che erano i suoi ultimi istanti, prima che le fauci acuminate dell'ibrido, pregne del sangue dei compagni caduti, lo raggiungessero.
Percepiva il terrore dominarlo, paralizzato dalla consapevolezza che non vi sarebbe stato più nulla di egli, nulla che i propri cari avrebbero potuto piangere.
Ma d'improvviso, la terra tremò, possenti artigli creparono il suolo davanti Kaminari, e il ruggito di tale bestia squarciò la notte, prepotente e violento, proteggendo sotto il proprio addome Denki.
Egli rimase immobile, tremante, temendo che presto il suo riparo sarebbe svanito, e la sua ora giunta, ma non accade.
Kyoka si avvolse tra le fiamme, prima che Denki venisse divorato, e mutò, la corazza che infranta venne rimpiazzata dall'epidermide formata da scaglie, il proprio respiro umano divenuto l'inferno.
Ruggì contro un proprio simile, proteggendo quel Puro che aveva rischiato tanto nel nascondere il proprio segreto, mostrandosi maestosa e imponente di fronte all'altro, in mezzo al fuoco che lacerava la capitale dei soli umani, e la infrangeva.
L'ibrido non osò oltre, non pretese di divorare quell'umano, eppure ne rimase sorpreso, e diffidente si allontanò a compiere gli ordini che gli erano stati impartiti.
Jirou tornò alla propria forma umana, avvicinandosi a Kaminari, sfiorandogli il viso sudicio di fuliggine e sangue "stai bene?" gli chiese, mentre le grida si levavano come una terrificante sinfonia.
"perché proteggermi?" posò le iridi ambrate su quelle onice dell'altra "perché rischiare tanto?" e per un istante egli non udì più devastazione, se non il petto esplodere dal battito del proprio muscolo vitale e il fiato affannato di Kyoka.
"perché tacere sulla mia natura, Kaminari?" sussurrò a un palmo dal suo viso "perché nascondere tanto?" fu tutto ciò che proferì, prima di intrecciare le dita alle sue, e fuggire con egli dal rogo che si estendeva nella capitale.
Kirishima posò le iridi brune su quelle vivide di Katsuki, deglutendo a tale richiesta, come se avesse realmente avuto scelta, ma esitò, mettendo in dubbio le certezze che sin dalla nascita lo avevano accompagnato e plasmato.
Bakugo non distolse lo sguardo dal viso di egli, quasi supplice, come se con esso lo stesse pregando di non lasciarlo, di non abbandonare la propria persona, ma prima che potesse proferire ulteriore parola, o lasciare realmente che seguisse la propria stirpe, un ruggito colmo di agonia squarciò le grida umane.
L'ibrido che per Eijiro era giunto in soccorso venne ferito, una lancia dalla punta acuminata lacerò un bulbo oculare di tale bestia, mentre il fragore del suo lamento dilaniava l'udito di chi ad egli stava attorno.
Katsuki lasciò il polso di Eijiro, portandosi i palmi alle orecchie, coprendosele a causa dei lamenti assordanti del possente drago, il quale incapace di dominare dolore e concentrazione batteva in disperati e vani tentativi le robuste ali.
E quando la vista abbandonò l'ibrido, questo si lasciò cadere verso la pira che lo attendeva al suolo, provocando, con l'ultimo estremo sforzo di riprendere a volare, una corrente d'aria abbastanza travolgente da sbilanciare Eijiro sul cornicione del terrazzo, facendogli perdere il contatto con il marmo di esso, scivolando, seguendo la bestia in quella caduta mortale.
"EIJIRO" ma fulmineo, Katsuki si sporse oltre la ringhiera, con un improvviso terrore a contorcergli le membra, afferrando una sua mano prima che potesse perderlo tra le fiamme, posando le iridi sulle sue dall'alto, mentre sotto di egli la bestia bruciava.
Kirishima a palpebre sgranate strinse la mano del comandante, la propria vita nuovamente appesa ad una sua decisione, ancora sospeso nel vuoto dell'imminente sonno eterno.
Ma nel momento in cui le proprie iridi tornarono a posarsi in quelle dell'umano, che saldo non gli permetteva di cadere, il timore si dissolse.
E quando finalmente Bakugo fu capace di distogliere lo sguardo dal viso sporco di fuliggine dell'altro, e dalla sua chioma ardente fargli da corona in quel vento rovente, Eijiro si gettò tra le braccia di egli, con ancora il terrore fisico scuoterlo in tremori.
Katsuki batté le palpebre, incapace di allontanarlo, incapace di comprendere come avrebbe dovuto reagire a tale movimento, ma prima che potesse riflettere, prima che la ragione lo informasse del spaventoso sentimento che nel proprio animo si stava insediando, egli portò le dita tra le ciocche vivide dell'ibrido, e il braccio libero ad avvolgergli un fianco, stringendolo come mai fu capace di fare.
Entrambi sprofondarono, in quel rogo che li accerchiava, nell'essenza dell'altro, assaporando tale momentanea pace, che in quel massacro furono capaci di generare.
Izuku, aggrappato alla nuca dell'imponente drago dal manto perlaceo, scrutava distante la capitale in fiamme, dove aveva vissuto, e si chiese, colmo di colpa, se sacrificare anche degli innocenti fosse stato realmente necessario.
"che vita mai potrei avere tra la sua gente, leader Shoto" sussurrò, mentre la brezza gli gelava il viso "come può fidarsi di un traditore?" soffiò, posando lo zigomo sulla pallida e robusta epidermide della forma possente di Todoroki Shoto.
Dopo tali spontanee domande, il sovrano degli ibridi fece scendere Izuku sul terrazzo delle sue stanze, seguendolo poco dopo nelle proprie fattezze umane.
"mi chiedi perché ripongo tanta fiducia" si avvicinò ad egli, Shoto "mi chiedi come sia possibile che non ti abbia divorato invece di proteggerti" posò le dita sul viso avvolto da costellazioni di Izuku "e io ti chiedo perché, la prima volta che mi incontrasti, non mi lacerasti la gola debole com'ero" sussurrò a un palmo dal suo viso.
Midoriya alzò le iridi smeraldine su quelle bicolori di Todoroki "perché io lo ero per lei" confessò Izuku.
"quanta debolezza risiede nel semplice genere umano" sfiorò le sue labbra piene con le proprie "eppure, Izuku Midoriya, la tua mi accende" facendole combaciare poco dopo, posando il palmo su un suo zigomo, e quello libero alla base della sua schiena, facendo in modo che aderisse a se.
E Izuku non si ribellò, ma ne pretese ancora.
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spero vi piaccia ♡ al prossimo capitolo
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Ardens caedis // KIRIBAKU
FanfictionNessuno si sarebbe mai aspettato che l'avvenimento più bramato, l'estinzione di quelle mostruose creature che avevano mutato il mondo in un cumulo di macerie e cenere, avrebbe rappresentato una delle più grandi sciagure per il genere umano, facendol...