Capitolo 4

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Non era un altro stupido,noioso,lunedi.Almeno non quando arrivo la sera.Il cielo stellato splendeva , mostrandosi in tutta la sua bellezza,le migliaia costellazioni che lo rendevano magico.La bianca luce della luna sfavillava sopra ogni tetto di ogni casa. Tra le foglie di ogni albero ,sopra l'acqua di ogni fontana. Ma qualcosa iniziava ad oscurarla.Qualcosa dimagriva lo splendore di questi luci. Era il nero sul nero. Sembrava nebbia,di un nero sporco,polvere la qualle ormai stava,poco a poco,invadendo tutto.Era ovunque. Chiunque ci finisse dentro,non c'era scampo per lui. Era mortale. E per di più era viva .E quella mortale nebbia aveva già trovato la sua prossima vittima.

Il giovane ragazzo  era ormai sfinito. Stava combattendo già da parecchie ore con quelle 'cose' che sembravano fumo nero. Ok,forse erano abbastanza semplici da distruggere e forse era anche divertente. Ma quelle erano la solo per stancarlo,prima che arrivassero loro.Loro erano il vero pericolo. Aveva poco tempo. Doveva trovarla ,e doveva trovarla subito. Prima che fosse troppo tardi. Un lampo di luce a forma di saetta uscì dalla sua mano verso una di quelle nubi. Lo disintegrò in un lampo. Bene.Ma fino a quando poteva continuare così?

Come aveva previsto ,era sfinito. Doveva fermarsi,ma non l'aveva ancora trovata. E la nebbia nera non smetteva di perseguitarlo. Era ovunque. Forse,penso Gale per la prima volta,era stato un po' precipitoso a uscire così alla scoperto..No invece era stata la cosa giusta da fare.Un'po stupida ,ma giusta. Se non lo avrebbe fatto lui,chi altro si sarebbe fatto avanti?
Forse fermarsi davanti a una di quelle case. Ormai c'è ne erano tante in giro. Ma sapeva che avrebbe messo in pericolo chiunque lo avesse aiutato..
Non aveva svelta. Doveva rifugiarsi in una di quelle case. Scelse quella più vicina.Passo sopra il giardino ,fino alla porta della casa. Suono la campanella ma le sue gambe non aspettarono di più. Cade in ginocchia ,e l'ultima cosa che vide furono la porta aprirsi e una donna spaventata aiutarlo.Dopodiché divenne buio.

***

Era in ritardo,e la prima ora aveva matematica.Era una delle poche volte che andava in ritardo a scuola.  Miss.Peril ,la prof di matematica,non era cattiva ,ma era un'po troppo fissata con i numeri e il ragionamento. E il suo ragionamento lo stava portando a pensare che se non si  fosse fermata nell nuovo negozio di gioielleria. Entro in classe proprio mentre la prof stava leggendo il registro della classe.
- è in ritardo,signorina Lonny-,disse lei da sotto i suoi occhiali.
-In verità mancano ancora 5min-,rispose lei con un grande finto sorriso.
-Chissa se saresti così brava a rispondere anche a matematica..Vuoi provare?-,disse Miss.Peril,con un sorriso divertito.
-Hahaha..no-,ripose lei facendo una piccola risatina divertita. Evviva l'ironia.Si avvio lentamente verso il suo posto dove si sarebbe seduta. Peccato che si era già seduto qualcuno.
Dire che era un ragazzo,era poco.Era un bellissimo ragazzo.Aveva capelli neri ribelli,che scintillavano sotto la luce dell sole.I suoi occhi verdi erano bellissimi , il viso delicato e pulito.  Anche se era seduto ,si capiva che era più alto di lei.Il punto era che non l'aveva mai visto prima d'ora.La guardo per un momento stupita,poi parlo.
-Scusami ehm..tu chi sei?
Ma la prof di matematica rispose più velocemente di lui.
-Prima di iniziare la lezione,vi vorrei presentare con il nuovo arrivato:Gale Roseevelt. Trattatello come un di voi ragazzi!-,disse miss.Peril.
Quando Rei penso che avesse finito,la prof ricomincio;
-Ah e Rei..due cose ..
-Si?-,rispose lei.
-Prima:ti devi spostare sul banco alla tua destra perché come vedi c'è il nostro nuovo arrivato..
-E secondo?-,chiese lei sperando che non fosse quello che stava pensando..Era da un po' che non veniva interrogata.Miss Peril sorrise.
-Oggi mi stai simpatica. Perché non vieni a mostrarci la teorema di Pitagora?
"Cavolo",penso lei.Fece per alzarsi dalla sedia ,dove si era appena seduta ,ma nell momento in cui mosse la testa a sinistra i loro sguardi si incrociarono.Quello suo e quello di Gale.I suoi occhi azzurri e i suoi occhi verdi. Fu come se il tempo si fermasse.Quei occhi verdi ...gli aveva già visto prima,e invece no..gli sembrava che c'era qualcos'altro dietro i suoi occhi,il qualle lo sembrava conoscere da una vita,no anzi di più..

E fu lo stesso per il ragazzo.Ma specialmente quei occhi azzurri,gli facevano fiorire alcuni ricordi,ormai dimenticati e una missione molto importante.Come se quei occhi avessero il potere di fargli ricordare tutto ciò che ormai aveva dimenticato...Ma fu solo un flashback.

-"Che cos'è successo"?,penso Rei ,mentre camminava verso la lavagna.Una cosa era certa:era una esperienza tutta nuova ,che non l'aveva mai visto prima d'ora.Come se questo fenomeno avesse il potere di spaventarla e di renderla felice.Di sopprimerla o di farla saltare di gioia.Di renderla forte,ma nello stesso tempo debole.Che cos'èra?

La figlia di FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora