In un mondo in cui sei ricercata per aver lanciato la tua professoressa di italiano per più di tre metri,come se quella non pesasse 95,6kili ,e poi scappare come una deficiente pensando che con il tempo si risolverà tutto ,il posto migliore per nascondersi era la sala del teatro.Era buia , fresca e nessuno ci metteva mai piede ,visto che la scuola non organizzava quasi mai eventi del genere.E se per caso sarebbe venuto il bidello,be,si sarebbe nascosta.E per il cibo?Due merendine non erano chissà cosa,ma potevano andare.
Però, non capiva.Come non era mai riuscita a capire.Perche l'aveva fatto?Insoma una cosa era desiderare ogni santo giorno che la tua prof faccia quella fine,e un altra era farlo con le proprie mani.
Il ricordo di un giorno lontano fece capolino nella sua mente.Era successo una cosa simile anche allora.Solo che era piccola,e non sapeva dire se era successo per davvero o era stata solo una sua immaginazione.Eppure i suoi compagni di scuola hanno sempre sostenuto che fosse tutto vero.Era così stanca.
Voleva solo dormire.
Eppure non poteva ,non con quei pensieri che gli frullavano per la testa,seno avrebbe sognato dei brutti sogni.O meglio dei brutti ricordi.Come sempre.Voci gioiose ,risate cristalline ,ma anche urla stridenti infestavano la mensa della scuola primaria.Bambini , dell'età di sei-sette anni,correvano nella mensa ,felici per il fatto che finalmente era ricreazione,mentre le loro insegnanti avevano smesso di cercare di calmare i piccoli diavoletti da un bel po'.Correvano, in gruppi,da un tavolo a l'altro come se fosse la cosa più divertente del mondo.Tra ne una piccola bambina.La piccola testolina nera aveva i capelli raccolti in due graziose treccine,e indossava un bel vestitino bianco.
Però nessuno voleva giocare con lei .
Nessuno voleva mangiare con lei e soprattutto nessuno voleva sedersi accanto a lei.O meglio nessuno voleva che la bimbetta si si sedesse accanto a loro .Per questo vagava ancora nella mensa nella ricerca di un tavolo dove sedersi.Ma tutti la rifiutavano.Come se avessero paura di lei,o semplicemente lo consideravano inferiore di loro.Di norma semplicemente le dicevano di no e basta ,ma un gruppo di bambini viziati volle dare alla testolina nera una bella lezione,in modo che quella sciocca non potesse più dare fastidio a nessuno.
-Pposso sedermi a-accanto a voi?-,-disse con voce tremolante la piccola bambina.Il gruppetto di bambini smise di parlare,e per un attimo la loro concentrazione fu rivolta verso la testolina nera.
-tu non puoi sederti qui,perchhe sei brutta e cattiva.
-La mia mamma dice che sei stramba.
-Invece la mia mamma dice che sei un pericolo pubblico.
-Si e vero anche la mia.
-Si ,si proprio così..-,risposero in coro i bambini viziati.Allora uno di loro si alzò in piedi e si avvicinò alla bimba ,la qualle per conseguenza inizio a fare dei passi indietro.Finche non barcollò e cade all'indietro.Si rimise subito seduta sul pavimento cercando di trattenere le lacrime.
-Avanti ragazzi,diamo le una lezione una volta per tutte.-disse il bambino in piedi di fronte a lei,che si spostò in modo che i colpi colpissero solo lei.E cosi iniziarono a lanciare cibo verso la bimbetta seduta al centro della mensa,la qualle non poteva fare altro che proteggersi dal cibo che le veniva lanciato da tutte le parti.Piangeva,piangeva rumorosamente ma nessuno sembrava fare caso a lei.Più che per il cibo che le veniva lanciato, più che per la cattiveria che quei bambini le stavano facendo,Rei stava piangendo perché tutto quel cibo le stava sporcando il vestito,il vestitino bianco.Glie l'aveva regalato la signora Tjuna,che per qualche motivo , diceva che poteva tranquillamente chiamarla mamma oppure nonna.Lei era stata così gentile con Rei,che alla moretta le fu subito simpatica la signora con i capelli mezzi grigi.E con il passare dei giorni ,aveva imparato a volerla bene.E ora il regalo più prezioso, che aveva ricevuto dal l'unica persona che era stata gentile con lei ,veniva poco a poco rovinato davanti si suoi occhi.Quei bambini...erano davvero cattivi...Rei non sopportava più il fatto che ,non solo si comportassero così male con lei,ma addirittura le rovinavano l'unica cosa preziosa che aveva.
Erano loro a dover prendere una bella lezione.
La moretta si alzò in piedi , lentamente,con i occhi rosso sangue fuori dal orbite,e lancio un grido spaventoso e decisamente non umano,che fece sanguinare le orecchie di tutti i presenti nella mensa, mettendoli in ginocchia,mentre i vetri della stanza esplodevano in mille pezzi.
..."Hey mi senti,svegliati"...
..."Rei,su svegliati,avanti!"...Il ricordo della mensa spari poco a poco lasciando spazio al nero più totale,mentre una voce la portava alla realtà, costringendola a svegliarsi.
-Ma che diavolo...-,furono le sue prime parole appena si svegliò.
Si guardò intorno per vedere dove si trovava ,con scarsi risultati visto che non c'era molta luce.Poi una serie di ricordi la investi,facendola atterrare per i piedi a terra.
-Chi sei veramente tu ?..-,le -disse finalmente una voce davanti a lei.
-Non lo so -, sussurro infine lei.Spazio autore
Volevo semplicemente chiedere un piccolo,piccolissimo ,favore....visto che spesso mi succede di scrivere in modo sbagliato le frasi,intendo grammaticalmente, potreste benissimo correggere le frasi nell modo corretto.Io stessa so che in molte frasi sbaglio , infatti sto cercando di migliorare😅... comunque se vi va insoma potete farmi pure le critiche,sono accettate pure quelle😉🤣.
~Luna🌜
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La figlia di Fenice
FantasyRei è una normale ragazzina tredicenne ,costretta a vivere in una società piena di pregiudizi,dalla quale non verrà mai accetata completamente, per colpa del suo passato,del quale non ricorda proprio niente.Vive con sua nonna adottiva,prima di...