Capitolo 2

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Un rumore infernale , creato per infliggere disperazione ai poveri umani , stava facendo strada nel suo cervello.
La sveglia aveva come sempre interrotto i suoi sogni.
Rei si svegliò di soprassalto e si resse conto di trovasi nella sua solita  stanza.E con la solita stanza si intendevano i vecchi mobili,il  vecchio letto e tutti i altri mobili con l'aggettivo 'vecchio' davanti.Per non parlare poi della meravigliosa finestra con la vista dei cesti dei rifiuti differenziati.
Quella cavolo di sveglia non smetteva di suonare.Inizio a schiacciarla più forte.Niente da fare,quel affare doveva essersi rotto .La picchio così forte che la sveglia cadde dal comodino e fini a terra tintinnando.Pero non suonava più.
-Rei,che succede li?!Dimmi che non hai buttato di nuovo a terra la sveglia!-grido una voce dall'altra parte della casa.
-N..no -grido lei mentre alzava la sveglia da terra e la metteva a posto.Poi lentamente rimise bene una cornice li accanto che si era spostata unpo:la foto raffigurava la sua famiglia,o meglio quello che era stata un tempo;Suo padre era alto e possente,con gli occhi ed i capelli marroni.Teneva una mano sopra la spalla di una donna.Era bellissima.I suoi lunghi capelli neri le cadevano sulla spalla,e quali venivano messi in risalto dai suoi magnifici occhi azzurri.Ti potevi perdere in quei occhi.Sulle sue ginocchia c'era seduta una piccola bambina che assomigliava tantissimo alla madre.Poteva avere al massimo sei anni.
Dopo aver messo a posto la cornice con la foto,si mise l'uniforme della scuola.La preside Peters non si era ancora arresa nel fatto che gli studenti dovessero portare ogni giorno l'uniforme a righe e quadrati. A volte tutte quelle decorazioni la confondevano.

Uscì fuori dalla stanza e andò in bagno.Al primo contatto con lo specchio del bagno,penso di aver visto qualcosa di orribile ,simile ad una strega,ma poi si rese conto che era solo il suo riflesso sullo specchio.Sconfortata,si pettino i capelli e si lavo la faccia prendendo l'aspetto di una normale tredicenne , tra ne per  il petto quasi completamente piatto, diverso dalle sue altre coetanee. Lunghi capelli neri e occhi azzurri, tratti delicati , proprio come sua madre,tra ne i ciuffi ribelli sulla fronte.Quelli erano di suo padre.Almeno , così diceva la foto , no?

Scese in cucina per fare  colazione ,e trovo sua nonna la quale stava frugando qualcosa nel frigo.Dopo la dura ricerca,si volto con in mano un cartone di latte.Tjuna ,sua nonna era una dolce anziana sui 50.Era più o meno magra ,sempre con i suoi occhiali sotto i quali nascondeva il suo sguardo da detective.Inffati era una giornalista.
Si sedete sul tavolo e mangio la colazione a base di cereali ,sentendo il telegiornale insieme a sua nonna.
-...Un altro attacco è avvenuto questa notte nella periferia della città..cinque case distrutte..2 persone morte..3 dispersi..10 assaliti..non sono ancora stati identificati i colpevoli..tutta la città è in allerta.
Tjuna sospiro.Da quando erano iniziati i incidenti,aveva sempre molto da fare,e non solo come giornalista.Gli rimaneva così pochi tempo ..Guardo sua nipote.La sua testolina nera gli sarebbe mancata tantissimo.Ma era la cosa giusta da fare.Ormai non c'era più tempo.

La figlia di FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora