As you turn to your mind,
And your thoughts they rewind,
To old happenings and things that are done,
You can't find what's passed,
Make that happiness last,
Seeing from those eyes what you become,
-Bastille
Sta piovendo e Louis sente freddo, mentre le gocce d'acqua battono contro la finestra.
Sono quasi le due del mattino e non riesce a dormire. È sdraiato a letto da mezzanotte, avvolto dalle lenzuola di cotone, a fissare il ventilatore. La sua pelle sembra pizzicare ed è come se il suo corpo stesse fremendo di un'energia di cui non sa come sbarazzarsi. La verità è che non ha ancora la forza di alzarsi. Guardare le eliche del ventilatore girare lo rilassa, finché la sua mente non comincia a intorpidirsi mentre cerca di concentrarsi sul movimento rotatorio di un'elica specifica. Ad un certo punto però, l'immagine diventa un po' sfuocata ed è costretto a guardare altrove.
I suoi occhi ricadono sulla cassettiera nell'angolo della stanza, dove riesce ad intravedere le foto ritratte nelle cornici riposteci sopra. Ce n'è una di Zayn, una sua e una con Liam e del gelato spiaccicato su tutto il suo viso, seduto su una gondola un paio d'estati fa, quando avevano deciso di risparmiare e passare alcuni giorni a Venezia, ad immergersi in quella cultura. In quei giorni si erano persi nelle vie della città, ritrovandosi con le pelli pregne di sudore. Per quel motivo il piccolo chiosco di gelati che avevano trovato era stato una vera e propria manna dal cielo. Così avevano deciso che scattare una foto di quel momento sarebbe stato il modo migliore per ricordarsi di quella giornata.
Louis sorride e cerca di rigirarsi nelle lenzuola che però sembrano stringersi troppo attorno al suo petto, e gli sembra quasi di soffocare.
C'è una foto accanto a quella dell'Italia, di Doris ed Ernest, che li ritrae appena nati, quando Louis era corso in ospedale per poterli tenere in braccio per primo. Insomma, aveva i suoi diritti da fratello maggiore. Erano avvolti in delle copertine rosa e blu e Louis li fissava come se tutti i segreti dell'universo fossero nascosti in quei piccoli corpicini. Ricorda perfettamente quel giorno perché proprio mentre era sul punto di andare via, Harry era arrivato di corsa, quasi finendogli addosso, con un sorriso accecante e i suoi ricci meravigliosi, e aveva preteso di poter stringere i nuovi Tomlinson. Li aveva definiti 'i suoi nuovi fratellini.'
Louis ricordava bene il momento in cui aveva guardato Harry con il suo nuovo fratellino e la sua nuova sorellina, il modo in cui entrambi sorridevano ai due con gli sguardi pieni d'adorazione, usando i nomignoli più preziosi per farli addormentare.
Harry aveva sempre voluto dei figli. Più volte aveva detto a Louis che avrebbe voluto molti bambini in giro nella casa che un giorno avrebbero comprato.
E in ognuno di quei momenti Louis lo aveva guardato, pensando al futuro, e aveva sentito un forte senso di nausea risalirgli in gola.
Harry, il suo ragazzo deciso e sicuro, Harry che sapeva cosa voleva e non sembrava per niente spaventato dal fatto che allora avevano solo diciassette e diciannove anni.
Louis non era così. Non sapeva se avesse potuto farcela. Sistemarsi, mettere su una famiglia. Probabilmente Harry l'aveva capito in quel momento, mentre distoglieva lo sguardo da Louis che si stava occupando dei gemellini e parlava con Jay. Ed era stato proprio allora che Louis era riuscito a vederla, la vita che avrebbero potuto avere. Le feste di Natale in famiglia, le cene, i loro figli che giocavano in giardino e un cane che dormiva accanto al camino.
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Truth Be Told (I Never Was Yours) [Larry Stylinson || Italian Translation]
FanfictionHarry osserva Louis mentre arriccia il naso e morde la punta di una penna in assoluta concentrazione. È da un'ora che sta lavorando alla disposizione dei posti e diventa più frustrato ogni minuto che passa. Il castano sbuffa un sospiro e lo guarda c...