Chapter 13

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Love Is distance

Harry

"Non potete stare insieme" ...

E così fu: mia madre mi spedì a casa di Niall - cosa che Louis non prese per niente bene. Però noi ci vedevamo di nascosto nei bagni della scuola per stare un po' insieme, da soli.

Ma finita la scuola non avevamo altre scuse per vederci tranne quando uscivamo con gli altri ragazzi, ma comunque non potevamo più essere una coppia come una volta.

La verità è che ci eravamo allontanati. Così tanto che neanche ci eravamo lasciati come si deve. Così da un giorno all'altro, semplicemente, avevamo quasi smesso di parlarci. Eravamo come due sconosciuti, neanche come due normali e semplici amici.

Non parlavo neanche più con mia madre. Ogni volta che provava a chiamarmi io riattaccavo. Parlavo solo con Niall, delle volte anche con Liam e Zayn ma soprattutto con Niall. La sua cotta per me non era passata e varie volte avevo pensato a noi due come ad una coppia, ma era strano, come se in un certo senso stavo tradendo Louis. Anche se con Niall sarebbe stato tutto meno complicato.

"Ehy, Harry" Zayn mi mise una mano sulla spalla, "è tutto ok?" mi domandò con un mezzo sorriso sulle labbra.

Eravamo in pieno luglio e la scuola era finita da poco. Io e Zayn stavamo andando a cercare qualche lavoretto estivo giusto per guadagnare qualche soldo. Alla fine, io Niall e Louis, non avevamo più parlato con Zayn e Liam. I due continuavano, sicuramente, a vedersi di nascosto e noi non volevamo intrometterci. Anche se la curiosità mi divorava e volevo che ce ne parlassero.

Annuii leggermente, "È tutto ok, ho solo molto caldo."

In questo periodo mi era facile mentire. Non mi riconoscevo quasi più. Era così assurdo che mia madre mi avesse cacciato di casa e che per Louis fossi quasi invisibile, e tutto questo solo un paio di settimane fa. (Per il fatto di mia madre, mentre con Louis era finita solamente dieci giorni fa)

"Stai mentendo, Harry" disse Zayn mentre camminava al mio fianco.

"Anche tu" risposi solamente.

"Che vorresti dire?"

"Non che tu non sia sincero ma che non dica tutta la verità"

"Ognuno di noi a qualche segreto"

"Bene, tu hai i tuoi ed io ho i miei" tagliai corto.

Louis

"Payne, tutto quello che voglio è sdraiarmi su di un letto con il condizionatore acceso e avere un cellulare in mano. Cosa ci facciamo qui?"

Guidava la sua Range Rover nera senza dire una parola portandomi chissà dove mentre io pensavo solo al fatto che facesse un caldo della Madonna!

"Allora?" sbottai nuovamente.

"Zitto e non fare domande, siamo quasi arrivati" rispose con fare annoiato.

Volevo sferrargli un pugno sul muso come, una volta, sicuramente avrei fatto. Solo che ormai mi ero affezionato a lui e a Zayn.
Harry mi aveva proprio cambiato, ma scacciai subito quel pensiero riflettendo sul fatto che non ero cambiato, ero semplicemente maturato con il passare del tempo.

Con la sua macchina, Liam, entrò in un parcheggio e si sistemò per bene. "Perché mi hai portato qui?" sibilai.

Riconobbi subito l'edificio: era una palestra.

"Non intendo dire che tu sia grasso, assolutamente, solo, uh, seguimi e vedrai..." e mi trascinò all'interno di essa.

Era bianca e enorme e aveva inclusa, al suo interno, una piscina. "Non riesco ancora a capire il perché tu mi abbia portato qui" dissi poi con più calma scrutando il ghigno divertito del castano. Guardava alle mie spalle e ebbi quasi paura nel girarmi, ma lo feci.

Nella nostra direzione stavano arrivando uno Zayn divertito e un Harry accigliato. I nostri occhi si incontrarono. Al suo interno vidi paura, tristezza. I suoi bellissimi occhi verdi mi stavano parlando. Mi erano mancati.

Ma non dovevo arrendermi. Io ed Harry non potevamo più stare insieme. Anne, all'insaputa di Harry, (proprio l'ultimo giorno di scuola) mi aveva minacciato: dovevo stare lontano da suo figlio o avrebbe detto tutto a mio padre. Sicuramente Mark, se lo avesse saputo, mi avrebbe spedito in qualche altre parte del mondo. I soldi tanto non gli mancavano.

"Ciao ragazzi! Anche voi qui? Che coincidenza!" ci salutò Zayn troppo allegramente.

"No che non lo è" lo fulminai con lo sguardo.

"Il fatto è che io e Zayn ci siamo messi d'accordo per lavorare qui durante il periodo estivo e, diamine, perché non coinvolgere anche i nostri migliori amici?"

"Mi fidavo di te!" continuavo a ripetere mentre guardavo Zayn dritto negli occhi.

Per me era come un fratello minore e mi aveva pugnalato alle spalle. Proprio come quando il tuo fratellino fa una marachella e davanti a tua madre da la colpa a te, o quando gli dici di coprirti ma lui spiffera tutto.

Mi sentivo deluso, ma soprattutto tradito. Non volevo niente a che fare con Harry e quei due si erano messi d'accordo per farmelo incontrare casualmente nel posto dove casualmente dovrei lavorare per tutta l'estate?! Presi un respiro profondo...

"Io me ne vado!" dissi infine indignato. Ma una mano strinse con delicatezza il mio polso.

Strabuzzai gli occhi. Riconoscerei quel tocco e quella mano ovunque. Mi girai.
Harry mi aveva fermato.

E come la prima volta: occhi azzurri incontrarono occhi verdi.

"Non lasciarmi andare" (*)

E quale mostro avrebbe lasciato andare Harry Styles? Neanche io, Louis Tomlinson. Perché la verità è che ancora lo amavo, e mai il mio cuore avrebbe smesso di battere per lui. Neanche la distanza poteva mettersi tra noi due, che io lo volessi o no.

Let's stop pretending. (Larry Stylinson AU!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora