14 Capitolo Pt.1.

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Ormai è da 2 mesi e 5 giorni che sto qua, a girarmi i pollici come una nullafacente. L'unica cosa che, però, mi da stare qua senza impazzire è lui.
Colui che mi ha fottuto il cervello e lo ha preso in possesso per poterci giocare come vuole.
Certe volte non so come comportarmi, alla vista di lui che si morde il labbro, che si tocca il ciuffo, il suo modo di camminare, il suo atteggiamento da stronzo ma attraente allo stesso tempo.

Mi sveglio dai miei pensieri quando sento la serratura della mia cella schioccare e aprirsi, una figura  abbastanza piccola si pone davanti a me , una ragazza, forse della mia età, che viene portata in un altro lettino di fronte al mio. Sta zitta.
È spaventata, si vede il poliziotto la spinge verso il letto e a quel punto mi manda in bestia

"ohhhh ma ti sembrano modi? idiota!"

"lei stia zitta e se ne vada al suo posto" mi ordina urlando con il dito puntato verso di me.

"tu non mi dici certo cosa, dare ammasso di grasso che non sei altro, e in più maniaco del cazzo. Non vedi che è spaventata già della situazione in sé, e tu continui ad ampliare?
Ora, se non vuoi che ti mando a calci in culo esci da questa stanza, ci penso io a lei e a farla stare tranquilla! "

Arreso esce  dalla stanza e chiude la cella con quel grande mazzo di chiavi, che se mai sia perdesse glielo sbatterei addosso, e mi avvicino a lei.

Sta piangendo, mi fa tenerezza, così l'abbraccio forte forte e un po' sembra  tranquillizzarsi, smette di singhiozzare e le chiedo come si chiama.

"g-giulia."dice tremando

" non sei mai stata in queste situazioni vero? Comunque io mi chiamo Federica, ma puoi chiamarmi fede."dico sorridendo per farla sentire più a suo agio almeno per un po'

"grazie per avermi difesa fede.
È no non sono mai capita in queste situazioni, ma non ne voglio parlare scusa."

"stai tranquilla, sono fatta così mi piace aiutare.
Almeno ho qualcuno con cui condividere la mia stanza." dico ridacchiando

Si unisce a me e devo dire che è davvero una brava ragazza poi è molto piccolina.

"quanti anni hai?" dico incrociando le gambe e sedendomi di fronte a lei

"17 anni,Tu?"

"17 anche io!" dico battendo le mani e facendola sorridere

"credo che potremmo diventare molto amiche sai, e poi ti farò conoscere altre due ragazze ok?" continuo io

Lei timidamente mi dice un ok e sorrido.
Passiamo la giornata tra scherzi e chiacchiere per farla almeno abituare a questo posto di merda.

Arriva la sera e così anche l'ora di cena...

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