CAPITOLO 5

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Per fortuna la lezione andò bene.

Nessun attacco d'asma, nessun sintomo, niente di niente.

Ero in macchina con Aly quando il mio telefono vibrò.

Era Thomas.

Gli avrei raccontato della giornata appena sarei arrivata a casa, ma lui mi aveva preceduta.

Non visualizzai il messaggio fino a quando non entrai in camera mia, e, appena fui sola lo chiamai.

In un solo giorno erano successe troppe cose, chiamarlo avrebbe reso tutto più veloce e avrei risentito la sua voce.

Dio quanto mi mancava.

Io: Ciao Tom!!

T: Meg, sono felice che mi abbia risposto, pensavo che ancora fossi a scuola. Com'è andato il primo giorno lì in America?

Io: Bene. Anzi benissimo direi!

T: Mhhh... Qui gatta ci cova. Cos'è successo?

Sapevo che da dietro quello schermo si trovava un Thomas con un sorrisetto (😏)

Io: Allora...

Gli raccontai tutto. Della scuola, delle lezioni dei professori e di Dylan. Anche di Dylan. Thomas era un maschio, mi sapeva consigliare.

T: Fammi vedere se ho capito. Frequenti l'anno dei ragazzi più grandi e gli stessi corsi di uno dei ragazzi più fighi della scuola, lui ti ha notata si è venuto a complimentare con te per essere un anno avanti senza aver fatto la primina. Come se non bastasse a motoria eri in ansia perchè pensavi ti venisse l'asma e non avevi preso l'inalatore, Dylan ti rinota, pensa che ti senta male e ti poggia una mano sulla spalla chiedendoti se stessi bene e poi prima di andare a casa ti saluta.

Io: Esatto.

T: Ok. ORA SPIEGAMI COME QUESTE COSE POSSANO SUCCEDERE IN SOLO MEZZA GIORNATA! Se tutti i giorni è una cosa così credo che dovrò fare un altro contratto telefonico con più minuti e meno messaggi...

Io: Sì, credo che sia la scelta migliore!

Ci mettemmo a ridere.

Mi mancava terribilmente.

Perché non era riuscito a vincere la borsa di studio?

Già era difficile stare senza il mio migliore amico per un giorno, come avrei fatto per un intero anno scolastico?

T: Comunque, tornando a discorsi seri... Visto che ti conosco so già che non posso definire Dylan il ragazzo che ti piace perchè ancora non lo conosci molto bene, come farai a scoprire il suo vero carattere? Nel senso, se è così popolare come dici, anzi, come Alison dice, sarà difficile avvicinarsi a lui.

Io: Speravo che la risposta a queste domande me l'avresti saputa dare tu.

T: Fammi pensare... Come si avvicina un ragazzo apparentemente irraggiungibile?

Seguì un silenzio carico di pensieri che fu interrotto dall'esclamazione di Tom.

T: Ci sono!

Io: Sentiamo

T: Mi hai detto che frequenti gli stessi corsi di Dylan giusto?

Io: Sì esatto

T: Prima o poi dovrete fare dei progetti scolastici a gruppi. Quando li farete ti metterai in coppia con Dylan. Sì lo so sono un genio!

Io: Ehm... Tom... in realtà, ci avevo già pensato... ma Aly mi ha detto che qui in America, perlomeno in questa scuola, nei lavori a due le coppie sono scelte dagli insegnanti. E anche se non fosse non credo che sarei l'unica a voler stare con Dylan...

T: Giusto... hai ragione. Non mi viene in mente altro.

Io: Non preoccuparti. Ancora siamo al primo giorno no? Vediamo come continuano le cose.

T: Già, vediamo... Ma voglio rimanere aggiornato nei minimi dettagli ok?

Io: Ovvio! Ma anche tu non devi nascondermi niente chiaro?

T: Chiarissimo signorina Megan!

Ridemmo ancora.

Era sorprendente come Tom riuscisse a farmi ridere così facilmente.

Ero fortunata ad avere un amico come lui.

Mi sentii chiamare, era mia zia.

Io: Tom, ora devo andare, mia zia mi chiama. Ci sentiamo domani ok?

T: Ok, ciao Meg!

Avrei continuato quella chiamata per ore e ore e fu difficile premere il pulsante rosso di fine chiamata, ma non potevo stare sempre con Thomas, per quanto fosse difficile ora avevo un'altra famiglia e non potevo ignorarla stando ore al telefono con il mio migliore amico. Sarebbe stato irrispettoso nei confronti di mia zia, di mio zio, di Aly e di Tyl.

Ma nonostante questo non avrei mai e poi mai tagliato i miei rapporti con Tom.

Scesi al piano di sotto dove mi aspettava Aly seduta sul divano.

"Ehy Meggy, come è andata con Tom? Gli hai detto tutto?"

"Sì, ci dobbiamo tenere aggiornati"

"C'è una cosa che a pranzo non ti ho detto..."

"Dimmi che non è una brutta notizia"

"Nono, non ti preoccupare, anzi, credo che ti piacerà..."

Mi sorrise.

Odiavo quando qualcuno iniziava a dirmi una cosa e poi non finiva. Detestavo quell'attesa e Aly lo sapeva.

"Eddai Aly, lo sai che detesto quando non finisci un discorso!"

"Sì, lo so, è che la faccia  che fai quando faccio così mi fa morire dal ridere!"

E si mise a ridere.

"Sì, ok, essere buffa è una mia dote naturale, ma ora dimmi cosa mi dovevi dire"

"Modesta la ragazza. Comunque, non ti sei chiesta come facessi a sapere il nome di Dylan?"

"Onestamente no. Pensavo conoscessi il suo nome come si conosce il nome del più popolare della scuola."

"Sì, anche quello, ma c'è un'altra cosa. Conosco il suo nome come si conosce il nome del figlio del capo di papà"

"Aspetta, quindi mi stai dicendo che il padre di Dylan è il capo di James?"

"Sì esatto e non è tutto... ma non ti dico altro, vuole essere papà a farlo. Quindi sopporterai un po'!"

"Cosa?! No, ora me lo dici, non posso aspettare chissà quanto per sapere una cosa!"

"Ma infatti devi aspettare solo cinque minuti. Quando saremo tutti qui seduti. Mamma è andata a chiamare Tyl e papà si sta cambiando visto che è appena tornato dal lavoro. Cinque minuti, non di più"

Quando Aly finì di parlare scesero Jennifer e Tyl che si sedettero vicino a noi. Quell'attesa, anche se minima era insopportabile.

Cosa avrebbe dovuto dirci James di così importante? Cosa c'entrava Dylan? Cosa mi nascondeva Alison che in quel momento stava ridacchiando tra se e se, forse per essere soddisfatta di avermi fatto venire ansia?

Mentre tutti questi pensieri mi ronzavano nella testa vidi arrivare il padre di Aly e Tyl e lo osservai mentre si metteva comodamente seduto vicino a noi pronto a parlare.

LOST IN YOUR SMILE ||DYLAN O'BRIEN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora