CAPITOLO 22

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Finii di servire l'ultimo tavolo e poi tornai a riposarmi dietro il bancone.

Erano le 10:15 e la gente stava cominciando ad arrivare.

"Qui c'entra un ragazzo o sbaglio?"

"Cosa?" risposi distrattamente a Ki Hong risvegliandomi dai miei pensieri.

"Stai pensando ad un ragazzo. Me ne vuoi parlare?" disse rivolgendomi un sorriso dolce e apprensivo.

Annuii, dovevo parlarne con qualcuno.

Avevo molto legato con Ki Hong in quel periodo, era un ragazzo molto dolce, se c'era qualcosa che non andava lo capiva e non esitava a darmi una mano.

Mi è stato molto vicino aiutandomi a superare, almeno in parte, la cosa dei miei genitori.

Gli spiegai cos'era successo alcune ore prima e gli esposi le mie perplessità.

"Hai ragione, è una forma di gelosia e, arrivati a questo punto, credo che sia il caso di affrontare l'argomento"

"Fino a qui ci sono, il problema è che non capisco da cosa venga questa mia gelosia. Del resto Dylan non è mai stato mio. E non credo che la mia sia una gelosia di amicizia"

"Dylan non è mai stato tuo, ma una parte di te è sicura che lo potrà essere, ed è proprio questa parte che fa scaturire la gelosia"

"Sì, forse hai ragione. Stasera mi vado a scusare e vedo di chiarire"

"Bene così" e mi diede una piccola e delicata pacca sulla spalla accompagnata da un sorriso dolcissimo.

E' strano come da una piccola parte di me potesse scaturire una così forte reazione.

I miei pensieri furono interrotti da delle grida.

"Sono le 10:45, perchè la musica non parte?" in seguito a questa esclamazione si sollevò un coro di proteste che la andavano ad evidenziare.

Ki Hong era preoccupatissimo.

Non potevo vederlo così, quindi salii sul palco dove c'era anche il Dee-Jay che stava provando a calmare quell'orda di bestie inferocite.

In certe situazioni perdevo la pazienza facilmente, e questa era una di quelle.

"Quale parte parte della frase 'La festa inizia alle 11:00' non avete capito?!" urlai al microfono e tutti si zittirono.

Mi misi a ridere in modo beffardo e scesi dal palchetto.

Ki Hong mi venne incontro "Grazie Mè, come facevo quando ancora non eri arrivata?... Perchè stai ridendo?"

"Mi fa ridere come ognuno di noi, chi in un modo chi in un altro, sia ancora rimasto bambino. I bambini piccoli, quando hanno fame si mettono a piangere e non smettono fin quando non hanno ottenuto ciò che vogliono, in questo caso del cibo. Così quest'orda di bufali.
Ognuno è presuntuoso a modo suo"

"Che riflessioni profonde Megan!" e ci mettemmo a ridere.

Le nostre risa, però, vennero sovrastate dalla musica che aveva iniziato ad uscire dalle casse.

Le festa era iniziata.

Feci un respiro profondo e mi misi al lavoro.

C'era già una fila lunghissima di ragazzi e ragazze pronti ad ubriacarsi già dalla prima mezz'ora.

Mi muovevo agilmente dietro al bancone per soddisfare le richieste di tutti mentre Ki Hong metteva velocemente i soldi in cassa.

"Ma guarda chi c'è!" una voce stridula mi rivolse la parola.

LOST IN YOUR SMILE ||DYLAN O'BRIEN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora