CAPITOLO 11

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Bianco.

Tutto bianco.

Destra, sinistra, sopra e sotto.

Tutto monotonamente bianco.

Che stava succedendo? Ero forse morta?

No, questo non era possibile, sentivo delle voci.

Lontane e indistinguibili, ma erano delle voci ne ero sicura.

Forse erano quelle di Aly, Dylan e Logan.

O forse era tutto dentro la mia testa ed ero davvero morta?

No, no, dovevo aggrapparmi a quel "forse", a quelle voci.

Queste stavano diventando più forti ma sempre incomprensibili.

Erano più agitate però.

Diventarono ancora più forti e riuscii a distinguerne una: quella di Aly.

"Riprovaci! Riprovaci ancora!"

L'affermazione era seguita da dei singhiozzi. "M-Meggy!"

Era spaventata per me, questo era certo, dovevo dirle che ero viva, ero solo svenuta.

Provai a muovere una mano. 

Niente.

Un dito.

Niente.

Perché non riuscivo a muovermi? Perché non mi svegliavo? Cosa voleva dire quel "Riprovaci" che aveva detto Aly? A chi lo aveva detto?

Troppe domande cui non potevo neanche chiedere risposte.

Rimasi immobile, circondata da quel bianco per quelli che credetti dei minuti interminabili quando sentii qualcosa toccarmi le labbra.

I miei polmoni si riempirono d'aria.

Provai a chiudere la mano a pugno.

Si era chiusa! Ero sveglia!

"Meg!" era la voce di Dylan, questa volta era inconfondibile.

Aprii gli occhi.

Ero stesa su un lettino.

Probabilmente quello dell'infermeria della scuola.

"Meggy!" mia cugina mi saltò addosso.

"Ehy Aly!"

"Meggy ci hai fatto prendere un colpo!"

"Perché? Cos'è successo esattamente?"

"Megan sei svenuta" disse Logan

"Okay, fino a qui c'ero, ma poi? Come mi sono ripresa?"

I tre ragazzi nella stanza si guardarono imbarazzati e Dylan arrossì leggermente.

"Allora?"

Ti abbiamo dato un farmaco che si usa proprio quando avvengono queste cose, ma con te ci ha messo parecchio a fare effetto."

"Tutto qua? Beh allora non c'è da preoccuparsi!"

Se era andata veramente così ne ero felice.

Quando ancora ero incosciente e Aly era agitata in quel modo pensavo che la situazione fosse stata più grave.

Ma se era andata veramente così non c'era niente di cui preoccuparsi.

Solo un normale svenimento.

LOST IN YOUR SMILE ||DYLAN O'BRIEN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora