CAPITOLO 3

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La cena, come solito di mia zia Jennifer buonissima, passò veloce tra una risata e un'altra.

Quasi dimenticai il motivo per il quale ero lì.

Mi raccontarono di come avevano passato questi due anni, di come mi zio James era riuscito a trovare finalmente un lavoro come architetto e di molte altre cose che mi fecero sorgere il sorriso sulle labbra.

Io, Aly e Tyl ci stavamo alzando per andare in camera a parlare un po' prima di andare a letto quando mia zia ci interruppe: "Meggy, l'estate, come ben saprai, anche da noi sta per finire, non credo che tu voglia abbandonare la scuola così pensavo di iscriverti al college dove vanno anche Alison e Tyler. Ovviamente se sei d'accordo."

Mi trovai spiazzata.

Un college, non potevo nemmeno immaginare di quanti soldi ci volessero per poterci entrare.

Soldi che ovviamente io non avevo e mai avrei avuto.

"Zia, senti, io vorrei tanto continuare a studiare ma non posso permettermi di frequentare un college, non ho abbastanza soldi e-"

"Meggy, sei sotto la nostra tutela ora, abbiamo deciso noi di farti vivere qui. Ora è come se fossi nostra figlia, quindi non ti devono nemmeno passare per la testa problemi del genere ok? Penseremo a tutto noi, devi solo rispondere a questa domanda: Vuoi frequentare il college o no?"

Ero felicissima. Io e Thomas avevamo sempre desiderato di frequentare un college in America ed io ce l'avevo fatta. Certo, con Thomas sarebbe stato diverso, dovevo solo sperare che vincesse quella dannata borsa di studio per poter studiare qui. I risultati sarebbero usciti la prossima settimana ed ero abbastanza sicura che ce l'avrebbe fatta. Insomma, aveva tutti 10!

Senza nemmeno pensarci risposi alla domanda: "Sì, mi farebbe moltissimo piacere!"

"Bene, allora andate a letto, che domani andremo a comprare i libri!"

Tyl e Aly si alzarono e andarono di sopra pensando che li seguissi, invece io ero rimasta in salotto con i miei zii.

Mi avvicinai a loro quasi piangendo.

"Grazie!"

E li abbracciai forte. Dopodiché andai dai miei cugini che mi stavano aspettando.

****

Le vacanze erano ormai finite.

L'indomani sarebbe ricominciata la scuola.

Thomas non era riuscito a prendere la borsa di studio per solo mezzo punto di differenza da un altro ragazzo.

Era distrutto, poteva essere un'opportunità per stare ancora insieme.

Avevamo già pianificato tutto.

Avrebbe scelto di venire nella mia scuola e, visto che le materie che amavamo erano le stesse, avremmo frequentato gli stessi corsi.

Tutta la felicità però crollò quando si seppe che non aveva vinto quei maledetti soldi.

Era comunque felice per me ma soffrivamo insieme.

Quella sera, la sera prima dell'inizio, ci salutammo con un sorriso forzato, carico di tristezza.

*****

Quando la sveglia suonò mi catapultati subito fuori dal letto.
Non avevo mai avuto così voglia di andare a scuola prima d'ora.

L'unica cosa che, però, frenava il mio entusiasmo era il non vedere Tom.

Era quasi inconcepibile pure pensarlo.

Mi preparai con calma.

Mi feci una doccia e mi vestii con l'outfit che avevo scelto con Aly e Tom la sera prima: una camicetta lunga bianca leggera a maniche lunghe che ricadeva sopra dei leggins neri fino a coprirmi il fondoschiena.
Ai piedi le mie immancabili Converse nere.
Mi misi appena un filo di mascara e non mi feci la piastra.

Il primo giorno volevo farmi vedere come ero veramente.

Lasciai quindi i miei capellili castani e mossi sciolti.

Appena fui pronta andai in salotto a fare colazione.

Preparai il mio zaino, con libri, quaderni e astuccio.

Ma non poteva, purtroppo, mancare una cosa: la mia bomboletta per l'asma.

Ne soffrivo fin da quando ero bambina, certo, era migliorata con il passare del tempo ma ancora, ogni tanto, passava a fare un saluto.

Speravo fortemente di non doverla usare proprio il primo giorno anche perché l'asma mi veniva soprattutto quando ero in ansia.

E in quel momento lo ero eccome.

Uscii di casa con Aly, Tyl sarebbe andato con la moto e noi due con la macchina di mia cugina che, avendo già raggiunto i 16 anni aveva la patente.

La scuola era fantastica.

Si apriva con un grande giardino che conteneva una grandissima scuola.

Dietro di questa un campo da basket, uno da lacrosse e un piccolo padiglione che conteneva una piscina.

Ero a bocca aperta.

Arrivai con Aly fino ai nostri armadietti.

Il mio era il 12, il suo il 13.

Appena finii di sistemare le cose dentro l'armadietto l'occhio mi cadde su un ragazzo all'incirca della mia età o di un anno più grande.

Era alto magro e da sotto la t-shirt si poteva vedere il suo corpo scolpito.

Non era di una muscolosità eccessiva. Il giusto ecco.

Aveva i capelli a ciuffo castani, gli occhi nocciola, le labbra sottili e un naso perfetto.

Sí può far ridere ma io guardo tutto.

Sopra la t-shirt teneva una felpa bordeaux, il mio colore preferito, che scendeva larga su dei jeans scuri che coprivano delle scarpe bianche, come la maglietta.

"Ehy Aly come si chiama quel ragazzo?" le chiesi.

Si girò lentamente verso di me con aria interrogativa e divertita allo stesso momento.

"Quello? Stai scherzando?"

"No, sono serissima, cos'ha che non va?"

"Meggy, non ha niente che non va, anzi ha troppe cose che vanno! Credo che ti dovrai porre un obiettivo più basso. Questo è praticamente impossibile da raggiungere!"

"Sempre diretta vedo..."

"Certo, preferisco non darti false speranze... Comunque si chiama Dylan, Dylan O'Brien"

Chiudemmo i nostri armadietti e ci dirigemmo verso l' aula dove si sarebbe svolta la prima lezione dell'anno scolastico.

Seguii Alison, che si era già incamminata per il corridoio, guardando un'altra volta quel ragazzo.
"Dylan O'Brien..." pensai...

LOST IN YOUR SMILE ||DYLAN O'BRIEN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora