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{third person p. o. v.}
Lo sguardo perso di Taehyung attirò l'attenzione del suo amico, appoggiato accanto a lui sul muretto della scuola, l'intervallo era iniziato da pochi minuti e loro si erano allontanati da tutti per potersi fumare una sigaretta in santa pace, Hoseok stava notando un cambiamento drastico in Tae, nell'ultimo periodo, era diventato più silenzioso, meno divertente, non aveva più quel sorriso stampato sul viso che tanto lo contagiava.
Taehyung dopo aver finito di fumare, buttò la sigaretta e la spense, schiacciandola con la suola dei suoi stivaletti neri, per poi alzare lo sguardo verso Hoseok, che, anche lui, dopo aver finito di fumare aveva buttato la sigaretta. "Ho fame, andiamo a comprare qualcosa prima di tornare in classe?" decise di rompere il silenzio, per poi infilarsi le mani in tasca per ripararsi dal freddo. Taehyung annuì semplicemente in risposta e seguì il suo amico.
Hoseok aveva notato questo cambiamento nell'amico da poco più di una settimana, il ragazzo sempre sorridente che conosceva si stava, letteralmente, trasformando in un morto che cammina, quindi Hoseok si era finalmente deciso di parlare al suo migliore amico del suo comportamento. "Aspetta,-Hoseok si era fermato in uno dei tanti corridoi affollati della scuola- so che probabilmente dovrei aspettare che sia tu a parlarmene, ma non ce la faccio più a vederti così, mi preoccupo ogni giorno di più, non mi sembri nemmeno più tu, che succede?" Taehyung non si aspettava questo confronto con il suo migliore amico, almeno non in quel momento, non ne voleva parlare, aveva troppe cose per la testa e si sentiva un dolore costante allo stomaco, voleva piangere e buttarsi tra le braccia del suo migliore amico, urlandogli quanto stesse soffrendo in quel periodo, quanto avesse bisogno di lui e delle sue attenzioni, di quanto aveva bisogno di ridere e non pensare per un po'. Si sentiva gli occhi pieni di lacrime, ma decise di trattenersi, almeno per quelle poche ore che gli rimanevano a scuola, poi gli avrebbe detto quello che voleva. Tirò un lungo sospiro, per poi portarsi le mani verso il viso e strofinarsi gli occhi con esse. Hoseok, notando come l'amico avesse cambiato espressione decise semplicemente di abbracciarlo. A Tae spuntò un sorriso, mentre ricambiava l'abbraccio, pensando a come l'amico l'avesse subito capito, senza nessun bisogno di parole. "Va bene, adesso torniamo in classe e ne parliamo dopo scuola, ti aspetto fuori." Sentendo la campanella suonare, annunciando la fine dell'intervallo, Hoseok dovette staccarsi dall'abbraccio. "Va bene." Tae gli regalò un sorriso, uno di quelli che non vedeva da una settimana intera, Hobi, come lo chiamava Tae, ricambiò il sorriso, contento di averglielo fatto tornare.
Durante le ultime due ore di lezione, Tae non smetteva di pensare alla sua situazione in quel periodo, anche lui aveva notato il suo stesso cambiamento, ma non poteva farci niente, non riusciva a nascondere quanto la sua situazione a casa stesse influenzando tutta la sua vita, non riusciva più a fingere che andava tutto bene, come faceva prima, non riusciva più a ridere e scherzare con Hobi e non riusciva nemmeno a stare attento alle lezioni, per i troppi pensieri che aveva. Divorzio. Quella parola gli rimbombava in testa da più di una settimana, non ci credeva, se lo aspettava, dopo tanti litigi, dopo tante urla, dopo tanti bicchieri lanciati da una parte all'altra della casa, finendo in mille pezzi, si aspettava che succedesse. Ma non si aspettava che la realizzazione di quella cosa fosse così difficile. Non riusciva a parlarne nemmeno con Hobi, ma il non parlare lo faceva solo stare peggio, era deciso di farlo quel pomeriggio, era deciso a piangere, urlare, sussurrare e ridere, era deciso a fare tutto quel pomeriggio.
