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🥂p a r t y🥂

🥂p a r t y🥂

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{Tae's p. o. v.}

I minuti non passavano più, adesso che mi ero deciso di parlare con Hobi, era passata poco più di una mezz'oretta e io non riuscivo proprio a seguire la lezione di chimica -se non sbaglio-.

Faceva freddo quella mattina, ma quel freddo particolare, non quello che ti sentivi solo sulla pelle, quello che ti entrava fino a dentro.
Quello che ti ghiacciava, quello che sentivi fino ad un certo punto e poi smetti di sentirlo, perché ti ci abituavi, perché faceva parte di te.
Era quello che sentivo, ma non solo quella mattina, era un po' che questo freddo non accennava a staccarsi, togliersi dalla mia pelle, dalle mie ossa, facendomi sentire meglio.

Volevo andarmene, uscire dalla classe e andare in bagno a vomitare, vomitare pure l'anima fino a sentirmi meglio, ma sapevo che non mi sarei sentito per niente meglio, quindi decisi semplicemente di aspettare, fino alla fine di quell'ora che mi sembrava non finire più.
Sbuffai leggermente, sperando che nessuno mi sentisse e girai lo sguardo verso la finestra, guardando fuori, c'era un po' di vento e si stava facendo nuvoloso, probabilmente avrebbe piovuto, alcune persone stavano già correndo, cercando di ripararsi dalla pioggia che ancora non c'era, sorrisi leggermente quando vidi una signora con in braccio un bambino sui cinque anni, correre, per ripararlo, pensai a mia madre, pensai a come si preoccupava di tutti prima di preoccuparsi di se stessa, pensai a come le stava andando tutto male e a come io non potessi fare niente per impedirlo, a come ormai la nostra famiglia si stesse spezzando davanti ai miei occhi, a come- la campanella suonò, interrompendo i miei pensieri, tirai un sospiro di sollievo quando vidi i miei compagni mettere tutto nelle proprie borse e iniziando ad alzarmi, feci lo stesso, uscendo subito dalla classe e andando ad aspettare Hobi davanti alla sua auto.

Sentii qualche goccia cadermi sul viso e subito dopo vidi Hobi avvicinarsi con un sorriso sul viso, sorrisi a mia volta senza nemmeno accorgermene, il sorriso di Hobi era estremamente contagioso.

"Ehi, mi mancava il tuo sorrisone.", sorrisi di nuovo a quell'affermazione e lo abbracciai, mi sembrava quasi di avergli ormai raccontato tutto, come se non mi servisse parlare con lui per stare meglio, mi serviva semplicemente averlo accanto.
Gli sussurrai un "Ciao." nell'abbraccio, per poi lasciarlo andare, lui si allontana ed entra in macchina, facendomi cenno di seguirlo.

"Ti va di venire a pranzo da me? Mamma ha fatto il bibimpap e so che a te piace."
"Certo, per me va benissimo", gli dico prima di allacciarmi la cintura.
"Perfetto, la avviso che vieni anche tu.", io annuisco semplicemente in risposta, guardandolo prendere il cellulare e scrivere qualcosa.

Subito dopo mette in moto e parte, casa sua non distava molto dalla scuola, quindi circa cinque minuti dopo eravamo lì, sua madre mi accolse a braccia aperte, come faceva sempre, per me era come una seconda mamma e quella era la mia seconda famiglia, ci conoscevamo da così tanto tempo che non riuscivo a ricordare la mia vita senza di loro.

𝓑𝓪𝓭 𝓜𝓮𝓶𝓸𝓻𝓲𝓮𝓼 ☽ ᵀᴭᴷᴼᴼᴷ ☾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora