Lunedì mattina
Perché fa così caldo? Mi rigiro dall'altra parte del letto e oltre a notare le tende non tirate, che quindi lasciano entrare nella stanza i raggi del sole, noto Damiano che dorme al mio fianco, capelli in disordine e bocca semiaperta. Ah ecco, ora mi ricordo. È la quarta volta che succede questa settimana, credo che dovremmo darci un taglio prima o poi. Mi avvicino a lui e gli sposto una ciocca dagli occhi. Spero più poi che prima onestamente. Inizio a fargli il solletico sul petto nudo e sul torace, mi piace da morire quando si sveglia ridendo. Damiano socchiude lentamente gli occhi e cerca d'istinto le mie labbra; vorrei scostarlo e mandarlo a casa come al solito, ma stranamente oggi non lo respingo e lo bacio a mia volta. Ci manca solo che ora mi innamori di Damiano e siamo a posto; già non dovremmo essere scopamici, figuriamoci fidanzati!
"Vic che ore sono?"
Mi allungo fino al comodino e accendo il cellulare: una chiamata persa da Nica e un messaggio di Margherita. Ma che cazzo vuole da me? Ah già le avevo fatto credere di essere sua amica... acc, ora come le spiego che la odio? Sti cazzi, tanto la ha già illusa Damiano, le si spezzerá il cuore comunque.
"Amo' te ho chiesto l'ora, nun de calcolá 'a massa der sole!"
"Scusa Dam sono le 9:45. Guarda qui, c'è un messaggio della sfigata co' i capelli rossi"
"Ma chi, Margherita?"
Stacco il caricabatterie e ritorno a sdraiarmi di fianco a Damiano. Sblocco il telefono e leggo il messaggio:
"Victoria scusa il disturbo, ieri Damiano mi ha detto che oggi ci saremmo visti e non vorrei che mi facesse fare qualche figuraccia a scuola, tu per caso sai cosa ha in mente?"
Sul serio mette le virgole nei messaggi?
"Oh cazzo me ne ero dimenticato... eh vabe, me la ha data lei l'idea de anda' a trovarla a scuola. Dille che nun ne stai a sape' niente così le faccio 'na bella sorpresina"
"Ok, ma perché la vuoi vedere?"
No. Non posso averlo detto davvero. Esiste una domanda più da fidanzata gelosa di così? E infatti non sfugge manco a Damiano, che mi salta subito addosso, schiacciandomi la schiena contro le molle di questo materasso di merda che devo decidermi a cambiare.
"Per farla innamora' di più de me no? Per caso qualcuno qui se sta a ingelosi', eh puttanella?"
La cosa che mi tranquillizza è il fatto che Dam sorrida e che mi stia accarezzando i capelli mentre mi parla. Sa benissimo che adoro sentire sulla mia pelle il tocco di quelle dita ancora ricoperte di anelli e con le unghie laccate di nero. È uno dei miei punti deboli insieme al solletico e a praticamente tutto ciò che riguarda Damiano.
"Te piacerebbe bello mio," gli tiro un calcio ben assestato per levarmelo di dosso "ma vojo solo vince' sta cazzo de scommessa così me prendo i sordi e potró dirte che c'avevo ragione per il resto della mia vita!"
"Quanta determinazione Vic, te fa popo onore. Le mie sigarette piuttosto, dove sono?"
Se ne va di già? Avrei voluto passare la mattina con lui, non ho voglia di stare da sola tutto il giorno... uff, a volte aver lasciato la scuola ti lascia dei vuoti temporali pazzeschi.
"Le hai lasciate sul mobiletto bianco in salotto, quello sotto la tv."
"Ok, le scarpe?"
Do un'occhiata veloce alla stanza. Certo che di casino ne abbiamo fatto ieri sera...
"Una dietro la porta e l'altra vicino ar cuscino lì a terra"
"Grazie amo', non so come farei senza de te"
Si china su di me e inizia a mordicchiarmi il lobo dell'orecchio sinistro.
"Ce vediamo dopo, ok piccole'?"
Capisco al volo che anche lui vorrebbe rimanere qui con me invece di andare da quella deficiente. Chiudo gli occhi in attesa del solito bacio sulla fronte o sul naso che mi dà sempre quando ci salutiamo, ma oggi arriva diretto sulle labbra e nemmeno questa volta ho il coraggio di fermarlo. In queste ultime settimane il mio modo di vedere Damiano sta cambiando troppo e soprattutto troppo velocemente.
"Però me despiace a lasciarte qui tutta sola... senti non è che te va de accompagnarme in missione?"
Non è esattamente quello che mi aspettavo, ma è comunque meglio di niente.
"Certo Dam, qual è il piano?"
"Ce penserò strada facendo, quando se tratta di ragazze me vengono sempre un sacco di buone idee"
Fa l'occhiolino e china la testa giusto in tempo per evitare la mia cuscinata. Sento che sarà una giornata movimentata, dovrò scegliere un outfit diverso dal solito...
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"Sicuro che sia il posto giusto?"
"Secondo il navigatore sì... Ao, pe' esse 'na scola e 'na scola!"
"Alla fine sei riuscito ad elabora' un piano per parla' con Margherita?"
"Penso di sì, non è 'na cosa eccezionale ma ho avuto poco tempo. Sei pronta?"
"No se nun me dici che devo fa'..."
"Tra uno o due minuti dovrebbe suona' 'a campanella dell'intervallo, noi scavalchiamo quelle siepi e mentre io cerco Margherita tu devi anna' in classe sua e prenderle il telefono."
"Ma a che te serve scusa?"
"Me serve come pretesto per vederla di nuovo, penserà de averlo perso e io glielo riportero eroicamente domani pomeriggio dopo le prove"
Fitta al cuore. Da quando siamo a Milano dopo le prove del martedì andiamo sempre in giro in centro io e lui.
"Comunque lei va in 5C e il suo banco è quello con scritto sopra un pezzo di una poesia, non te poi sbagliá."
A quanto pare si è dimenticato del giro in centro. Onestamente mi aspettavo che mi dicesse tipo "Nun te preoccupà, torno in tempo per uscire insieme" o "In centro ce annamo il giorno dopo amò" Di solito capisce sempre cosa penso...
"Ma non si porterà il cellulare dietro?"
"No, quando sabato siamo andati a City Life mi ha detto che lo lascia sempre nella borsa, è una specie di paranoia."
Basta è troppo, non sopporto più questa situazione.
"Il tempo di andare al parco con lei lo trovi, ma il giro in centro con la tua migliore amica può andare a farsi fottere vero?"
Non voglio guardarlo in faccia. Non voglio che veda che mi si stanno riempiendo gli occhi di lacrime. Non voglio che capisca che lo amo. Aspetta, cosa? Non posso averlo pensato davvero, non posso essere innamorata di lui, chiunque ma non Damiano!
La campanella suona per scandire la fine dell'ora.
"Vic ma cosa stai di-"
"Lascia perdere ok? Ora che è iniziato l'intervallo abbiamo quindici minuti de tempo, se voi fini' la tua missione non dobbiamo perde' tempo."
Senza smettere di fissare l'asfalto, scavalco le piante che delimitano il cortile della scuola; pensavo fossero più alte in realtà. Dietro di me sento Damiano fare lo stesso e per un atto di codardia improvviso inizio a correre verso il portone di ingresso. Mi aggrego alla folla di studenti che spinge per scendere dalle scale per andare in cortile e dopo qualche spinta e qualche insulto riesco ad arrivare al secondo piano. La 5C è la terza aula a destra e proprio in quel momento vedo Margherita uscire dalla classe a braccetto con una ragazza bionda; mi chino all'istante, fingendo di dovermi allacciare le scarpe, tra l'altro senza stringhe. Per fortuna mi sorpassano senza fare caso alla mia presenza, troppo occupate a confrontarsi sui possibili errori commessi nella versione di greco svolta l'ora precedente. Do un'occhiata furtiva alla classe: è vuota. Non appena entro la prima cosa che noto è un banco in prima fila quasi interamente ricoperto di poesie; tra queste riconosco "A Silvia" di Leopardi e un pezzo del canto quinto della Divina Commedia, le altre sono o in greco o di autori che non conosco: se non altro ho trovato il suo banco. Una borsa di pelle firmata è malamente accasciata sotto la sedia, wow, non pensavo che le secchione potessero avere stile. Apro la tasca frontale e ne astraggo il telefono, poi corro fuori e mi chiudo nel bagno più vicino. Il cellulare è ancora acceso e la foto impostata per la schermata di blocco è lo scorcio di un porto al tramonto, piuttosto poetico per essere un cliché. Dato che ho tempo mi piacerebbe curiosare nella galleria e su Whatsapp, ma chissà che segno bisogna immettere per sbloccarlo? Provo a trascinare una M, convinta che sia troppo banale per essere corretta, ma improvvisamente mi ritrovo nella schermata delle applicazioni. Dei dell'ovvietà, grazie! Come si fa a mettere l'iniziale del proprio nome come password? Lo sfondo è una foto molto creativa di Margherita su un albero di ciliegio in fiore, una camicetta bianca a maniche corte tutta fronzoli, dei jeans neri e un paio di sandali pregiati in cuoio beige compongono il suo outfit semplice ma decisamente adatto all'occasione. Mi si forma un nodo in gola mentre realizzo che è davvero molto bella nonostante sia del tutto struccata. Io se mi strucco non sono così bella. Perché la sua pelle è perfetta? Perché il suo naso è così simmetrico? Perché mi è così facile vedere Damiano seduto su quell'albero accanto a Margherita?
Questa scommessa mi rende inquieta, lei è diversa dalle altre ragazze che "usiamo" di solito, non posso permettermi di perderlo, non posso permettermi di non essere più il suo punto di riferimento. Non avrei mai dovuto accettare, avevo capito che in lei c'era qualcosa di strano quando ci ho parlato la prima volta: a lei non interessa diventare famosa, lei è come un personaggio delle fiabe, costantemente alla ricerca del vero amore. Patetico ma tristemente efficace.
La possibilità di non averlo più solo per me mi sta facendo capire quanto sono affezionata a lui, però forse non lo amo davvero, forse ho solo i sentimenti confusi da questa scopamicizia che non sarebbe nemmeno dovuta esistere. Nel dubbio meglio stroncare questa cosa e non dovermi più preoccupare di certe cazzate.
Il vero problema è che Margherita è passata da odiarlo a corrergli dietro nell'arco di un weekend, come impediró che vadano a letto insieme nei prossimi dieci giorni? Da sola non escogiteró mai qualcosa, sono troppo abituata a realizzare ogni piano con Damiano, ma se non posso chiedere a lui chi mi può aiutare?
Il cellulare di Margherita inizia a vibrare tra le mie mani: qualcuno la sta chiamando. Non ci credo, questo si che è avere culo! Ecco chi mi può aiutare a tenere lontano questi due. Lavinia. Dam mi ha detto che è stracotta di lui e in questo ultimo periodo la sorella le sta largamente sulle palle; se le cose stanno davvero così potrei aver trovato un'alleata. Certo che se lo avessi saputo prima non la avrei insultata al locale... non importa, ha l'aria di essere il tipo ragazza che farebbe di tutto pur di essere amica di una persona famosa, non sarà difficile farsi perdonare. Trascrivo il suo numero nella mia rubrica, promettendomi di chiamarla più tardi; poi metto il cellulare di Margherita nella borsa e ritorno al piano terra. Un capanello di ragazzi esaltati, riunito intorno a due figure mi fa capire che Damiano è proprio lì con Margherita. Come al solito non mi sbaglio e dopo aver sgomitato un po' me li ritrovo davanti, lui che intreccia le sue mani in quelle di lei, un coro di "uhh" e Margherita che, fingendosi imbarazzata, le ritrae veloce. Puttana. Un ragazzo mi nota e urla:
"Ma non eri tu la sua fidanzata?"
Deve proprio rigirare il coltello nella piaga questo pirla? Damiano e Margherita si girano verso di me insieme a metà della scuola.
"Pensi che se stessimo insieme starei qui a guardarli invece di prenderli a schiaffi? Comunque me despiace interrompere questo momento di effusioni e dolcezze varie, ma ce ne dobbiamo proprio anna'."
Damiano mi guarda spiazzato, quasi infastidito.
"Scusa rossa, devo scappare. Nun pensa' de esserti liberata de me, ce se vede domani ok?."
Lei annuisce tendendo lo sguardo basso, Damiano la squadra per una frazione di secondo, poi si china e le bacia la guancia. Lei lo spinge via dolcemente.
"Scemo, chi ti dice che io voglia rivederti?"
"I tuoi occhioni da cerbiatta parlano chiaro bellezza"
Le fa l'occhiolino ed usciamo dalla scuola sotto gli sguardi e i bisbiglii di tutti gli altri ragazzi. La bidella che supervisiona il cancello deve scambiarci per degli studenti normali perché ci lascia uscire senza dire nulla. Una volta in strada, Damiano mi afferra per un braccio.
"Se po' sapé che cazzo te è preso lì dentro?"
"Che ho fatto?"
"Senti, nun me fa incazza' ok? Prima me dici che non ho tempo pe' uscí' co' te perché devo sta' co' Margherita e poi te metti anche a fa' scenate nell'atrio della scuola?"
Mi salgono di nuovo le lacrime agli occhi, non volevo che si arrabbiasse con me. Per evitare che pensi che sto per piangere perché sono gelosa, scarico la colpa sul male che mi sta effettivamente facendo al braccio. Riduco la voce ad un sussurro soffocato per cercare di farlo sentire in colpa.
"Ti prego lasciami il braccio, mi stai facendo male..."
Bingo. Damiano allenta subito la presa e quando vede i segni rossi che ha lasciato sul mio polso mi abbraccia e mi accarezza i capelli.
"Cristo santo scusami, l'ultima cosa che volevo era farte del male, te lo giuro!"
La testa ancora affogata nel suo petto, mi affretto a tranquillizzarlo.
"Lo so Dam, è colpa mia..."
"Nun me dovevo azzardá nemmeno a sfiorarte a prescindere, non so perché ho reagito così."
"È perché sei innamorato di lei."
Mi stacca dal suo corpo e mi guarda dritto negli occhi, poi mi asciuga le lacrime con i pollici e sorride.
"Ma di chi, di Margherita? Lei se è presa 'na cotta imperiale per me, ovvio, ma io te posso assicura' de no!"
Per ora... voglio proprio vedere se tra dieci giorni dirà la stessa cosa.
"Però amò, anche se io me innamorassi di una ragazza, perché te darebbe tanto fastidio?"
Quello sguardo. Madonna se lo riconosco questo dannatissimo sguardo. Vuole che io gli dica che lo amo. Mi piacerebbe da morire dirglielo, magari lui mi bacerebbe e su questo marciapiede potremmo avere il nostro lieto fine, sempre rimanendo in tema fiabe, ma non sono ancora sicura di quello che provo per lui. Scrollo le spalle.
"Sei il mio migliore amico Dam, lo sai che ho paura di perderti."
"Come se per me non fosse lo stesso. E poi nun me perderai Vic, non permetteró mai a niente e nessuno di separarce ok?"
Eccolo il mio Damiano.
"E comunque se questa scommessa idiota te fa sta' male potemo fermarla subito"
Non ci credo, è troppo bello per essere vero! Apro la bocca per dirgli di annullarla adesso, ma le parole mi si bloccano in gola appena prima di uscire: se voglio davvero capire se provo qualcosa per Damiano devo affrontare questa situazione una volta per tutte. Se sarò di nuovo così gelosa ora che so che lui non è innamorato di lei e che sta solo fingendo come le altre volte, vorrà dire che sono davvero innamorata di Damiano e ne parlerò con lui, in caso contrario continueremo ad essere migliori amici come lo siamo sempre stati.
"Hai paura di perdere per caso?"
"Quella che dovrebbe cagarse addosso dalla sgaggia sei tu bella mia, non hai visto che la ho fatta cadere ai miei piedi in tre giorni?"
"Farla innamorare di te è una cosa, ma mi sa che per ottenere quello che speri dovrai aspettare il matrimonio e direi che ci vorranno ben più di due settimane, quindi ho già vinto!"
"Lo vedremo, lo vedremo...sono pur sempre Damiano David!"
"Quello che haffatto un patto cordiavolo no?"
Ride e mi cinge le spalle con un braccio, poi ci incamminiamo verso la macchina.
"Ricordate che sarei sempre la mia Vic puttanella e che il nostro giro in centro ce lo facciamo e tanto de più, il telefono a Margherita glielo riporto dopo o quando c'ho voja"
Mi bacia la testa e mi scompiglia i capelli.
"Dai! Ce avevo messo un secolo a pettinarli!"
"E quer secolo lo ho dovuto aspetta' io fori dar bagno, perciò c'ho ogni diritto de fa quello che vojo!"
Non penso che Dam cambierà mai; rimarrà per sempre, sotto quella scorza da puttaniere sborone, un bambino dolcissimo e pasticcione per il quale io farei di tutto. Costi quel che costi.
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Not Again ||Måneskin~Damiano David
FanfictionQuesta fanfiction sui Måneskin parla di due gruppi di amici ben diversi l'uno dall'altro. Il primo è la band romana più desiderata del momento, migliaia di fan e un unico scopo: divertirsi. Il secondo è formato da quattro ragazzi milanesi che per or...