Lunedì pomeriggio
Ma dove cavolo è? Ero sicura di averlo lasciato nella borsa! Sto cercando il mio cellulare da quando sono tornata da scuola, ma niente, non lo trovo da nessuna parte. Mi accascio affranta su una poltrona: lo ho definitivamente perso e sono sicura che i miei genitori non me ne compreranno un altro prima del mio compleanno, ovvero tra circa due mesi; inoltre Damiano non può chiamarmi. Cazzo. Aveva promesso che ci saremmo rivisti, ma se non possiamo nemmeno comunicare come faremo a metterci d'accordo per incontrarci? Mentre rimugino sui miei drammi pressoché superficiali, qualcuno suona il campanello. Il mio viso si illumina, solo Damiano può presentarsi alla mia porta senza alcun preavviso. Mi precipito all'entrata, sistemo alla meglio i capelli dietro le orecchie e apro, sperando di apparire il più carina possibile. Quando al posto dei capelli lunghi fino alle spalle e del naso aquilino di Damiano mi ritrovo davanti la zazzera bionda e gli occhi azzurri di Federico non riesco a nascondere la delusione. Il mio amico sorride.
"Non contenere troppo l'entusiasmo Marghe, anche io sono felice di vederti"
Ridacchio.
"Scusa è che... diciamo che stavo aspettando un'altra persona..."
Ovviamente non ho detto nulla a Federico di quello che è successo con Damiano, a partire dal bacio in discoteca: si preoccuperebbe inutilmente. Bisogna sottolineare però che lui non è il classico migliore amico che è segretamente innamorato di te dall'asilo e te lo rivela solo quando il ragazzo figo della situazione inizia a provarci con te, costringendoti a friendzonarlo. Non è il nostro caso. D'altronde nemmeno io sono quel cliché di ragazza secchiona sfigatissima con il gruppetto di cheerleader di turno che la bullizzano e le versano i frullati in testa, ma all'improvviso capisce il valore dell'essere se stessi perché il tipo più figo della scuola le chiede di andare al ballo insieme e vissero per sempre felici e contenti. Nemmeno questo è il nostro caso. Io ammetto di essere secchiona, (anche se come appellativo preferisco intellettuale) ma sfigata no di certo! Non sarò super popolare e diva come Lavinia, però Damiano ci sta provando con me invece che con lei. Sogghigno a questo pensiero piuttosto allettante.
"Però potevi rispondere alle telefonate, ti ho chiamata almeno sei volte!"
"Lo avrei fatto volentieri, se solo il mio cellullare non fosse improvvisamente scomparso nel nulla."
"Ah cazzo, che sfiga! Comunque sono venuto principalmente per dirti una cosa alla quale non crederai mai!"
"Se sai che nun ce crederà mai perché glielo stai addì?"
Damiano sta sogghignando dietro di noi, non mi ero accorta che fosse qui. Mi chiedo come faccia questo ragazzo a spuntare in ogni angolo della mia vita in ogni momento. Federico guarda prima Damiano e poi me:
"Mi sono perso qualcosa?"
"Margherí nun gli hai detto niente?"
Abbasso lo sguardo.
"Non c'era nulla di così importante da dire..."
Scivola al mio fianco e passa un braccio attorno al mio bacino.
"Nun gli interessa sape' che la su mijore amica frequenti l'ottavo re de Roma, ovvero il sottoscritto?"
Federico è a metà tra il sorpreso e lo sconvolto.
"Ma..."
"Tranquillo, me lo ha detto che nun state davvero insieme, nun ruberei mai la ragazza a nessuno. O forse lo farei. In realtà lo ho già fatto in passato. Vabè a te nun lo avrei fatto perché sei amico de Thomas. Però te la tratteró bene nun te preoccupá"
Gli fa l'occhiolino e mi spinge fuori dalla porta, lasciando Federico sull'uscio come uno stoccafisso.
"Comunque ho trovato er telefono tuo, te è caduto in corridoio stamattina"
Anche se non è una cosa molto carina non riesco a trattenermi e abbraccio Damiano davanti agli occhi di Federico.
"Grazie mille Dam, mi hai davvero salvato la vita!"
"Per così poco sognatrice?"
Mi bacia la guancia, che tenero... aspetta cosa?
"Avrai 'r tempo pe' ringraziarme dopo, vieni"
"Dove?"'
"Fuori"
"A fare che?"
"A catturara' scimmie volanti, ma secondo te? Annamo' a fa 'n giro o quel che te pare!"
Guardo Fede mortificata.
"Non preoccuparti, starò con Lavinia."
"Dille che sono fuori con Nicolò, ok?"
"Certo, ti racconterò dopo quella cosa, adesso vai e divertiti"
Non me lo faccio ripetere due volte e, dopo aver afferrato la mano di Damiano, ci precipitiamo ridendo (in modo più contenuto questa volta, il signor Polissi meglio che rimanga nel suo appartamento) giù dalle scale. Una volta in strada Damiano mi sorride:
"Com'è che oggi sei così entusiasta?"
"Ho passato la domenica chiusa in casa, perdonami se ora ho voglia di uscire!"
"Ah già che tu teoricamente saresti in punizione..."
"Appunto, teoricamente"
"Wow, te sto popo a rovina'!"
Non la avevo ancora vista da questo lato... No, ma che rovinare, ho il perfetto controllo di quello che sto facendo! A Damiano arriva un messaggio.
"È Thomas, me dice che sta in piazza Gae Aulenti, te va se lo raggiungiamo?"
"Sì è un posto fighissimo, ma non è molto vicino sta tipo in zona Isola"
"Zona che?"
"Dove sta il Bosco Verticale"
"Ah ho capito dov'è, se prendiamo la macchina nun dovremmo metterce tanto... per che ora devi essere a casa?"
"I miei tornano alle otto quindi direi almeno quaranta minuti prima"
"Perfetto, abbiamo più de quattro ore de tempo pe' sta' in giro, ce divertiremo vedrai"
-
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"Ecco, parcheggia qui"
I grandi grattacieli caratteristici di questa zona riflettono la luce del sole di un comune primo pomeriggio milanese; anche Damiano li guarda per qualche secondo, ammirato. Dopo aver attraversato un piccolo viale ci ritroviamo dinanzi all'immensa fontana a luci colorate, di sera è uno spettacolo venire qui. Thomas è seduto su una delle panche circostanti, sta guardando, anzi fissando, qualcosa o qualcuno ma non riesco a capire dove possa essere diretto il suo sguardo. Damiano fischia, richiamando la sua attenzione.
"Ao Thomas!"
Ovviamente mezza piazza si volta verso di noi. Che figura di merda... ci sediamo accanto a lui, ma mentre mi giro per appoggiare la borsa dietro di me mi accorgo di una persona:
"Uh c'è Serena! È una mia amica, vado a salutarla."
Thomas sussulta e mi trattiene per un braccio.
"Aspetta, tu la conosci?"
"Ovvio, se no non andrei a salutarla"
"Come hai detto che se chiama? Serena?"
"Si ma perché?"
"Wow cioè... è bellissima!"
Ah ora ho capito chi stava guardando prima! Non ha tutti i torti in effetti, occhi azzurri striati di verde e capelli castano ramato, fisico perfetto e naso all'insú caratterizzano una ragazza molto dolce, forse un po' matta, ma allo stesso tempo alquanto competitiva.
"Concordo, frequenta il mio stesso liceo, va in terza, la ho conosciuta a un corso di yoga l'anno scorso e a scuola è nota per essere la direttrice del giornalino, per la sua abilità di recitazione e per aver respinto ogni ragazzo che ci abbia provato con lei negli ultimi otto anni, credo li abbia ritenuti tutti stupidi o privi di spessore..."
"Te hanno mai detto che parli velocissima?"
Mentre Damiano puntualizza la mia scarsa capacità di scandire le parole, Thomas sembra un po' affranto: forse avrei dovuto spiegargli la situazione con più tatto.
"Io ci vado a parlare, provo ad accennarle di te ok?"
Thomas mi sorride grato e prende in mano il cellulare.
"Serena!"
Si volta e mi saluta con la mano, io le corro incontro.
"Ciao Marghe, vedo che sei in buona compagnia..."
Non le sfugge mai nulla, probabilmente ci sta osservando da quando siamo arrivati.
"Ho visto il gesto molto romantico di Damiano stamattina, ma immagino che i tuoi genitori non approvino questa relazione vero?"
Faccio per aprir bocca ma mi interrompe per la seconda volta.
"Quindi immagino che tu non voglia che io pubblichi sul giornalino questa bella notizia... potrei chiudere un occhio sulla faccenda se mi presentassi l'amico di Damiano con il ciuffo e la faccia tenera..."
Scoppio a ridere, due piccioni con una fava.
"È un ricatto per caso?"
Glielo dico sorridendo, so che non potrebbe mai pubblicare una notizia del genere sul giornale, ne tantomeno farebbe un torto del genere a qualcuno. Serena mi sorride a sua volta.
"Se vuoi vederla così..."
"Dai vieni che te lo presento"
Raggiungiamo i due ragazzi che avevo lasciato a parlare sulla panchina e non appena Thomas vede Serena davanti a lui, reagisce esattamente come nei film: bocca spalancata, sguardo impietrito e dito indice della mano destra tremolante. Damiano è costretto a dargli una gomitata nella costole per riscuoterlo. Serena è perfettamente a conoscenza di quello che scatena nei ragazzi, ma oggi sembra esserne più compiaciuta rispetto al solito. Porge la mano prima a Damiano e poi a lui:
"Piacere, Serena"
"T-Thomas..."
"Margherí, te va se annamo a farce un giro per negozi?"
"Volentieri Dam, andiamo"
Thomas ci guarda implorante, ma Damiano gli fa l'occhiolino e insieme a me svolta l'angolo ridacchiando per sbucare in via Vincenzo Capelli.
"Ma quanto cazzo sembrava la scena de un film?"
Aww abbiamo pensato la stessa cosa...
"Secondo te Thomas ce la farà a sostenere il peso della spigliatezza e del carisma di Serena?"
"Si dai, nun potrà mica starsene lì impalato a fissarla per tre ore!"
Glielo auguro, se riuscisse davvero a fare colpo su di lei potrebbe diventare una leggenda...
"Ce sta davvero er negozio de Chiara Ferragni qui?"
"Yep, è quello lì ricoperto di glitter"
"Che figata..."
Cominciamo a girare per le vie circostanti piazza Gae Aulenti.
"Sai, Milano me piace molto... la tv, la radio, la discografia, la moda..." sospira e si accende una sigaretta "so tutte cose che stanno qui e da Roma so difficili da gestire, se vivessimo a Milano sarebbe tutto più comodo..."
"Quanto vi fermate per ora?"
"Due mesi e mezzo, ma per un motivo o per l'altro saremo sempre qui, per questo stavo pensando che ce converrebbe trasferirce a Milano"
"Non vi mancherebbe Roma?"
"A voja! Qui non troveremo mai le schifezze trash che compravano a Porta Portese!"
"Potreste anche trovarle, ma al quadruplo del prezzo... Victoria come sta?"
La reazione che ha avuto stamattina a scuola mi ha allarmata, venerdì sera mi era sembrata molto più affabile e decisamente meno attratta da Damiano... forse era solo sorpresa o che ne so, infastidita dal vedere il suo migliore amico con un'altra.
"Sarà ar telefono con le sue amiche conoscendola... a proposito, nun te preoccupà pe' stamattina, insomma lei è fatta così, non è gelosa o ce l'ha con te è solo che le piace risponde' a tono alle persone che la provocano, in questo caso il tipo che le ha chiesto se stava con me"
Non vedo dove possa aver visto una provocazione, ma preferisco reprimere i miei dubbi. Mi prende per mano e mi porge la sua sigaretta, ormai quasi a metà
"Vuoi?"
"No grazie, non fumo"
"Fa niente, puoi sempre inizia' adesso"
Me la infila letteramente in bocca e per poco non soffoco, Damiano dal canto suo ride come un pazzo.
"Avrei dovuto farte un video hahaha!"
"Ti diverti a farmi sembrare una ritardata?"
Mi accarezza i capelli.
"Però sei bellissima per esse' 'na ritardata..."
In una frazione di secondo mi ritrovo a stringere il suo collo tra le braccia e a sfiorare il suo naso con il mio. Damiano sembra esitare qualche secondo, ma so benissimo che mi vuole baciare. La vera domanda è se io voglio baciarlo... so che mi piacerebbe provare ad avere una relazione con lui e che in realtà non è quella persona egocentrica e arrogante che... prima che io possa rifletterci ulteriormente, le sue labbra stanno già premendo contro le mie, di nuovo. Eppure sento che questa volta è diverso, il bacio in discoteca era finto, non eravamo coscienti di ciò che stavamo facendo, oggi invece lo siamo. Oggi è un bacio dolce, un bacio sincero e reale, nel quale non provo senso di colpa ad avvinghiare il mio corpo al suo; non sento più i rumori assordanti della città, lo sferragliare dei tram sulle rotaie o il pianto di un bambino capriccioso. Sento solo il respiro regolare di Damiano andare all'unisono con il mio e il frusciare del vento tra i nostri capelli. Nell'istante in cui si stacca da me sento subito la mancanza delle sue labbra, perciò prendo l'iniziativa e, anche se molto timidamente, lo bacio. Nonostante siamo in piedi in mezzo alla strada, continuiamo ad abbracciarci e baciarci, perdendo la cognizione del tempo.
"Solo una domanda: dove cazzo semo finiti?"
Mi guardo intorno e non trovo alcun punto di riferimento.
"Oddio non lo so!"
"Perfetto, se nun lo sai te che qua ce vivi..."
"Io vivo dall'altra parte di Milano, è ben diverso! Che ore sono?"
"Poco più delle cinque"
Tiro un sospiro di sollievo.
"Meno male, abbiamo ancora tempo"
Un po' chiedendo informazioni in giro, un po' consultando Google Maps riusciamo a ritornare in piazza Gae Aulenti, dove guardiamo nuovamente l'orologio: le sei meno dieci. Thomas e Serena non sono più sulla panchina di prima perciò decidiamo di andarli a cercare per la piazza, che è molto più grande di quel che si pensi. Giriamo a vano per almeno un quarto d'ora, fino a che non li troviamo appoggiati ad un muretto adiacente il Bosco Verticale, troppo occupati a conversare amabilmente l'uno con l'altra per accorgersi della nostra presenza. Questa volta Damiano risparmia l'urlo coatto e mi bacia a fior di labbra, per poi sussurrarmi in un orecchio:
"Lasciamoli parla', noi due annamo da qualche altra parte per stare ancora un po' da soli ok?"
Ricambio il bacio e ci defiliamo su una panchina in una zona meno affollata. Dopo esserci seduti appoggio la mia testa sulla sua spalla e mi lascio accarezzare docilmente la testa.
"Me piacerebbe tanto vede' le luci della fontana accese..."
Alzo lo sguardo al cielo: sta iniziando a farsi buio
"Chissà magari le accendono prima che ce ne andiamo"
"Se no te giuro che una di queste sere te rapisco e te porto qua, che i tuoi genitori lo vogliano oppure no!"
"Non avrei mai pensato che potessi essere una persona così dolce, lo sai?"
Mi bacia la nuca e mi stringo ancora di più a lui.
"Te lo ho detto che ero 'na brava persona dopo tutto!"
Chiudo gli occhi e mi lascio cullare da quel ragazzo che ero tanto convinta di destare fino alla settimana scorsa, mentre ora vorrei poterci passare tutto il giorno.
"Hey-là piccioncini!"
La voce squillante di Serena mi risveglia all'improvviso. Thomas è al suo fianco con un sorrisino timido sulle labbra e gli occhi sognanti. Chissà se spetterà a lui l'onore di essere il primo ragazzo di Serena...
"Passato un bel pomeriggio?"
Thomas annuisce a macchinetta e Serena lo abbraccia da dietro le spalle.
"Bellissimo..."
Temo che il poveretto sarà presto vittima di un attacco di panico, pensare che lo vedi sul palco tutto convinto di sé e poi si scioglie non appena incontra una ragazza fantastica come Serena... sospiro, pensando che ho quasi ottenuto lo stesso risultato con Damiano.
"Va bene ragazzuoli, io devo proprio andare a casa. Thomas hai il mio numero, quando arrivi in hotel scrivimi e ricordati che dobbiamo assolutamente rivederci al più presto, Margherita ti ringrazio e sappi che manterró il tuo piccolo segreto, ciao a tutti e buona serata, baci!"
E un bacio sulla guancia a Thomas lo da veramente! La situazione è più che esilarante, sembra di stare in un cartone animato, lui è rosso fino alla punta delle orecchie con uno sguardo ebete, gli manca solo l'aureola di stelle e uccellini e siamo a posto. Non appena Serena si allontana sia io che Damiano scoppiamo a ridere.
"Thomas sicuro che nun te voja adotta' dopo questo pomeriggio? Perché credo che te abbia scambiato pe' un cucciolo impaurito, vojo di, te sei visto? Hahaha!"
"Ridi, ridi, cojone! Intanto lei vuole rivedermi..."
Che tenero, sono contenta per lui e anche per Serena, un po' di amore non le farà di certo male...
"Tranquillo Thomas, Serena è una ragazza decisamente esuberante, ma ti assicuro che è una persona meravigliosa."
"Lo so..."
Il mio cellulare trilla.
"È un messaggio di mio padre, speriamo non siano già tornati a casa o giuro che questa volta muoio"
Ciao Marghe, io e la mamma arriviamo un pochino prima oggi, prendiamo le pizze d'asporto sulla via del ritorno e vi raggiungiamo a casa tra circa quaranta minuti. Ti ordiniamo una capricciosa o una quattro stagioni?
Grazie al cielo hanno avvisato! Damiano fa capolino dalla mia spalla per sbirciare lo schermo.
"Allora?"
"Nulla di grave, ma devi riportarmi subito a casa!"
"Di già?"
"Hanno deciso di tornare prima, abbiamo meno di tre quarti d'ora"
"Uffa, va bene...Thomas vuoi uno strappo?"
"No no, nun ve vojo ruba altro tempo, prenderò un taxi, andate pure"
Una volta in macchina continuiamo a chiacchierare come una coppia normale, ma non appena inchioda sotto il mio alto palazzo marrone mi si forma un nodo in gola. Damiano mi attira a sé e, dopo avermi baciata per almeno un minuto, è costretto a lasciarmi andare.
"Hey sognatrice, te giuro che trovo il modo di rivederte anche domani e dopodomani e tutti i giorni a seguire capito? Ora che te ho presa nun me scappi più bella mia!"
Ci baciamo per l'ultima volta e scendo dall'auto; neanche il tempo di citofonare e la sua macchina è già scomparsa nuovamente nella giungla di cemento.Più tardi, in sala da pranzo...
"Che buona questa pizza, Ilaria."
Mio padre si pulisce la bocca con il tovagliolo.
"Concordo, prossima volta però usciamo e andiamo a mangiarla direttamente al ristorante!"
Lavinia estrae il cellulare dalla tasca.
"A proposito di uscire, Marghe come è andato il tuo giro con Nicolò?"
"Margherita! Mi era sembrato di averti detto che non saresti potuta uscire per una settimana!"
Per poco non mi strozzo con un carciofo: nella foga di voler uscire con Damiano ho dimenticato che la punizione prevedesse che io non potessi vedere né lui né nessun altro, mentre io ho direttamente detto a Federico di confessare le mie colpe! Però Nicolò è nostro amico da sempre, non penso che i miei genitori si arrabbieranno tantissimo in fondo...
Lavinia non mi lascia il tempo di ribattere e continua imperterrita:
"Quando ho saputo che eravate in giro ho chiesto a Nicolò se mi potevate comprare una maglietta che mi era piaciuta molto in corso Vercelli, ma lui mi ha risposto che non ti vede da venerdì..." La vedo passare il telefono con gli screen di Whatsapp a mio padre e poi squadrarmi con uno sguardo a dir poco perfido "quindi ora mi sorge spontanea una domanda: con chi sei uscita veramente oggi?"
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Not Again ||Måneskin~Damiano David
FanfictionQuesta fanfiction sui Måneskin parla di due gruppi di amici ben diversi l'uno dall'altro. Il primo è la band romana più desiderata del momento, migliaia di fan e un unico scopo: divertirsi. Il secondo è formato da quattro ragazzi milanesi che per or...