Capitolo 3

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Ormai è passato un anno da quel giorno. Sembrava soltanto ieri il giorno della mia prima vittoria e invece tutto è cambiato anno nuovo, nuovi amici. Era una giornata ventosa e io, ormai da tempo, tiravo verso il muro per migliorare il tiro quando ad un tratto mi ritrovai d'avanti un ragazzo. Scuro di pelle, un po' robusto e con i capelli neri e lunghi, simili ai miei, l'unica differenza la faceva quel ciuffo a spirale che aveva sulla fronte. Mi chiese se volessi andare a casa sua e magari diventare amici. Io perplesso rientrai in casa e chiesi a mia madre. Dopo aver avuto il consenso decisi di entrare senza problemi, mi sedetti su un divano comodissimo e aspettai l'arrivo del mio nuovo amico. Non si fece aspettare e dopo cinque minuti arrivò. Mi disse di chiamarsi Jack. Dopo le presentazioni capimmo entrambi che da quell'amicizia sarebbe nato un affiatamento unico, come nessun altro. Avevano gli stessi interessi, il calcio, i videogiochi per arrivare infine ad avere gli stessi gusti nelle merendine. Passai un ora in quella casa, un ora fatta di risate e divertimento puro, capì subito che quel ragazzo sarebbe stato il mio compagno di vita.

Il giorno dopo lo vidi in classe seduto vicino a Joel, mi misi subito a pensare se i due si conoscessero già e subito dopo il mio dubbio svanì. Erano amici d'infanzia, ottima cosa pensai, adesso possiamo formare una vera e propria squadra, forte e affiatata in grado di fronteggiare chiunque ma con il passare degli anni le cose cambieranno sempre di più.

L'ultimo calcio di rigoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora